"Un atto di dolore alla sanità murgiana"

È la definizione data al Consiglio comunale monotematico sul tema da La Destra. "I precari ingannati da una mossa pre-elettorale"

mercoledì 1 dicembre 2010 09.00
Il Consiglio comunale monotematico a cui ha preso parte l'assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore? "Un atto di dolore della sanità murgiana". Così la sezione altamurana del movimento politico nazionale La Destra ha definito, in una nota, la seduta consiliare dello scorso 29 novembre.

"Il Consiglio comunale era stato convocato in verità per far chiarezza sul futuro della sanità murgiana", scrive. "Il tanto atteso incontro finalizzato a tranquillizzare la popolazione (consigliere Ventricelli) ci è parso francamente un atto di dolore della sanità murgiana. L'unica nota positiva è stata la dichiarazione dell'assessore Fiore, il quale ha affermato di non vedere impedimenti di carattere tecnico ed economico all'apertura del nuovo ospedale nel 2011 (che è diverso però dall'affermare che l'ospedale aprirà senza dubbio nel 2011), anche se dalle parole dell'assessore ci è sembrato di capire che l'apertura dei reparti avverrà gradualmente e lentamente, inoltre sicuramente non saranno attivati reparti specialistici e non sarà assunto nuovo personale, anzi, molto chiaramente l'assessore ha dichiarato che i precari non verranno riconfermati (a meno che la loro mancata conferma provochi una potenziale grave situazione di interruzione di servizio pubblico), parole che per i precari hanno il suono delle campane a morto, purtroppo".

"A fronte di queste incertezze - continua La Destra - a seguito della firma del Piano di rientro, sono giunte queste certezze: il taglio ai 2.200 posti letto, la riconversione di 19 ospedali, il ticket di un euro sulla ricette, il blocco ai tetti di spesa per i privati e varie altre misure di contenimento delle spese. Così come resta lo stop alle internalizzazioni fin quando non si pronuncerà la Corte Costituzionale che dovrà decidere se la legge che le autorizza è legittima o no".

"Piano di rientro - aggiunge il Movimento politico - che, guarda caso, è stato siglato a seguito dell'accettazione della Giunta Vendola di 50.000 tonnellate di rifiuti campani da destinare al sito di Canosa e ad altri tre siti della provincia di Taranto. Niente di male nell'aiutare una Regione a noi vicina in emergenza (guadagnandoci 9 euro a tonnellata), laddove si abbia disponibilità di smaltimento, se non riecheggiassero ancora le parole la Puglia non riceverà i rifiuti campani che l'assessore all'ambiente Nicastro ha pronunciato qualche settimana fa".

"Ci sentiamo di dare la nostra più sincera solidarietà ai precari di Altamura e non solo, perché, a nostro avviso, sono stati ingannati da una mossa pre-elettorale di una bassezza vergognosa (quella relativa alle internalizzazioni – lo stesso assessore Fiore in un incontro informale con i medici ha dichiarato che si era trattato di una mossa elettorale e che se avessero saputo di vincere con quelle percentuali non l'avrebbero fatta) e che adesso sono i primi, insieme ai pazienti, a pagare per una gestione della sanità, soprattutto precedentemente alla nomina dell'assessore Fiore, che non esitiamo, alla luce degli scandali e degli arresti dei mesi scorsi, a definire affaristica ed inadeguata. Come giustamente affermato dal consigliere regionale Surico ieri sera in Consiglio comunale, Il piano di rientro non è la soluzione dei mali della sanità pugliese, è il metodo col quale pagare i fornitori".

"In pratica tutti i problemi della sanità in Puglia risultano essere legati alla mancanza di denaro, viene da chiedersi allora perché la Giunta abbia dato 120 milioni di euro ad una fondazione privata per aprire un ospedale che, sebbene sarà al 51% pubblico, verrà gestito dal privato e che, quindi, di fatto sarà privato, o come abbiano fatto i consiglieri regionali a reperire i fondi per le loro spropositate spettanze (oltre 45 milioni di euro nel 2010). Interrogativi che ieri noi de La Destra di Altamura abbiamo posto all'assessore Fiore e al consigliere Ventricelli consegnando nelle loro mani un volantino prima dell'inizio del Consiglio (dato che non c'era possibilità di intervento da parte degli spettatori) che noi abbiamo posto più volte e che più volte Assessore, Presidente e Consigliere hanno mancato di soddisfare".

"Un Governatore della Regione che nel 2005 vinse le elezioni con la promessa di togliere il ticket, che assume (illudendo) i precari, che chiude gli ospedali pubblici per finanziare quelli privati, che ormai pensa più alle proprie aspirazioni politiche che ai problemi della nostra Regione, che fallisce nella gestione della Sanità (che rappresenta il 90% del bilancio regionale) – conclude La Destra - dovrebbe avere il buon senso di starsene a casa, invece che puntare al Governo nazionale".