Ucraina: il vescovo Ricchiuti andrà a Odessa
Fra tre settimane con la carovana della pace per portare avanti azione pacifista
venerdì 24 giugno 2022
9.03
Il vescovo della diocesi di Altamura, Gravina e Acquaviva e presidente di Pax Christi partirà a metà luglio per Odessa, in Ucraina, con una carovana della pace. Odessa è la città sul mar Nero, strategica e fondamentale per le esportazioni di grano di cui l'Ucraina è uno dei maggiori produttori al mondo (soprattutto per il tenero). Lo sblocco del porto è al centro di negoziati internazionali ai massimi livelli perché lo stop ad oltranza rischia di provocare un'emergenza cibo mondiale.
"Ho dato la mia disponibilità a partecipare alla prossima carovana, sempre verso Odessa, in programma dal 14 al 18 luglio", ha annunciato Ricchiuti.
Partirà con la carovana della pace che è organizzata dalla rete nazionale "Stop the war now" di cui fanno parte 175 enti, movimenti, associazioni tra cui "Pax Christi". Prevista la partecipazione di 25 mezzi e un centinaio di persone con l'intenzione di "chiedere che venga riaperto il porto di Odessa, consentendo l'esportazione di grano, perché nessuno ha il diritto di far morire nessun altro di fame>> e si vuole anche <<portare aiuti umanitari indispensabili per la popolazione civile". Viene ribadito, in rappresentanza della società civile non violenta e pacifista, l'appello a proclamare immediatamente il cessate il fuoco, per dare spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite e per consentire alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire.
"E' una scelta importante - afferma Ricchiuti - che ci aiuta a non dimenticare e a non abituarci alla guerra e a fare sentire la nostra vicinanza alle vittime, chiedendo ai responsabili impegni concreti per la pace, non per una escalation della guerra. A proposito di guerra nei giorni scorsi è stata data la notizia del primo aereo caccia F35 consegnato alla base militare di Ghedi, dove ci sono bombe nucleari. La notizia è stata data con toni trionfalistici, quando invece è una notizia tragica, di aumento delle scelte di guerra. Con spese economiche folli! No, io non esulto davanti a questa notizia - ha aggiunto ribadendo la sua netta contrarietà all'invio di armi e alla corsa agli armamenti - e mi rattrista il sapere che gli F35 sono qui nell'aeroporto di Amendola, nella mia, nostra Puglia, che don Tonino Bello definiva arca di pace, non arco di guerra''.
"Ho dato la mia disponibilità a partecipare alla prossima carovana, sempre verso Odessa, in programma dal 14 al 18 luglio", ha annunciato Ricchiuti.
Partirà con la carovana della pace che è organizzata dalla rete nazionale "Stop the war now" di cui fanno parte 175 enti, movimenti, associazioni tra cui "Pax Christi". Prevista la partecipazione di 25 mezzi e un centinaio di persone con l'intenzione di "chiedere che venga riaperto il porto di Odessa, consentendo l'esportazione di grano, perché nessuno ha il diritto di far morire nessun altro di fame>> e si vuole anche <<portare aiuti umanitari indispensabili per la popolazione civile". Viene ribadito, in rappresentanza della società civile non violenta e pacifista, l'appello a proclamare immediatamente il cessate il fuoco, per dare spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite e per consentire alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire.
"E' una scelta importante - afferma Ricchiuti - che ci aiuta a non dimenticare e a non abituarci alla guerra e a fare sentire la nostra vicinanza alle vittime, chiedendo ai responsabili impegni concreti per la pace, non per una escalation della guerra. A proposito di guerra nei giorni scorsi è stata data la notizia del primo aereo caccia F35 consegnato alla base militare di Ghedi, dove ci sono bombe nucleari. La notizia è stata data con toni trionfalistici, quando invece è una notizia tragica, di aumento delle scelte di guerra. Con spese economiche folli! No, io non esulto davanti a questa notizia - ha aggiunto ribadendo la sua netta contrarietà all'invio di armi e alla corsa agli armamenti - e mi rattrista il sapere che gli F35 sono qui nell'aeroporto di Amendola, nella mia, nostra Puglia, che don Tonino Bello definiva arca di pace, non arco di guerra''.