Uccise la figlia di tre mesi in ospedale, chiesto l'ergastolo
I pm hanno chiesto la pena massima per il padre
martedì 12 febbraio 2019
08.30
Ergastolo. Questa è la richiesta della Procura di Bari presentata in Corte d'Assise dove si celebra il processo in cui Giuseppe Difonzo, 31 anni, è imputato per aver ucciso la figlia che aveva soltanto tre mesi e mezzo. Una vicenda terribile in cui le accuse fanno raggelare il sangue.
Difonzo è accusato di aver uccisa la figlia con azione meccanica, cioè per soffocamento, mentre era ricoverata in ospedale al "Giovanni XIII" di Bari nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 2016. La piccola ha avuto una tristissima vita: per 67 giorni è stata in vari ospedali, sempre con problemi di respirazione. Per l'accusa imputabili sempre a Difonzo che è accusato anche di aver tentato due volte di uccidere la bambina.
L'uomo è accusato di omicidio volontario premeditato pluriaggravato e di due tentati omicidi.
La prossima udienza è prevista il 22 febbraio e sarà la volta della difesa. La sentenza e' prevista l'11 marzo.
Lo stesso Difonzo è stato già condannato a tre anni di reclusione per una violenza sessuale ai danni di una minorenne, figlia di un'amica della compagnia di allora di Difonzo. Quest'ultima è costituita parte civile e nel frattempo si è rifatta una vita anche se il dolore per questa bruttissima storia è ancora lancinante.
Difonzo è accusato di aver uccisa la figlia con azione meccanica, cioè per soffocamento, mentre era ricoverata in ospedale al "Giovanni XIII" di Bari nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 2016. La piccola ha avuto una tristissima vita: per 67 giorni è stata in vari ospedali, sempre con problemi di respirazione. Per l'accusa imputabili sempre a Difonzo che è accusato anche di aver tentato due volte di uccidere la bambina.
L'uomo è accusato di omicidio volontario premeditato pluriaggravato e di due tentati omicidi.
La prossima udienza è prevista il 22 febbraio e sarà la volta della difesa. La sentenza e' prevista l'11 marzo.
Lo stesso Difonzo è stato già condannato a tre anni di reclusione per una violenza sessuale ai danni di una minorenne, figlia di un'amica della compagnia di allora di Difonzo. Quest'ultima è costituita parte civile e nel frattempo si è rifatta una vita anche se il dolore per questa bruttissima storia è ancora lancinante.