Troppi abusivi nel turismo, così b&b e affittacamere saranno registrati
Legge della Regione Puglia che istituisce un "codice identificativo" per ogni struttura
mercoledì 28 novembre 2018
09.00
Il fenomeno dell'abusivismo e della concorrenza sleale è sempre più sentito nel settore turistico in cui convivono strutture che sono soggette a numerosi vincoli ed altre con minori obblighi, sino ad arrivare alla situazione assolutamente fuori controllo degli affittacamere (alloggi o porzioni di alloggi) che utilizzano soprattutto le piattaforme informatiche per affittare i propri appartamenti o le singole camere.
Anche ad Altamura ci sono lamentele sulla presenza di operatori che sono del tutto sconosciuti alle autorità. Il numero dei b&b e degli affittacamere, ad esempio, è notevolmente superiore rispetto a quello noto presso le autorità competenti.
Per contrastare questo fenomeno che riguarda tutta la Puglia, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato una legge con cui viene introdotto un codice identificativo di struttura e un registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere per facilitare il censimento e il controllo contro l'abusivismo. Provvedimento che non riguarda gli alberghi, già soggetti a vincoli più stringenti.
"Con Pugliapromozione abbiamo commissionato numerose ricerche - ha spiegato l'assessore regionale all'industria turistica Loredana Capone - per conoscere l'entità del sommerso nel settore ricettivo in Puglia. In base ai dati rilevati il moltiplicatore turistico per l'intera Puglia è stato nel 2016 di 5,15. In altre parole per ogni presenza turistica Istat ve ne sono state altre 4,6 che non sono state rilevate e non appaiono. Che esista in Puglia una proliferazione di strutture non alberghiere, non tutte codificate, lo dimostrano le migliaia di annunci sui vari siti di prenotazioni, oltre ai dati di Federalberghi. Con l'introduzione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere e l'obbligo di indicare il codice in ogni forma di promozione e pubblicità, si semplificano i controlli e si pongono le basi per diminuire l'abusivismo e garantire una offerta nel rispetto delle regole".
La grande novità è l'istituzione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere" con finalità di conoscenza dell'offerta turistica regionale e che attribuisce il "Codice identificativo di struttura" (Cis). Le strutture ricettive non alberghiere saranno obbligate ad indicare il codice identificativo di struttura (Cis) nella pubblicità, promozione e commercializzazione dell'offerta, con scritti o stampati o supporti digitali e con qualsiasi altro mezzo. Altrimenti scatteranno delle sanzioni in caso di inadempimento. Per la vigilanza e le sanzioni la competenza sarà dei Comuni mentre la Regione effettuerà controlli periodici sull'aggiornamento del Registro.
Anche ad Altamura ci sono lamentele sulla presenza di operatori che sono del tutto sconosciuti alle autorità. Il numero dei b&b e degli affittacamere, ad esempio, è notevolmente superiore rispetto a quello noto presso le autorità competenti.
Per contrastare questo fenomeno che riguarda tutta la Puglia, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato una legge con cui viene introdotto un codice identificativo di struttura e un registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere per facilitare il censimento e il controllo contro l'abusivismo. Provvedimento che non riguarda gli alberghi, già soggetti a vincoli più stringenti.
"Con Pugliapromozione abbiamo commissionato numerose ricerche - ha spiegato l'assessore regionale all'industria turistica Loredana Capone - per conoscere l'entità del sommerso nel settore ricettivo in Puglia. In base ai dati rilevati il moltiplicatore turistico per l'intera Puglia è stato nel 2016 di 5,15. In altre parole per ogni presenza turistica Istat ve ne sono state altre 4,6 che non sono state rilevate e non appaiono. Che esista in Puglia una proliferazione di strutture non alberghiere, non tutte codificate, lo dimostrano le migliaia di annunci sui vari siti di prenotazioni, oltre ai dati di Federalberghi. Con l'introduzione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere e l'obbligo di indicare il codice in ogni forma di promozione e pubblicità, si semplificano i controlli e si pongono le basi per diminuire l'abusivismo e garantire una offerta nel rispetto delle regole".
La grande novità è l'istituzione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere" con finalità di conoscenza dell'offerta turistica regionale e che attribuisce il "Codice identificativo di struttura" (Cis). Le strutture ricettive non alberghiere saranno obbligate ad indicare il codice identificativo di struttura (Cis) nella pubblicità, promozione e commercializzazione dell'offerta, con scritti o stampati o supporti digitali e con qualsiasi altro mezzo. Altrimenti scatteranno delle sanzioni in caso di inadempimento. Per la vigilanza e le sanzioni la competenza sarà dei Comuni mentre la Regione effettuerà controlli periodici sull'aggiornamento del Registro.