Tre consiglieri del Pd: "Nessun ricatto alla sindaca"
La replica alle dichiarazioni di Rosa Melodia: "Crisi innescata proprio da lei"
giovedì 9 settembre 2021
10.42
"Rimandiamo al mittente le becere offese platealmente espresse in consiglio comunale, perché per noi esprimere criticità o posizioni di dissenso non equivale a tenerla sotto ricatto, ma è la massima espressione di un principio fondamentale, come quello democratico". Lo affermano in un comunicato i consiglieri comunali del Pd Alessandro Cornacchia, Marica Longo e Marco Rifino, in risposta alle affermazioni pronunciate dalla sindaca Rosa Melodia lunedì in consiglio comunale, durante la presentazione delle dimissioni.
"Durante il consiglio comunale di lunedì, 6 settembre 2021, a giustificazione delle dimissioni della sindaca di Altamura, Rosa Melodia - si legge nel comunicato - sono state addotte delle motivazioni non veritiere cadute in accuse pesanti sino ad offese personali verso tre consiglieri comunali – Alessandro Cornacchia Marica Longo, Marco Rifino - giovani, liberi e scomodi, che avevano soltanto rappresentato al sindaco una posizione di dissenso rispetto a metodi e scelte di governo. Ci saranno sedi e luoghi che ci permetteranno di raccontare la verità, perché un monologo senza contraddittorio non è democratico né giusto. Invece è doveroso e opportuno, da parte nostra, chiarire questa mistificazione di fatti perché esiste la dignità della persona, la quale va salvaguardata prima di ogni cosa. Non consentiamo a nessuno di mettere in discussione la nostra onestà e onorabilità. La sindaca piuttosto che addossare responsabilità ad altri avrebbe dovuto fare ammenda di errori da lei stessa compiuti".
"Come consiglieri e come partito - aggiungono - abbiamo chiesto in questi anni ascolto, sviluppo di idee e progetti. Abbiamo teso una mano nell'interesse della città e voluto, semplicemente, che si portassero avanti i punti programmatici, per dare risposte concrete ai cittadini. Abbiamo altresì chiesto di essere partecipi nelle decisioni, perché i giovani non sono solo una bella vetrina in campagna elettorale, per poi divenire un peso inutile una volta eletti. Dal giorno della nostra elezione siamo stati a disposizione, sollevando tematiche importati sulle quali era doveroso un confronto, anche questo invano. Per non dimenticare il contributo che avremmo voluto dare nelle decisioni difficili della pandemia, ritrovandoci, al contrario, una sindaca che ha ricercato quella solutine, che lei stessa, oggi lamenta. Chiudiamo confermando che, il 9 agosto 2021 la sindaca ha revocato improvvisamente e autonomamente tutta la sua giunta comunale, senza un confronto con i partiti e aprendo, di fatto, una crisi. Le motivazioni della revoca ad oggi non sono state rappresentate alla città, ma mistificate da dichiarazioni che hanno tentato di spostare l'attenzione su presunte responsabilità di consiglieri comunali, i quali invece hanno subìto la crisi da lei stessa innescata".
I tre consiglieri si sono presentati ieri in aula, per esprimere direttamente il loro punto di vista, ma la seduta non si è tenuta per mancanza del numero legale. Anche oggi è convocato il consiglio comunale ma, viste le premesse, il numero legale non è certamente garantito.
"Durante il consiglio comunale di lunedì, 6 settembre 2021, a giustificazione delle dimissioni della sindaca di Altamura, Rosa Melodia - si legge nel comunicato - sono state addotte delle motivazioni non veritiere cadute in accuse pesanti sino ad offese personali verso tre consiglieri comunali – Alessandro Cornacchia Marica Longo, Marco Rifino - giovani, liberi e scomodi, che avevano soltanto rappresentato al sindaco una posizione di dissenso rispetto a metodi e scelte di governo. Ci saranno sedi e luoghi che ci permetteranno di raccontare la verità, perché un monologo senza contraddittorio non è democratico né giusto. Invece è doveroso e opportuno, da parte nostra, chiarire questa mistificazione di fatti perché esiste la dignità della persona, la quale va salvaguardata prima di ogni cosa. Non consentiamo a nessuno di mettere in discussione la nostra onestà e onorabilità. La sindaca piuttosto che addossare responsabilità ad altri avrebbe dovuto fare ammenda di errori da lei stessa compiuti".
"Come consiglieri e come partito - aggiungono - abbiamo chiesto in questi anni ascolto, sviluppo di idee e progetti. Abbiamo teso una mano nell'interesse della città e voluto, semplicemente, che si portassero avanti i punti programmatici, per dare risposte concrete ai cittadini. Abbiamo altresì chiesto di essere partecipi nelle decisioni, perché i giovani non sono solo una bella vetrina in campagna elettorale, per poi divenire un peso inutile una volta eletti. Dal giorno della nostra elezione siamo stati a disposizione, sollevando tematiche importati sulle quali era doveroso un confronto, anche questo invano. Per non dimenticare il contributo che avremmo voluto dare nelle decisioni difficili della pandemia, ritrovandoci, al contrario, una sindaca che ha ricercato quella solutine, che lei stessa, oggi lamenta. Chiudiamo confermando che, il 9 agosto 2021 la sindaca ha revocato improvvisamente e autonomamente tutta la sua giunta comunale, senza un confronto con i partiti e aprendo, di fatto, una crisi. Le motivazioni della revoca ad oggi non sono state rappresentate alla città, ma mistificate da dichiarazioni che hanno tentato di spostare l'attenzione su presunte responsabilità di consiglieri comunali, i quali invece hanno subìto la crisi da lei stessa innescata".
I tre consiglieri si sono presentati ieri in aula, per esprimere direttamente il loro punto di vista, ma la seduta non si è tenuta per mancanza del numero legale. Anche oggi è convocato il consiglio comunale ma, viste le premesse, il numero legale non è certamente garantito.