Trasporto scolastico: quando, perchè e per chi?
Alla segnalazione di un genitore rispondono gli uffici comunali
lunedì 25 settembre 2017
Le legittime preoccupazioni di una comunità privata del suo timoniere, in questo caso del primo cittadino, invischiato nelle note vicende giudiziarie che hanno colpito Palazzo di Città nei mesi scorsi portando in dote un Commissario Prefettizio, non trovano però sponda negli Uffici Comunali che continuano la loro normale amministrazione.
Perché eravamo in Comune? Per dare risposta ad una mail giuntaci in Redazione, un accorato appello affinchè fungessimo noi da cassa di risonanza per aiutare nella risoluzione del problema.
Si parlava di trasporto scolastico, partito regolarmente e senza nessun intoppo, ma non per tutti.
In redazione alcuni giorni fa è pervenuta un'email di una mamma con tanto di richiesta di aiuto:
"Ho fatto richiesta dello scuolabus per la scuola Tommaso Fiore di Altamura per cui mio figlio ha fatto già uso lo scorso anno scolastico. L 'ufficio Pubblica istruzione mi ha respinto la richiesta sostenendo che la scuola non rientra nel quartiere in cui il bimbo risiede. denuncia la donna - A questo punto non capisco perché la scuola San Giovanni Bosco rientra con il servizio scuolabus e la Tommaso Fiore no, visto che entrambi i plessi scolastici appartengono allo stesso istituto e con lo stesso dirigente.
Vi chiedo di aiutarmi poiché mio figlio esce da scuola alle 14: 00 e io non riesco a riprenderlo. Se il servizio scuolabus non dovesse essere concesso sarò costretta a mandare mio figlio a scuola in bicicletta".
Sulla questione la legge parla chiaro. È garantito il servizio solo per gli alunni iscritti nelle scuole cittadine e più vicine alla residenza del minore.
Il Comune di Altamura ha fatto nella passata annata scolastica uno strappo alla regola che ha permesso ad alcune famiglie di poter usufruire dello stesso servizio anche per scuole non più vicine alla propria residenza.
Una grande accortezza e sensibilità per permettere alle famiglie di organizzarsi magari nel cambio di residenza da un quartiere all'altro, o per munirsi di autovettura o altro. Non un obbligo ma un'attenzione e lungimiranza per attutire al minimo i disagi nei casi particolari, ma questa non è non può diventare una norma, stando alle leggi attuali, perché il trasporto alunni non è un servizio taxi ma un servizio di pubblica utilità con costi che poi ricadono sulla collettività stessa.
Anche se comprendiamo le motivazioni della scrivente l'email ci è sembrato giusto dare una risposta la più precisa possibile recandoci noi direttamente presso gli Uffici Competenti.
Perché eravamo in Comune? Per dare risposta ad una mail giuntaci in Redazione, un accorato appello affinchè fungessimo noi da cassa di risonanza per aiutare nella risoluzione del problema.
Si parlava di trasporto scolastico, partito regolarmente e senza nessun intoppo, ma non per tutti.
In redazione alcuni giorni fa è pervenuta un'email di una mamma con tanto di richiesta di aiuto:
"Ho fatto richiesta dello scuolabus per la scuola Tommaso Fiore di Altamura per cui mio figlio ha fatto già uso lo scorso anno scolastico. L 'ufficio Pubblica istruzione mi ha respinto la richiesta sostenendo che la scuola non rientra nel quartiere in cui il bimbo risiede. denuncia la donna - A questo punto non capisco perché la scuola San Giovanni Bosco rientra con il servizio scuolabus e la Tommaso Fiore no, visto che entrambi i plessi scolastici appartengono allo stesso istituto e con lo stesso dirigente.
Vi chiedo di aiutarmi poiché mio figlio esce da scuola alle 14: 00 e io non riesco a riprenderlo. Se il servizio scuolabus non dovesse essere concesso sarò costretta a mandare mio figlio a scuola in bicicletta".
Sulla questione la legge parla chiaro. È garantito il servizio solo per gli alunni iscritti nelle scuole cittadine e più vicine alla residenza del minore.
Il Comune di Altamura ha fatto nella passata annata scolastica uno strappo alla regola che ha permesso ad alcune famiglie di poter usufruire dello stesso servizio anche per scuole non più vicine alla propria residenza.
Una grande accortezza e sensibilità per permettere alle famiglie di organizzarsi magari nel cambio di residenza da un quartiere all'altro, o per munirsi di autovettura o altro. Non un obbligo ma un'attenzione e lungimiranza per attutire al minimo i disagi nei casi particolari, ma questa non è non può diventare una norma, stando alle leggi attuali, perché il trasporto alunni non è un servizio taxi ma un servizio di pubblica utilità con costi che poi ricadono sulla collettività stessa.
Anche se comprendiamo le motivazioni della scrivente l'email ci è sembrato giusto dare una risposta la più precisa possibile recandoci noi direttamente presso gli Uffici Competenti.