Trasporto Pubblico, i risvolti della manovra di governo
"Drastica riduzione dei servizi minimi e esubero di personale". Le considerazioni dell'USB Puglia
lunedì 19 settembre 2011
In una nota, a firma di Rino Fino dell'Unione Sindacale di Base Regione Puglia, si mettono in evidenza i risvolti della manovra di governo nell'ambito del trasporto pubblico. "Le Fal, - si specifica - che servono la dinamica città di Altamura, risentiranno sicuramente dei tagli in termini di qualità e quantità dei servizi".
"La manovra economica partorita ad Agosto dal Governo - si legge nel documento - ha provocato una levata di scudi da parte di tutte le istituzioni locali da Sud a Nord senza distinzione di colore politico. I tagli previsti per il TPL ammontano al 70% circa dei finanziamenti erogati nel 2010, il che si traduce in una drastica riduzione anche dei servizi minimi e un conseguente esubero di personale. Tenuto conto della crisi economica, del costo del petrolio e dell'impatto ambientale provocato dalla mobilità individuale, siamo di fronte ad una disfatta di un settore che dovrebbe "muoversi" nella direzione opposta. Molte Regioni hanno consegnato al Governo i contratti di servizio stipulati con le varie aziende di trasporto a causa dell'insostenibilità dei costi ma, la soluzione al problema appare brutalmente scontata: più tasse per i cittadini, aumento delle tariffe, meno servizi e riduzione del personale".
"Dopo il simbolico passaggio dei contratti dagli Enti Locali allo Stato e viceversa, - continua - il cerino acceso rimarrà nelle mani del cittadino italiano che vedrà aumentare il prezzo del biglietto in cambio di un servizio più scadente. A tutto questo si aggiunge l'ossessionante idea della privatizzazione che il Governo ripropone come la panacea di tutti i mali; respinta in modo deciso ed inequivocabile da 27 milioni di italiani con il referendum del 12 e 13 Giugno di quest'anno, la privatizzazione dei servizi diventa motivo di premialità per i Comuni "virtuosi" che, non disponendo di risorse, saranno obbligati a svendere".
E conclude: "Sono allarmanti le dichiarazioni espresse sui quotidiani dall'Assessore ai Trasporti Minervini al quale ci siamo rivolti un urgente incontro con una precisazione alla quale non si potrà derogare: i pendolari e gli autoferrotranvieri non intendono rimetterci ancora".
"La manovra economica partorita ad Agosto dal Governo - si legge nel documento - ha provocato una levata di scudi da parte di tutte le istituzioni locali da Sud a Nord senza distinzione di colore politico. I tagli previsti per il TPL ammontano al 70% circa dei finanziamenti erogati nel 2010, il che si traduce in una drastica riduzione anche dei servizi minimi e un conseguente esubero di personale. Tenuto conto della crisi economica, del costo del petrolio e dell'impatto ambientale provocato dalla mobilità individuale, siamo di fronte ad una disfatta di un settore che dovrebbe "muoversi" nella direzione opposta. Molte Regioni hanno consegnato al Governo i contratti di servizio stipulati con le varie aziende di trasporto a causa dell'insostenibilità dei costi ma, la soluzione al problema appare brutalmente scontata: più tasse per i cittadini, aumento delle tariffe, meno servizi e riduzione del personale".
"Dopo il simbolico passaggio dei contratti dagli Enti Locali allo Stato e viceversa, - continua - il cerino acceso rimarrà nelle mani del cittadino italiano che vedrà aumentare il prezzo del biglietto in cambio di un servizio più scadente. A tutto questo si aggiunge l'ossessionante idea della privatizzazione che il Governo ripropone come la panacea di tutti i mali; respinta in modo deciso ed inequivocabile da 27 milioni di italiani con il referendum del 12 e 13 Giugno di quest'anno, la privatizzazione dei servizi diventa motivo di premialità per i Comuni "virtuosi" che, non disponendo di risorse, saranno obbligati a svendere".
E conclude: "Sono allarmanti le dichiarazioni espresse sui quotidiani dall'Assessore ai Trasporti Minervini al quale ci siamo rivolti un urgente incontro con una precisazione alla quale non si potrà derogare: i pendolari e gli autoferrotranvieri non intendono rimetterci ancora".