Torrente Jesce, modificato e poi approvato il progetto per "imbrigliarlo"

Stanziati quasi 9 nove milioni di euro. I lavori non si faranno nell'area archeologica

martedì 28 agosto 2018
Dopo alcune modifiche al progetto, ha avuto il via libera definitivo il progetto del Consorzio di bonifica "Terre d'Apulia" per la sistemazione idraulica del torrente Jesce. Per evitare che possa provocare allagamenti in caso di piena, il corso d'acqua verrà "imbrigliato" con opere di canalizzazione. Per gli interventi è stato imposto di tenere conto dell'importanza archeologica della zona attraversata, quella di Murgia Catena. Proprio per tale ragione erano state espresse perplessità da parte di associazioni e comitati.

Il progetto è stato finanziato con 8,8 milioni dalla Regione ed è stato descritto come decisivo per impedire che le piogge abbondanti possano provocare delle esondazioni e, di conseguenza, allagare allevamenti e terreni circostanti. Stando alla scheda progettuale originaria, il Consorzio intende realizzare le opere necessarie al ripristino della continuità idraulica del canale Jesce nel tratto attualmente "libero" (non regimentato). Per farlo sono previste la sagomatura della sezione del canale per circa 4,3 km nel tratto compreso tra la masseria De Mari e la s.p. 41 e la demolizione degli attraversamenti esistenti che sono risultati insufficienti e la realizzazione di nuovi, in modo tale da evitare che i deflussi interessino il piano viario. Previsto anche l'esproprio per una fascia di sei metri (tre in destra e tre in sinistra idraulica) per realizzare piste di servizio per la manutenzione del canale.

Nel corso del procedimento sono state presentate osservazioni da parte degli enti coinvolti nel procedimento sulla "invasività" dell'intervento nel suo complesso. Così sono state presentate numerose prescrizioni che hanno indotto il Consorzio di bonifica a rivedere alcune parti. Ad esempio, una delle variazioni più importanti è lo stralcio delle sezioni con interferenze nell'area vincolata di Masseria Pisciulo che presenta delle specificità archeologiche e paesaggistiche. Per le caratteristiche di alcune aree, comunque le operazioni di scavo dovranno essere svolte sotto la sorveglianza di un archeologo.

Conclusa la fase di raccolta di tutti i pareri e delle prescrizioni che i vari enti hanno rilasciato, il progetto ha ottenuto dalla Regione Puglia (con determina dirigenziale della sezione autorizzazioni ambientali) il parere favorevole di compatibilità ambientale e di incidenza ambientale. Provvedimento che assume valore di autorizzazione paesaggistica. Le prescrizioni dovranno essere osservate durante l'esecuzione dei lavori.