Test universitari truccati, rinvio a giudizio per 26 persone
Tra i coinvolti, un ex assessore del Comune di Altamura
giovedì 19 dicembre 2013
9.36
Si aggiunge un altro tassello sulla scia dell'iter giudiziario relativamente alla vicenda-scandalo che portò, a luglio del 2012, agli arresti sei persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa al fine di commettere reati contro la pubblica amministrazione. Il procedimento è quello sui presunti test truccati per l'ammissione alle facoltà di odontoiatria e protesi dentaria delle Università di Bari, Napoli, Foggia e Verona, negli anni 2008-2009. Il gup del Tribunale di Bari, Michele Parisi, ha rinviato a giudizio 26 imputati, tra docenti e dipendenti universitari, studenti e aspiranti matricole. Tra essi compare il nome dell'altamurano Francesco Miglionico (51 anni), odontotecnico, all'epoca dei fatti assessore alle Attività produttive del Comune di Altamura e laureando in Odontoiatria.
L'operazione, denominata "Apollonia" - che vede tra gli indagati anche gli altamurani Maria Carretta (52enne), Giovanni Continisio (42enne), Antonio Miglionico (22enne) e Cipriano Miglionico (24enne) - concerne i presunti favoreggiamenti agli aspiranti dentisti nel superamento del test di ingresso alla Facoltà di Medicina-Odontoiatria: 30mila euro e il risultato della prova sarebbe stato assicurato.
L'inchiesta parte dal 4 settembre del 2009, quando nelle sedi universitarie di Napoli, Foggia e Verona, al termine della prova d'esame, alcuni candidati venivano trovati in possesso di un telefonino utilizzato per la ricezione delle soluzioni al questionario ministeriale. Le successive perquisizioni a Bari, oltre che Napoli, Foggia e Verona, permettevano il sequestro di copiosa documentazione utile alle indagini che ha portato all'individuazione di un'organizzazione criminale capeggiata dal professor Francesco Roberto Grassi (59enne, Bari, ordinario di Odontostomatologia dell'Università di Bari). Esercizi che avrebbero fruttato all'organizzazione circa 250mila euro.
Si tratta dei test d'ammissione tenuti negli anni accademici che vanno dal 2007/2008 al 2009/2010. La vera centrale operativa dell'organizzazione, secondo quanto trasmesso dagli investigatori in coda all'operazione dell'estate 2012, aveva sede ad Altamura, presso l'abitazione di Miglionico. La sua sala risultò, a seguito di un blitz, dotata di cinque computer, cinque telefoni palmari e tre distinti accessi internet. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari provvidero al sequestro di beni mobili ed immobili intestati al capo dell'organizzazione, il professor Grassi, fino al raggiungimento dell'ammontare del profitto.
In allegato, il video dell'irruzione (2009) in casa Miglionico diffuso dalla Guardia di finanza.
L'operazione, denominata "Apollonia" - che vede tra gli indagati anche gli altamurani Maria Carretta (52enne), Giovanni Continisio (42enne), Antonio Miglionico (22enne) e Cipriano Miglionico (24enne) - concerne i presunti favoreggiamenti agli aspiranti dentisti nel superamento del test di ingresso alla Facoltà di Medicina-Odontoiatria: 30mila euro e il risultato della prova sarebbe stato assicurato.
L'inchiesta parte dal 4 settembre del 2009, quando nelle sedi universitarie di Napoli, Foggia e Verona, al termine della prova d'esame, alcuni candidati venivano trovati in possesso di un telefonino utilizzato per la ricezione delle soluzioni al questionario ministeriale. Le successive perquisizioni a Bari, oltre che Napoli, Foggia e Verona, permettevano il sequestro di copiosa documentazione utile alle indagini che ha portato all'individuazione di un'organizzazione criminale capeggiata dal professor Francesco Roberto Grassi (59enne, Bari, ordinario di Odontostomatologia dell'Università di Bari). Esercizi che avrebbero fruttato all'organizzazione circa 250mila euro.
Si tratta dei test d'ammissione tenuti negli anni accademici che vanno dal 2007/2008 al 2009/2010. La vera centrale operativa dell'organizzazione, secondo quanto trasmesso dagli investigatori in coda all'operazione dell'estate 2012, aveva sede ad Altamura, presso l'abitazione di Miglionico. La sua sala risultò, a seguito di un blitz, dotata di cinque computer, cinque telefoni palmari e tre distinti accessi internet. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari provvidero al sequestro di beni mobili ed immobili intestati al capo dell'organizzazione, il professor Grassi, fino al raggiungimento dell'ammontare del profitto.
In allegato, il video dell'irruzione (2009) in casa Miglionico diffuso dalla Guardia di finanza.