Terzo settore, in Puglia iscritti oltre 8mila enti
Tra associazioni, organizzazioni volontariato e imprese sociali
martedì 5 marzo 2024
21.59
È stato approvato in Giunta lo schema di disegno di legge "Disposizioni in materia di promozione dell'attività degli enti del Terzo Settore" su proposta dell'assessorato al Welfare.
"Il terzo settore pugliese - dichiara l'assessora al Welfare Rosa Barone - rappresenta una solida rete di protezione sociale, che si è dimostrata indispensabile nelle fasi più complicate del lockdown e oggi necessita di un riconoscimento normativo chiaro per favorire il rapporto organico tra enti pubblici, privato profit e privato sociale. Quella approvata è una legge che si inserisce nel percorso della riforma nazionale del Terzo Settore, avviata con la legge delega n.106/2016, e la Regione Puglia in questi anni si è distinta per aver riconosciuto e sostenuto il ruolo dei soggetti che operano nel no profit.
In Regione Puglia risultano iscritti per trasmigrazione al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) al 21 dicembre 2023 4.407 enti di cui 1.911 Organizzazioni di Volontariato e 2.496 Associazioni di Promozione Sociale, cui si aggiungono 1.739 nuove iscrizioni al RUNTS così suddivise: 381 ODV, 1.047 APS, 12 enti filantropici, 4 società di mutuo soccorso e 295 altri enti del terzo settore. A questi enti vanno aggiunte 2.316 imprese sociali, per un totale in Puglia di 8.462 enti del terzo settore. Il no profit si occupa di cultura, sport, ricreazione, assistenza sociale, protezione civile, istruzione e ricerca, filantropia, sanità, sviluppo economico, coesione sociale, servizio civile, cooperazione e solidarietà internazionale ed è in grado di offrire risposte ai bisogni delle comunità e al tempo stesso di disegnare percorsi di innovazione culturale, economica e sociale.
Il disegno di legge si articola in cinque Titoli e lo scopo dell'intervento normativo è l'adozione di una legislazione organica di attuazione del codice del Terzo Settore, focalizzando l'attenzione sul rapporto fra pubblica amministrazione e Terzo settore, anche nella logica della valorizzazione dei beni pubblici inutilizzati e dell'amministrazione condivisa, ponendo particolare attenzione all'istituzione di organismi di rappresentanza e di partecipazione. Viene istituito il Tavolo Regionale del Terzo Settore, dando continuità e slancio all'attività fin qui avviata dalla Regione in tema di sedi stabili di confronto e di condivisione con il Terzo settore; tra i compiti del Tavolo c'è quello dell'Osservatorio regionale del Terzo settore.
Nell'ambito del percorso partecipativo avviato già per l'approvazione del V Piano regionale delle politiche sociali e della costante attività concertativa sui temi riguardanti lo sviluppo del sistema di welfare e l'innovazione sociale - spiega la direttrice del dipartimento Welfare Valentina Romano - il testo è stato oggetto di una intensa attività di confronto con il Tavolo del terzo settore. Il lavoro è partito dalla ricognizione delle norme regionali esistenti per la disciplina degli enti del terzo settore, effettuata grazie alla collaborazione dell'Ufficio legislativo del Consiglio Regionale, ed è proseguito con la stesura di un primo testo dell'articolato sottoposto al vaglio dei membri del tavolo ed implementato sulla base delle osservazioni pervenute. Tra gli obiettivi del testo vi è quello di incentivare i percorsi di coprogrammazione e coprogettazione, mettendo a disposizione apposite linee guida.
"Il terzo settore pugliese - dichiara l'assessora al Welfare Rosa Barone - rappresenta una solida rete di protezione sociale, che si è dimostrata indispensabile nelle fasi più complicate del lockdown e oggi necessita di un riconoscimento normativo chiaro per favorire il rapporto organico tra enti pubblici, privato profit e privato sociale. Quella approvata è una legge che si inserisce nel percorso della riforma nazionale del Terzo Settore, avviata con la legge delega n.106/2016, e la Regione Puglia in questi anni si è distinta per aver riconosciuto e sostenuto il ruolo dei soggetti che operano nel no profit.
In Regione Puglia risultano iscritti per trasmigrazione al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) al 21 dicembre 2023 4.407 enti di cui 1.911 Organizzazioni di Volontariato e 2.496 Associazioni di Promozione Sociale, cui si aggiungono 1.739 nuove iscrizioni al RUNTS così suddivise: 381 ODV, 1.047 APS, 12 enti filantropici, 4 società di mutuo soccorso e 295 altri enti del terzo settore. A questi enti vanno aggiunte 2.316 imprese sociali, per un totale in Puglia di 8.462 enti del terzo settore. Il no profit si occupa di cultura, sport, ricreazione, assistenza sociale, protezione civile, istruzione e ricerca, filantropia, sanità, sviluppo economico, coesione sociale, servizio civile, cooperazione e solidarietà internazionale ed è in grado di offrire risposte ai bisogni delle comunità e al tempo stesso di disegnare percorsi di innovazione culturale, economica e sociale.
Il disegno di legge si articola in cinque Titoli e lo scopo dell'intervento normativo è l'adozione di una legislazione organica di attuazione del codice del Terzo Settore, focalizzando l'attenzione sul rapporto fra pubblica amministrazione e Terzo settore, anche nella logica della valorizzazione dei beni pubblici inutilizzati e dell'amministrazione condivisa, ponendo particolare attenzione all'istituzione di organismi di rappresentanza e di partecipazione. Viene istituito il Tavolo Regionale del Terzo Settore, dando continuità e slancio all'attività fin qui avviata dalla Regione in tema di sedi stabili di confronto e di condivisione con il Terzo settore; tra i compiti del Tavolo c'è quello dell'Osservatorio regionale del Terzo settore.
Nell'ambito del percorso partecipativo avviato già per l'approvazione del V Piano regionale delle politiche sociali e della costante attività concertativa sui temi riguardanti lo sviluppo del sistema di welfare e l'innovazione sociale - spiega la direttrice del dipartimento Welfare Valentina Romano - il testo è stato oggetto di una intensa attività di confronto con il Tavolo del terzo settore. Il lavoro è partito dalla ricognizione delle norme regionali esistenti per la disciplina degli enti del terzo settore, effettuata grazie alla collaborazione dell'Ufficio legislativo del Consiglio Regionale, ed è proseguito con la stesura di un primo testo dell'articolato sottoposto al vaglio dei membri del tavolo ed implementato sulla base delle osservazioni pervenute. Tra gli obiettivi del testo vi è quello di incentivare i percorsi di coprogrammazione e coprogettazione, mettendo a disposizione apposite linee guida.