Tentato omicidio Dambrosio, in manette tre giovanissimi
Presunti esponenti di un clan mafioso emergente
giovedì 12 febbraio 2015
12.03
Sarebbe la guerra tra clan rivali per accaparrarsi il controllo dell'attività criminale su tutto il territorio altamurano il movente che il pomeriggio del 31 luglio 2014 ha armato la mano di tre persone, ora in carcere con l'accusa di tentato omicidio.
Lo scorso luglio i tre, tutti giovanissimi, esplosero diversi colpi di pistola contro Mario Dambrosio, fratello del più noto Bartolo, freddato anche lui a colpi di pistola nel 2010.
Dopo mesi di indagini i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari nei confronti di tre uomini indiziati del tentato omicidio.
I tre sarebbero tutti esponenti del clan criminale che fa capo al 32enne Pietro Antonio Nuzzi, finito in carcere insieme a Francesco Zazzara di 21 anni e al diciannovenne albanese Eduart Mihasi.
Per tutti, oltre al tentato omicidio, è scattata anche l'accusa di aver usato metodi e finalità mafiose per eliminare fisicamente presunti appartenenti a gruppi criminali rivali e garantirsi il predominio sulle attività delittuose.
E non è tutto. Ai tre viene anche contestata la detenzione e il porto di arma clandestina per cui sarebbe coinvolta una quarta persona, fratello di Nuzzi, arrestato il 9 gennaio scorso sempre dai Carabinieri del Reparto Operativo, perché trovato in possesso di numerose armi tra cui tre pistole, un fucile a canne mozze, munizioni, droga e materiale esplodente, oltre ad una revolver Zastava calibro 357 magnum.
L'arma che, dopo un'apposita perizia disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, è stata dichiarata compatibile con l'arma usata per commettere il tentato omicidio di Dambrosio.
Lo scorso luglio i tre, tutti giovanissimi, esplosero diversi colpi di pistola contro Mario Dambrosio, fratello del più noto Bartolo, freddato anche lui a colpi di pistola nel 2010.
Dopo mesi di indagini i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari nei confronti di tre uomini indiziati del tentato omicidio.
I tre sarebbero tutti esponenti del clan criminale che fa capo al 32enne Pietro Antonio Nuzzi, finito in carcere insieme a Francesco Zazzara di 21 anni e al diciannovenne albanese Eduart Mihasi.
Per tutti, oltre al tentato omicidio, è scattata anche l'accusa di aver usato metodi e finalità mafiose per eliminare fisicamente presunti appartenenti a gruppi criminali rivali e garantirsi il predominio sulle attività delittuose.
E non è tutto. Ai tre viene anche contestata la detenzione e il porto di arma clandestina per cui sarebbe coinvolta una quarta persona, fratello di Nuzzi, arrestato il 9 gennaio scorso sempre dai Carabinieri del Reparto Operativo, perché trovato in possesso di numerose armi tra cui tre pistole, un fucile a canne mozze, munizioni, droga e materiale esplodente, oltre ad una revolver Zastava calibro 357 magnum.
L'arma che, dopo un'apposita perizia disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, è stata dichiarata compatibile con l'arma usata per commettere il tentato omicidio di Dambrosio.