Tentativi di occupazione abusiva in via Garibaldi
Locali dell'ex monastero sono fatiscenti. C'è un progetto PNRR per risanare il complesso
venerdì 18 novembre 2022
16.48
Nei giorni scorsi c'è stato qualche tentativo di forzare gli accessi in via Garibaldi per occupare abusivamente i vecchi locali dell'ex Monastero del soccorso. Per evitarlo sono intervenute le forze dell'ordine.
Il problema abitativo esiste, ci sono varie situazioni di disagio e non ci sono alloggi popolari disponibili. Ma, pur riconoscendo l'esistenza del problema, di certo non è legittimo occupare immobili pubblici. Inoltre gli ambienti dell'antico complesso monastico sono del tutto fatiscenti, assolutamente non idonei per fare vivere famiglie. Per questa ragione nelle scorse ore il Comune ha deciso di fare murare alcuni accessi, così da impedire ulteriori tentativi.
Oltre a evitare le occupazioni, c'è un altro motivo per intervenire in modo drastico. A breve partirà la progettazione di un cospicuo intervento del Comune, finanziato dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). L'intervento, dell'importo di quasi 5 milioni di euro (per la precisione 4,8 milioni) è denominato "Completamento del recupero tecnico-funzionale dell'ex Monastero del Soccorso per housing sociale e botteghe artigiane".
Dell'intero complesso, sono interessati da questo intervento l'ala sud e l'ala ovest a piano terra prospicenti Via Garibaldi e Via Colombo, mentre al primo piano gli ambienti che occupano parte dell'ala Nord confinante con il chiostro interno cinquecentesco. "Il progetto - si legge nella scheda Pnrr - intende rispondere all'esigenza di nuove strategie anche per la divulgazione delle attività del GAL, facendo leva sul sapere artigianale, riconoscendo la centralità del mercato in un sistema basato sull'economia reale dove si affermano qualità, identità, valori dell'imprenditorialità artigiana in una moderna cultura del saper fare e del sapere. A livello macro sono individuate le seguenti funzioni quale "luogo dell'accoglienza e del lavoro collettivo" così da celebrare l'origine conventuale di questa architettura rivolta all'uomo: abitare inclusivo; laboratorio del gusto/botteghe culinarie; le stanze tematiche/botteghe artigiane; lavoratori di alta formazione professionale, artigianato e digitalizzazione".
Il problema abitativo esiste, ci sono varie situazioni di disagio e non ci sono alloggi popolari disponibili. Ma, pur riconoscendo l'esistenza del problema, di certo non è legittimo occupare immobili pubblici. Inoltre gli ambienti dell'antico complesso monastico sono del tutto fatiscenti, assolutamente non idonei per fare vivere famiglie. Per questa ragione nelle scorse ore il Comune ha deciso di fare murare alcuni accessi, così da impedire ulteriori tentativi.
Oltre a evitare le occupazioni, c'è un altro motivo per intervenire in modo drastico. A breve partirà la progettazione di un cospicuo intervento del Comune, finanziato dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). L'intervento, dell'importo di quasi 5 milioni di euro (per la precisione 4,8 milioni) è denominato "Completamento del recupero tecnico-funzionale dell'ex Monastero del Soccorso per housing sociale e botteghe artigiane".
Dell'intero complesso, sono interessati da questo intervento l'ala sud e l'ala ovest a piano terra prospicenti Via Garibaldi e Via Colombo, mentre al primo piano gli ambienti che occupano parte dell'ala Nord confinante con il chiostro interno cinquecentesco. "Il progetto - si legge nella scheda Pnrr - intende rispondere all'esigenza di nuove strategie anche per la divulgazione delle attività del GAL, facendo leva sul sapere artigianale, riconoscendo la centralità del mercato in un sistema basato sull'economia reale dove si affermano qualità, identità, valori dell'imprenditorialità artigiana in una moderna cultura del saper fare e del sapere. A livello macro sono individuate le seguenti funzioni quale "luogo dell'accoglienza e del lavoro collettivo" così da celebrare l'origine conventuale di questa architettura rivolta all'uomo: abitare inclusivo; laboratorio del gusto/botteghe culinarie; le stanze tematiche/botteghe artigiane; lavoratori di alta formazione professionale, artigianato e digitalizzazione".