Sul parco dell'Alta Murgia il presidente Vendola tace
Il Comitato a difesa del Parco chiede di essere ricevuto. Perchè "il Governatore si dedichi un po' di più al governo del territorio"
venerdì 26 novembre 2010
08.30
Un faro quanto mai luminoso continua ad essere puntato sul Parco dell'Alta Murgia. Questa volta è il Comitato in difesa del Parco, costituito da un gruppo di associazioni e di forze politiche, a parlare. Ma se il Comitato parla, qualcun altro, a dire dello stesso Comitato, tace. Trattasi del presidente della Regione Puglia. Dopo l'invio, da parte del Comitato in questione, di un documento sulla tutela e sul rilancio del Parco e dopo aver chiesto allo stesso Presidente di essere ricevuto per partecipare "alla messa a punto del futuro destino del Parco col fine di garantir meglio le politiche di progetto e di azione nel momento in cui l'Amministrazione dell'area si troverà ad avviare e gestire l'esecuzione del Piano del Parco", tutto tace.
"A tutt'oggi registriamo purtroppo un silenzio inspiegabile di fronte all'offerta di una gestione partecipata anche alle Comunità locali gravitanti nell'area del Parco, finalizzata a garantire meglio le necessarie integrazioni al progetto Piano: negli aspetti tecnico-scientifici, culturali, economici e sociali fondamentali per coinvolgere le comunità nella gestione democratica degli strumenti Piano e Regolamento del Parco, le politiche di progetto e di azione nel momento in cui l'Amministrazione dell'area si troverà ad avviare il Piano del Parco e a gestirlo. Il Presidente del Governo regionale, invece, tace. Ciò che più preoccupa, però, le Comunità del Parco è il silenzio sulla nomina, da parte del ministro Prestigiacomo, del Commissario del Parco della Murgia e di quello del Gargano. Atti assurdi e inquietanti sia sul piano del metodo che su quello del merito delle nomine. La Murgia, come sempre, subisce una mortificante imposizione da Roma e, ciò che è più grave, subisce una gestione che, per non aggiungere altro, è stata quam non esset. Per ultimo, il Governo regionale tace sul futuro, a dir poco oscuro, che grava sulla Murgia, sul suo territorio e sulle sue popolazioni, ma il Comitato in difesa del Parco non tace, né si rassegna".
Per ovviare a ciò il Comitato in questione lancia un grido di allarme affinchè "il Governatore si dedichi un po' di più al governo del territorio e alle sorti delle popolazioni murgiane, e un appello accorato alle istituzioni, al sistema delle autonomie locali, alle forze sociali e sindacali e a tutte le forze vive del territorio a mobilitarsi perché la Murgia, zona ricca di asprezza e di storia, si conservi e mantenga ancora la sua misura altissima di pregio ambientale e perché il Parco, con le sue risorse, possa ancora offrire alle future generazioni una speranza di riscatto".
"A tutt'oggi registriamo purtroppo un silenzio inspiegabile di fronte all'offerta di una gestione partecipata anche alle Comunità locali gravitanti nell'area del Parco, finalizzata a garantire meglio le necessarie integrazioni al progetto Piano: negli aspetti tecnico-scientifici, culturali, economici e sociali fondamentali per coinvolgere le comunità nella gestione democratica degli strumenti Piano e Regolamento del Parco, le politiche di progetto e di azione nel momento in cui l'Amministrazione dell'area si troverà ad avviare il Piano del Parco e a gestirlo. Il Presidente del Governo regionale, invece, tace. Ciò che più preoccupa, però, le Comunità del Parco è il silenzio sulla nomina, da parte del ministro Prestigiacomo, del Commissario del Parco della Murgia e di quello del Gargano. Atti assurdi e inquietanti sia sul piano del metodo che su quello del merito delle nomine. La Murgia, come sempre, subisce una mortificante imposizione da Roma e, ciò che è più grave, subisce una gestione che, per non aggiungere altro, è stata quam non esset. Per ultimo, il Governo regionale tace sul futuro, a dir poco oscuro, che grava sulla Murgia, sul suo territorio e sulle sue popolazioni, ma il Comitato in difesa del Parco non tace, né si rassegna".
Per ovviare a ciò il Comitato in questione lancia un grido di allarme affinchè "il Governatore si dedichi un po' di più al governo del territorio e alle sorti delle popolazioni murgiane, e un appello accorato alle istituzioni, al sistema delle autonomie locali, alle forze sociali e sindacali e a tutte le forze vive del territorio a mobilitarsi perché la Murgia, zona ricca di asprezza e di storia, si conservi e mantenga ancora la sua misura altissima di pregio ambientale e perché il Parco, con le sue risorse, possa ancora offrire alle future generazioni una speranza di riscatto".