Sul palco di Bombetta d'Oro "La Locandiera"... in dialetto biscegliese
Applausi per la compagnia Don Pancrazio Cucuziello. In scena l'arte della seduzione femminile
venerdì 22 luglio 2011
18.45
Sul palco del Festival Nazionale di Teatro Comico "Bombetta d'Oro", ieri sera, è andata in scena La Locandiera di Carlo Goldoni. Una commedia che continua a sfidare i secoli, dimostrandosi sempre attuale. Al centro della scena, la seduzione femminile, un'arma infallibile. Lo dimostra bene il personaggio di Mirandolina, la locandiera corteggiata da tutti gli uomini che frequentano la struttura.
A dare un tocco di comicità in più, il linguaggio usato dai personaggi. La commedia di Goldoni, rappresentata per la prima volta a Venezia nel 1752, è stata arricchita da battute in dialetto biscegliese. Come non ridere sentendo il marchese di Forlipopoli, il conte di Albafiorita o il cavaliere di Ripafratta esprimersi in vernacolo?
La compagnia "Don Pancrazio Cucuziello" di Bisceglie, regista Gianluigi Belsito, ha saputo strappare al pubblico altamurano applausi e sorrisi. Nata nel 2005 come associazione culturale teatrale, è stata insignita nel 2007 del premio letterario Mario Cosmai «per la preziosa opera di divulgazione della maschera biscegliese alla quale ha conferito una nuova dignità». Novità introdotta nella commedia settecentesca, infatti, è il personaggio di don Pancrazio Cucuziello, detto il Biscegliese, che rappresenta il "tipo" pugliese laborioso e parsimonioso. Una maschera che risalirebbe al Seicento, in antitesi con la più nota Pulcinella, il napoletano ozioso e spendaccione. Il nomignolo Cucuziello gli fu affibbiato come sinonimo dell'essere sciocco per sottolineare la sua "cucuzza".
«Tutto il mio piacere consiste nel vedermi servita, bramata, adorata», afferma Mirandolina. Un obiettivo che la bella locandiera sa come raggiungere. Corteggiata dal marchese di Forlipopoli e dal conte di Albafiorita, non si concede a nessuno dei due, accettando, però, i doni di entrambi. La sua sfida è rappresentata dal cavaliere di Riprafratta, un misogino incallito che Mirandolina riesce ad ammaliare. Nella locanda, nel frattempo, sostano anche altri personaggi, come due attrici di facili costumi che si spacciano per dame.
Un altro personaggio entra in gioco sin dall'inizio della commedia. È il servo Fabrizio, geloso delle attenzioni che la locandiera rivolge al Cavaliere. Alla fine Mirandolina decide di sposare proprio Fabrizio per scoraggiare il Cavaliere, innamoratosi perdutamente di lei.
Quarto appuntamento della "Bombetta d'Oro", domenica 24 luglio alle ore 21.15, sempre presso il Laboratorio Giovanile "PortAlba". Sul palco, la compagnia "Il Canovaccio" di Leonforte (Enna) con la commedia "Biscotti alle noci" di Nino Criscione.
A dare un tocco di comicità in più, il linguaggio usato dai personaggi. La commedia di Goldoni, rappresentata per la prima volta a Venezia nel 1752, è stata arricchita da battute in dialetto biscegliese. Come non ridere sentendo il marchese di Forlipopoli, il conte di Albafiorita o il cavaliere di Ripafratta esprimersi in vernacolo?
La compagnia "Don Pancrazio Cucuziello" di Bisceglie, regista Gianluigi Belsito, ha saputo strappare al pubblico altamurano applausi e sorrisi. Nata nel 2005 come associazione culturale teatrale, è stata insignita nel 2007 del premio letterario Mario Cosmai «per la preziosa opera di divulgazione della maschera biscegliese alla quale ha conferito una nuova dignità». Novità introdotta nella commedia settecentesca, infatti, è il personaggio di don Pancrazio Cucuziello, detto il Biscegliese, che rappresenta il "tipo" pugliese laborioso e parsimonioso. Una maschera che risalirebbe al Seicento, in antitesi con la più nota Pulcinella, il napoletano ozioso e spendaccione. Il nomignolo Cucuziello gli fu affibbiato come sinonimo dell'essere sciocco per sottolineare la sua "cucuzza".
«Tutto il mio piacere consiste nel vedermi servita, bramata, adorata», afferma Mirandolina. Un obiettivo che la bella locandiera sa come raggiungere. Corteggiata dal marchese di Forlipopoli e dal conte di Albafiorita, non si concede a nessuno dei due, accettando, però, i doni di entrambi. La sua sfida è rappresentata dal cavaliere di Riprafratta, un misogino incallito che Mirandolina riesce ad ammaliare. Nella locanda, nel frattempo, sostano anche altri personaggi, come due attrici di facili costumi che si spacciano per dame.
Un altro personaggio entra in gioco sin dall'inizio della commedia. È il servo Fabrizio, geloso delle attenzioni che la locandiera rivolge al Cavaliere. Alla fine Mirandolina decide di sposare proprio Fabrizio per scoraggiare il Cavaliere, innamoratosi perdutamente di lei.
Quarto appuntamento della "Bombetta d'Oro", domenica 24 luglio alle ore 21.15, sempre presso il Laboratorio Giovanile "PortAlba". Sul palco, la compagnia "Il Canovaccio" di Leonforte (Enna) con la commedia "Biscotti alle noci" di Nino Criscione.