Studiare e salvaguardare le costruzioni primordiali della Murgia
Il tema è al centro di un progetto dell' ITG “Nervi-Galilei” di Altamura. Sarà realizzata una pubblicazione ed una mostra fotografica
giovedì 10 febbraio 2011
17.34
Vari fattori contribuiscono a dare al territorio murgiano il suo caratteristico aspetto. Alcuni, come le rocce affioranti, sono naturali, altri antropici, «costruzioni e manufatti in pietra utilizzati per scopi agricoli e non solo - scrive Michele Loverre - i trulli, i muretti a secco, le specchie, le neviere e le lamie». Michele Loverre fa parte di un gruppo di alunni di Gravina, Cassano e Altamura della IIIC dell'Istituto Tecnico per Geometri "P.L. Nervi - G. Galilei" di Altamura, che, coordinato dal prof. Nicola Ostuni, docente di Geopedologia, realizzerà una pubblicazione ed una mostra fotografica sulle costruzioni primordiali in pietra del territorio murgiano.
«I trulli - continua Loverre - sono costruzioni usate nel passato come abitazioni momentanee dei contadini durante i lavori agricoli. Le specchie, semplici cumuli di pietre tolte dal fondo rustico, ovvero una sorta di discariche di materiale inerte riciclabile, venivano utilizzate anche come punti di avvistamento, di difesa, luogo di sepoltura dei defunti, riserve di umidità formatesi per condensazione durante la notte e utilissime nelle giornate estive. Le neviere avevano un compito ben definito: sono state i frigoriferi dell'antichità; infatti servivano per produrre ghiaccio attraverso la neve, che veniva raccolta in esse e tirata fuori nel periodo estivo. Il muro a secco è stato il primo esempio di manufatto umano ed è presente in tutte le culture del pianeta; è il primo tentativo di modificare l'ambiente per farne un qualsiasi uso, sia per costruire un riparo che per delimitare un luogo».
Tuttavia, precisa Loverre, «è necessario fare delle considerazioni sul termine 'primordiale'. Per primordiale s'intende qualcosa di antico, primitivo, qualcosa che c'era ai primordi della storia di una civiltà come la nostra, che ha antiche e nobili origini greche, peucete e latine. Su queste costruzioni antiche ci sarà molto da apprendere e diverse sono le domande da porsi, come la loro esatta origine, la tecnica costruttiva e, soprattutto, come tutelarle e preservarle per il futuro». Tutto questo sarà, appunto, oggetto del progetto.
«I trulli - continua Loverre - sono costruzioni usate nel passato come abitazioni momentanee dei contadini durante i lavori agricoli. Le specchie, semplici cumuli di pietre tolte dal fondo rustico, ovvero una sorta di discariche di materiale inerte riciclabile, venivano utilizzate anche come punti di avvistamento, di difesa, luogo di sepoltura dei defunti, riserve di umidità formatesi per condensazione durante la notte e utilissime nelle giornate estive. Le neviere avevano un compito ben definito: sono state i frigoriferi dell'antichità; infatti servivano per produrre ghiaccio attraverso la neve, che veniva raccolta in esse e tirata fuori nel periodo estivo. Il muro a secco è stato il primo esempio di manufatto umano ed è presente in tutte le culture del pianeta; è il primo tentativo di modificare l'ambiente per farne un qualsiasi uso, sia per costruire un riparo che per delimitare un luogo».
Tuttavia, precisa Loverre, «è necessario fare delle considerazioni sul termine 'primordiale'. Per primordiale s'intende qualcosa di antico, primitivo, qualcosa che c'era ai primordi della storia di una civiltà come la nostra, che ha antiche e nobili origini greche, peucete e latine. Su queste costruzioni antiche ci sarà molto da apprendere e diverse sono le domande da porsi, come la loro esatta origine, la tecnica costruttiva e, soprattutto, come tutelarle e preservarle per il futuro». Tutto questo sarà, appunto, oggetto del progetto.