Stalking, arrestato un 26enne altamurano
Perseguitava la sua ex compagna con pedinamenti, sms e minacce. La vittima è una coetanea del luogo
martedì 11 maggio 2010
11.47
Due giovani sono finiti in carcere per aver maltrattato e perseguitato le rispettive ex compagne nei giorni scorsi a Gravina in Puglia. Il primo episodio è accaduto sabato sera. A cadere nella rete dei Carabinieri della locale Stazione è stato un 26enne di Altamura, accusato di "atti persecutori".
Vittima, una coetanea del luogo, con la quale il persecutore aveva intrattenuto una relazione sentimentale, interrotta da qualche tempo. Da allora, la ragazza è divenuta bersaglio di continue persecuzioni, attraverso telefonate ed sms minatori, pedinamenti e appostamenti attuati in qualsiasi momento della giornata: questo, secondo quanto riferito dalla giovane vittima, per indurla a ritirare la denuncia fatta nei suoi confronti, dietro la promessa di un cambiamento. Al giovane, infatti, era stato nel frattempo notificato l'obbligo di dimora nel proprio comune di residenza e il divieto di dimora nel comune di residenza della ex fidanzata, emesso dall'Autorità Giudiziaria barese.
Rimessa la denuncia, nella speranza di porre fine alle persecuzioni, dopo una pausa durata alcune settimane, piuttosto che dare segni di ravvedimento, il 26enne ha ripreso imperterrito e con maggiore insistenza, sino all'episodio che ha consentito l'altra sera ai carabinieri di porre fine a tale situazione divenuta oramai insostenibile: una richiesta di aiuto fatta sul 112 da parte della ragazza, pedinata sotto casa dallo "stalker", ha fatto piombare una pattuglia dell'Arma presso il luogo indicato. Qui gli operanti hanno bloccato il giovane che tentava di entrare nel portone, dove la vittima aveva trovato rifugio unitamente ad una sua congiunta.
Inevitabilmente sono scattate le manette per il 26enne, che nonostante la presenza dei militari, non ha esitato a minacciare di morte per l'ennesima volta la ragazza. Ora il giovane si trova rinchiuso nel carcere del capoluogo barese.
Stessa sorte è toccata ad un 23enne di Gravina, per aver picchiato la ex moglie, minacciandola di morte. Il giovane è accusato di maltrattamenti in famiglia. La vittima, in questo caso, una giovane donna madre di due bambine, si è presentata in caserma per denunciare l'ennesimo episodio di violenza posto in essere dal suo ex marito. In particolare la stessa, mentre si trovava con la sua auto in compagnia della figlia, è stata fermata dal suo compagno, il quale, dopo averla aggredita, si è posto con prepotenza alla guida del veicolo, costringendola a seguirlo verso Altamura.
Giunto nei pressi di quella zona industriale, dopo un violento litigio, la donna è riuscita a scendere dall'auto e con il telefonino ha chiesto aiuto ai carabinieri. Tale comportamento ha spinto il malintenzionato ad abbandonare il mezzo e a fuggire a piedi. A questo punto la donna è risalita sull'auto ed è riuscita ad avviarsi alla volta di Gravina, dove si è recata immediatamente in caserma per denunciare l'accaduto.
Trascorso poco tempo, le pressanti ricerche intraprese dai militari, presso l'abitazione e i luoghi da questi solitamente frequentati, hanno indotto il giovane a presentarsi in caserma, dove, accertate le proprie responsabilità, è stato tratto in arresto e condotto presso il carcere di Bari, ove era finito già lo scorso mese di gennaio per lo stesso motivo, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dall'Autorità Giudiziaria del capoluogo.
Vittima, una coetanea del luogo, con la quale il persecutore aveva intrattenuto una relazione sentimentale, interrotta da qualche tempo. Da allora, la ragazza è divenuta bersaglio di continue persecuzioni, attraverso telefonate ed sms minatori, pedinamenti e appostamenti attuati in qualsiasi momento della giornata: questo, secondo quanto riferito dalla giovane vittima, per indurla a ritirare la denuncia fatta nei suoi confronti, dietro la promessa di un cambiamento. Al giovane, infatti, era stato nel frattempo notificato l'obbligo di dimora nel proprio comune di residenza e il divieto di dimora nel comune di residenza della ex fidanzata, emesso dall'Autorità Giudiziaria barese.
Rimessa la denuncia, nella speranza di porre fine alle persecuzioni, dopo una pausa durata alcune settimane, piuttosto che dare segni di ravvedimento, il 26enne ha ripreso imperterrito e con maggiore insistenza, sino all'episodio che ha consentito l'altra sera ai carabinieri di porre fine a tale situazione divenuta oramai insostenibile: una richiesta di aiuto fatta sul 112 da parte della ragazza, pedinata sotto casa dallo "stalker", ha fatto piombare una pattuglia dell'Arma presso il luogo indicato. Qui gli operanti hanno bloccato il giovane che tentava di entrare nel portone, dove la vittima aveva trovato rifugio unitamente ad una sua congiunta.
Inevitabilmente sono scattate le manette per il 26enne, che nonostante la presenza dei militari, non ha esitato a minacciare di morte per l'ennesima volta la ragazza. Ora il giovane si trova rinchiuso nel carcere del capoluogo barese.
Stessa sorte è toccata ad un 23enne di Gravina, per aver picchiato la ex moglie, minacciandola di morte. Il giovane è accusato di maltrattamenti in famiglia. La vittima, in questo caso, una giovane donna madre di due bambine, si è presentata in caserma per denunciare l'ennesimo episodio di violenza posto in essere dal suo ex marito. In particolare la stessa, mentre si trovava con la sua auto in compagnia della figlia, è stata fermata dal suo compagno, il quale, dopo averla aggredita, si è posto con prepotenza alla guida del veicolo, costringendola a seguirlo verso Altamura.
Giunto nei pressi di quella zona industriale, dopo un violento litigio, la donna è riuscita a scendere dall'auto e con il telefonino ha chiesto aiuto ai carabinieri. Tale comportamento ha spinto il malintenzionato ad abbandonare il mezzo e a fuggire a piedi. A questo punto la donna è risalita sull'auto ed è riuscita ad avviarsi alla volta di Gravina, dove si è recata immediatamente in caserma per denunciare l'accaduto.
Trascorso poco tempo, le pressanti ricerche intraprese dai militari, presso l'abitazione e i luoghi da questi solitamente frequentati, hanno indotto il giovane a presentarsi in caserma, dove, accertate le proprie responsabilità, è stato tratto in arresto e condotto presso il carcere di Bari, ove era finito già lo scorso mese di gennaio per lo stesso motivo, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dall'Autorità Giudiziaria del capoluogo.