Sparatoria questa mattina ad Altamura
Nell'agguato perdono la vita due uomini
sabato 27 marzo 2010
12.14
Questa mattina c'è stata una sparatoria che ha visto due persone uccise. Si tratta di due uomini, Rocco Lagonigro (31 anni) e Vincenzo Ciccimarra (38 anni). Il fatto è avvenuto alle 10.30 circa in pieno centro, precisamente in via Ludovico Ariosto (parallela di via Matera), strada non molto distante da via Manzoni, dove ogni sabato si svolge il mercato settimanale. Una zona molto trafficata, dunque. L'accaduto ha scosso fortemente la città.
Il cadavere di Vincenzo Ciccimarra, pregiudicato, è stato ritrovato a bordo di una Fiat Stilo grigia sul cui cofano e fiancata laterale opposta al posto di guida si contavano diversi segni di proiettili. Nel mirino dei colpevoli, però, non c'era lui. Obiettivo principale di una probabile "resa dei conti" era Lagonigro. Inizialmente si sono contati 25 colpi di arma da fuoco calibro 9. In realtà, dopo i primi accertamenti, sono stati rinvenuti 15 bossoli che, sommati alle schegge, avevano fatto supporre un numero maggiore di proiettili. Uno di questi è stato ritrovato in via Arezzo (strada che incrocia via Ariosto), altri su via Ariosto.
Il cadavere di Lagonigro, invece, è rimasto riverso per terra fino a tarda mattinata per gli accertamenti. Sul luogo del delitto sono intervenuti i Carabinieri con i colleghi della squadra di investigazioni scientifiche, che hanno effettuato i rilievi. Presente anche il magistrato Ada Congedo.
Rocco Lagonigro, sposato e con due figli, era un pluripregiudicato affiliato al clan dei "Palermiti", attivo nel rione Japigia di Bari, e controllava lo spaccio di droga sul territorio. Vincenzo Ciccimarra, autista della Stilo e collaboratore di Lagonigro, si era recato in via Ariosto per raggiungere Lagonigro presso la sua abitazione, situata in quella stessa strada.
Secondo la ricostruzione dell'accaduto fatta dagli inquirenti, i killer avrebbero atteso fuori dall'abitazione l'uscita della vittima, per poi bloccare la Stilo e aprire il fuoco. Lagonigro non avrebbe nemmeno fatto in tempo a salire a bordo dell'auto. Non si conosce ancora il numero dei colpevoli e il mezzo con cui sono riusciti a fuggire. Lo sportello del posto di guida era aperto. Il corpo di Ciccimarra, infatti, è stato ritrovato con un piede fuori dallo sportello. Un tentativo di fuga, probabilmente.
Per il duplice omicidio sarebbe stata utilizzata una mitraglietta o due pistole. Lagonigro già in passato era stato vittima di un agguato davanti alla sua abitazione. In quell'occasione perse la vita nuovamente un suo autista.
Alcuni vicini di casa, nei giorni passati, avrebbero notato la sospetta presenza di una BMW che passava insistentemente nella zona e avrebbero sentito rumori di alcuni spari di arma da fuoco, forse un avvertimento.
I Carabinieri, questa mattina, stavano indagando anche sulla presenza di armi a bordo della vettura delle vittime che, secondo i primi accertamenti, non avrebbero reagito all'agguato. Presenti a tutte le operazioni di prassi delle forze dell'ordine anche la moglie e la sorella di Lagonigro. Straziante il loro grido di dolore.
Seguono aggiornamenti.
Il cadavere di Vincenzo Ciccimarra, pregiudicato, è stato ritrovato a bordo di una Fiat Stilo grigia sul cui cofano e fiancata laterale opposta al posto di guida si contavano diversi segni di proiettili. Nel mirino dei colpevoli, però, non c'era lui. Obiettivo principale di una probabile "resa dei conti" era Lagonigro. Inizialmente si sono contati 25 colpi di arma da fuoco calibro 9. In realtà, dopo i primi accertamenti, sono stati rinvenuti 15 bossoli che, sommati alle schegge, avevano fatto supporre un numero maggiore di proiettili. Uno di questi è stato ritrovato in via Arezzo (strada che incrocia via Ariosto), altri su via Ariosto.
Il cadavere di Lagonigro, invece, è rimasto riverso per terra fino a tarda mattinata per gli accertamenti. Sul luogo del delitto sono intervenuti i Carabinieri con i colleghi della squadra di investigazioni scientifiche, che hanno effettuato i rilievi. Presente anche il magistrato Ada Congedo.
Rocco Lagonigro, sposato e con due figli, era un pluripregiudicato affiliato al clan dei "Palermiti", attivo nel rione Japigia di Bari, e controllava lo spaccio di droga sul territorio. Vincenzo Ciccimarra, autista della Stilo e collaboratore di Lagonigro, si era recato in via Ariosto per raggiungere Lagonigro presso la sua abitazione, situata in quella stessa strada.
Secondo la ricostruzione dell'accaduto fatta dagli inquirenti, i killer avrebbero atteso fuori dall'abitazione l'uscita della vittima, per poi bloccare la Stilo e aprire il fuoco. Lagonigro non avrebbe nemmeno fatto in tempo a salire a bordo dell'auto. Non si conosce ancora il numero dei colpevoli e il mezzo con cui sono riusciti a fuggire. Lo sportello del posto di guida era aperto. Il corpo di Ciccimarra, infatti, è stato ritrovato con un piede fuori dallo sportello. Un tentativo di fuga, probabilmente.
Per il duplice omicidio sarebbe stata utilizzata una mitraglietta o due pistole. Lagonigro già in passato era stato vittima di un agguato davanti alla sua abitazione. In quell'occasione perse la vita nuovamente un suo autista.
Alcuni vicini di casa, nei giorni passati, avrebbero notato la sospetta presenza di una BMW che passava insistentemente nella zona e avrebbero sentito rumori di alcuni spari di arma da fuoco, forse un avvertimento.
I Carabinieri, questa mattina, stavano indagando anche sulla presenza di armi a bordo della vettura delle vittime che, secondo i primi accertamenti, non avrebbero reagito all'agguato. Presenti a tutte le operazioni di prassi delle forze dell'ordine anche la moglie e la sorella di Lagonigro. Straziante il loro grido di dolore.
Seguono aggiornamenti.