Sparano contro la saracinesca di una tabaccheria e scappano
Gli inquirenti cercano il movente
lunedì 11 novembre 2013
17.33
Tre o quattro colpi di arma da fuoco sparati contro la saracinesca di un esercizio commerciale in via Pompei. Poi la fuga di ignoti. Sono questi gli elementi principali su cui stanno lavorando i carabinieri della stazione di Altamura allertati ieri notte dai cittadini di zona che hanno avvertito i forti botti.
Una perizia balistica che accerti il calibro e la traiettoria dei proiettili utilizzati potrebbe essere il punto di partenza per gli investigatori. Ma per capire i fatti non bastano di certo una definizione circoscritta di una pistola e un tracciato che segni il possesso dell'arma da parte delle consorterie criminali locali o semplicemente di qualche malvivente. Bisogna scavare nelle storie delle persone coinvolte e trovare il movente. Al momento, nessuna certezza è emersa dalle indagini e gli inquirenti sembrerebbero orientati a non scartare nessuna ipotesi. Tra l'altro, bocche cucite, tra gli investigatori, in ordine ai contorni della vicenda che pur definirebbero la cornice dentro la quale l'episodio potrebbe inquadrarsi.
Intanto, in caserma viene sentita anche la vittima, il titolare dell'esercizio colpito, una tabaccheria attiva da anni sul territorio. E le analisi proseguono a tutto spiano: già ieri, dopo la segnalazione al 112, i militari giunti sul posto hanno delimitato la zona, chiudendola per alcune ore al traffico, per rinvenire e repertare i bossoli dell'arma usata. L'ora era tarda, i cittadini raccontano di aver sentito il boato dei colpi dopo la mezzanotte. Altamura dunque dormiva, ma alcune auto masticavano ancora voraci l'asfalto.
Risposte rivelatrici potrebbero però giungere dai filmati rimasti impressi nelle memorie degli impianti di videosorveglianza della zona: altri esercizi commerciali vicini ne sono muniti. Chiaro l'obiettivo: cogliere elementi utili all'individuazione dei responsabili e chiudere il caso. Quel che resta è cronaca di un'indagine.
Una perizia balistica che accerti il calibro e la traiettoria dei proiettili utilizzati potrebbe essere il punto di partenza per gli investigatori. Ma per capire i fatti non bastano di certo una definizione circoscritta di una pistola e un tracciato che segni il possesso dell'arma da parte delle consorterie criminali locali o semplicemente di qualche malvivente. Bisogna scavare nelle storie delle persone coinvolte e trovare il movente. Al momento, nessuna certezza è emersa dalle indagini e gli inquirenti sembrerebbero orientati a non scartare nessuna ipotesi. Tra l'altro, bocche cucite, tra gli investigatori, in ordine ai contorni della vicenda che pur definirebbero la cornice dentro la quale l'episodio potrebbe inquadrarsi.
Intanto, in caserma viene sentita anche la vittima, il titolare dell'esercizio colpito, una tabaccheria attiva da anni sul territorio. E le analisi proseguono a tutto spiano: già ieri, dopo la segnalazione al 112, i militari giunti sul posto hanno delimitato la zona, chiudendola per alcune ore al traffico, per rinvenire e repertare i bossoli dell'arma usata. L'ora era tarda, i cittadini raccontano di aver sentito il boato dei colpi dopo la mezzanotte. Altamura dunque dormiva, ma alcune auto masticavano ancora voraci l'asfalto.
Risposte rivelatrici potrebbero però giungere dai filmati rimasti impressi nelle memorie degli impianti di videosorveglianza della zona: altri esercizi commerciali vicini ne sono muniti. Chiaro l'obiettivo: cogliere elementi utili all'individuazione dei responsabili e chiudere il caso. Quel che resta è cronaca di un'indagine.