Sospesa la sfiducia a Dambrosio, il Sindaco: «Una sconfitta per la democrazia»

Loizzo (Pdl): «Tutti hanno compreso il vero obiettivo della mozione». I consiglieri Enzo Colonnna e Donato Piglionica sulla questione

venerdì 3 dicembre 2010 12.03
Non rilascia alcuna dichiarazione il presidente del Consiglio comunale Nicola Dambrosio. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Tar) ha accolto il ricorso presentato dall'esponente politico ed ha sospeso la mozione di sfiducia e la revoca della carica votate all'unanimità dei consiglieri presenti nella seduta consiliare del 22 ottobre. Dambrosio resta al suo posto, ma per il sindaco Mario Stacca la decisione del Tar rappresenta «una sconfitta della democrazia. Tutto era stato discusso con le forze politiche di maggioranza e di opposizione, che avevano votato la sfiducia all'unanimità». Stamattina Stacca incontrerà l'avvocato del Comune per decidere se presentare appello al Consiglio di Stato.

A non votare la sfiducia era stato il capogruppo del Pdl Nicola Loizzo, strenuo difensore della causa di Dambrosio, oltre allo stesso Presidente del Consiglio comunale e ad un consigliere del Pd assente. Secondo Loizzo «è stata ripristinata la legalità ad Altamura. La cosa paradossale – sottolinea – è che un Consiglio comunale, per ripristinare la legalità, abbia fatto un atto illegale. Oggi posso ribadire che quella mozione di sfiducia rappresentava un atto illegale perché lo ha detto il Tar, che è super partes». Per Loizzo «tutti hanno compreso che il vero obiettivo della mozione era liberare la poltrona di Presidente del Consiglio comunale per soddisfare gli appetiti di qualche collega». Il capogruppo del Pdl definisce quella che si è creata in questi ultimi mesi nella politica altamurana una «situazione imbarazzante». Dichiara che «per chiudere questa brutta pagina di storia altamurana il Sindaco e i consiglieri che hanno votato la sfiducia dovrebbero chiedere scusa alla cittadinanza e a Dambrosio stesso».

«Attendiamo atti coerenti da parte del Sindaco, iniziative che non facciano pensare ad una messa in scena», dichiara il consigliere Enzo Colonna (Aria Fresca), che parla della mozione di sfiducia come di «una sorta di "regolamento di conti" all'interno della maggioranza consiliare».

Per il consigliere Donato Piglionica «la decisione del Tar non sorprende perché era chiaro a tutti il valore politico e non amministrativo della mozione. Il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano viene così sbeffeggiato da chi vuole mantenere a tutti i costi quella carica». Piglionica si chiede «con quale spirito ci si siederà in un'assemblea in cui non si è ben visti da ventinove consiglieri. Chi è stato sfiduciato non ha più credibilità». E pone l'accento su un'altra questione, quella delle riunioni delle Commissione consiliari, definite «scandalose ed inutilmente convocate anche tre o quattro volte a settimana. Il paese vive un momento di grande difficoltà economica, quelle riunioni costano tanto».