Si stampi chi può

Presentato il prodotto finale del laboratorio tipografico Retype. Si tratta di un Abecedario interamente realizzato a mano

giovedì 15 luglio 2010 13.06
A cura di Anna Maria Colonna
È stato presentato, lo scorso 13 luglio, presso la Sala Conferenze dell'A.B.M.C., il prodotto finale del laboratorio tipografico Retype. Si tratta dell'Abecederaio (Torre di Nebbia edizioni) progettato, stampato e rilegato, dal 22 al 25 giugno 2010, presso il Museo d'arte tipografica Portoghese e presso la sala convegni dell'Archivio Biblioteca Museo Civico. Per realizzarlo sono stati utilizzati caratteri mobili in piombo e in legno e una macchina tipografica del 1954. A ideare, seguire e curare il laboratorio, Michele Colonna, Maria Rosaria Digregorio e Nino Perrone.

Mestieri che diventano vere e proprie Arti. Un tempo stampare richiedeva forza fisica e vista acuta. Non era semplice mettere insieme, scegliendoli uno ad uno, caratteri alle volte quasi invisibili. Costava fatica imprimere le lettere sui fogli perché dietro il torchio, dietro ogni singola macchina, c'era l'uomo. Un lavoro manuale. Una sorta di artigianato che, purtroppo, non esiste più. Retype l'ha fatto rivivere. Risale ad ottobre 1893 il primo testo stampato presso la Tipografia Portoghese. Una famiglia originaria di Grumo.

Al laboratorio di composizione tipografica hanno partecipato gli studenti dei corsi di progettazione grafica del Politecnico di Bari e dell'Università «La Sapienza» di Roma, supportati da Gennaro Zaccaria e Mimma Mercadante. L'Abecedario di Retype è un libro speciale, stampato con tecniche di altri tempi. Realizzato da ragazzi poco più che ventenni, nati in piena era digitale. È un invito ad amare il luogo in cui è stato prodotto.

«Ad Altamura dobbiamo passare dall'età dei contenitori a quella dei contenuti perché abbiamo le risorse per riempire questi contenitori», ha sottolineato Nino Perrone, aggiungendo che «c'è bisogno di qualche spazio in più nella Tipografia. Si potrebbero utilizzare i locali vuoti che sono accanto al Museo. Occorrerebbe, inoltre, eliminare i posti auto a pagamento davanti allo stesso Museo». A spiegare ai presenti tutto l'iter seguito per arrivare al prodotto finale, Maria Rosaria Digregorio e Michele Colonna. Le loro parole sono state accompagnate dalle immagini di un video-testimonianza del lavoro svolto.

Esposta, da Nino Perrone, l'idea di realizzare ad Altamura il Primo Master Universitario di II livello in Editoria, sostenuto dal Politecnico di Bari e da diverse case editrici. Proposto anche un laboratorio di restauro del libro presso l'A.B.M.C. ed un workshop sulla calligrafia.

Tra i presenti, il prof. Claudio Damato, preside della Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari: «Il Comune potrebbe finanziare un ricercatore a tempo determinato. Riuscire ad investire su questi giovani progettisti è fondamentale».

«Ogni volta che vengo ad Altamura, incontro don Camillo e Peppone. Don Camillo è il Sindaco e Peppone è Ventricelli», ha esordito Francesco Virgilio, dirigente Servizi Beni Culturali - Regione Puglia». Il dott. Virgilio ha richiamato l'attenzione anche sulle orme dei dinosauri e sull'Uomo di Altamura.

Il consigliere regionale Michele Ventricelli ha posto, invece, l'accento sulle difficoltà economiche che la Regione sta vivendo:«Il problema più serio è trovare una soluzione amministrativa e finanziaria per valorizzare l'idea del Master. Occorre raccogliere le volontà politiche. Un problema è anche quello della fruizione di questi luoghi dedicati alla cultura. Bisogna pensare ad una entità giuridica, ad una Fondazione, formata da due o tre enti che si occupino della valorizzazione di queste realtà».

Le conclusioni della serata sono state affidate al sindaco Mario Stacca: «Tema del prossimo incontro con il dott. Virgilio alla Regione sarà proprio la Fondazione. Stiamo cercando di inventarci una soluzione per le orme dei dinosauri. Le problematiche sono tante perché non si dialoga con la proprietà. Quel bene in abbandono è un peccato mortale. L'apertura del Museo Tipografico è stata un'impresa perché tutte le norme di sicurezza non erano rispettate nella loro completezza. Abbiamo una convenzione gratuita con l'Università della Basilicata per il Museo Etnografico, gli stagisti garantiscono l'apertura dello stesso Museo. In progetto, inoltre, c'è l'apertura di un Museo Virtuale presso Palazzo Baldassarre. Tre anni fa il Comune di Altamura ha già finanziato un ricercatore della facoltà di giurisprudenza».

All'incontro, coordinato da Pasquale Sardone, hanno partecipato anche Genina Vicenti – Portoghese, il dirigente scolastico Biagio Clemente, il presidente del Gal Terre di Murgia Vito Dibenedetto, il presidente dell'A.B.M.C. Elena Saponaro.




Si stampi chi pu © Anna Maria Colonna
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