Si incatena davanti al Palazzo di Governo di Bari
È un agricoltore altamurano. Vuole solo proteggere il suo vigneto
lunedì 2 luglio 2012
18.47
Non ce la fa più. Numerose le comunicazioni. Molti i tentativi di spiegare. Il 72enne Pasquale Dileo, agricoltore altamurano, ogni anno vede sotto i suoi occhi, impotente, andare persi tutti frutti di un vigneto. Il suo, in località "Le fontanelle". Da anni, consuetudine vuole che in quell'area in occasione delle festività patronali di Altamura (15 agosto e 12 settembre) vengano attivati i fuochi pirotecnici.
Questa mattina, l'anziano ha voluto far ascoltare la sua voce. Si è incatenato davanti al Palazzo di Governo di Bari, in via Libertà. Una richiesta: un incontro con il prefetto Mario Tafaro. Dileo indossava una maglietta con un messaggio forte e chiaro: "Prefettura di Bari, con quale diritto, con quale potere questa prefettura autorizza a bruciare una vigna".
I fuochi d'artificio danneggiano le colture per le nubi tossiche che, assieme a elementi metallici propri dei fuochi, si depositano su frutta, ortaggi e frumento. Afferma di aver segnalato più volte il caso alle istituzioni locali perché non vengano rilasciate le autorizzazioni, ma ogni volta si è ritrovato inascoltato o dinanzi a rimpalli di responsabilità.
La sua disperazione e la presa d'atto di essere completamente ignorato dalle autorità (aveva scritto persino al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) lo hanno portato oggi ad incatenarsi. Il suo è un grido che chiede ascolto. Vuole solo proteggere il suo vigneto.
Questa mattina, l'anziano ha voluto far ascoltare la sua voce. Si è incatenato davanti al Palazzo di Governo di Bari, in via Libertà. Una richiesta: un incontro con il prefetto Mario Tafaro. Dileo indossava una maglietta con un messaggio forte e chiaro: "Prefettura di Bari, con quale diritto, con quale potere questa prefettura autorizza a bruciare una vigna".
I fuochi d'artificio danneggiano le colture per le nubi tossiche che, assieme a elementi metallici propri dei fuochi, si depositano su frutta, ortaggi e frumento. Afferma di aver segnalato più volte il caso alle istituzioni locali perché non vengano rilasciate le autorizzazioni, ma ogni volta si è ritrovato inascoltato o dinanzi a rimpalli di responsabilità.
La sua disperazione e la presa d'atto di essere completamente ignorato dalle autorità (aveva scritto persino al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) lo hanno portato oggi ad incatenarsi. Il suo è un grido che chiede ascolto. Vuole solo proteggere il suo vigneto.