Servizio di igiene urbana, aumentano i costi del servizio
Palazzo di Città stanzia 8.538.349 euro
sabato 31 gennaio 2015
Nel 2015 il costo del servizio di igiene urbana subirà un aumento stimato in circa il 10% rispetto al costo del 2014.
E' quanto emerge dalla determina dirigenziale con cui Palazzo di Città ha deciso di impegnare e liquidare la somma di 8.538.349,37 euro quale canone per il servizio di igiene urbana, compresi gli oneri di trattamento e smaltimento, con decorrenza dal 1 gennaio al 31 dicembre di quest'anno.
L'atto segue le tre ordinanze sindacali del 2013 e del 2014 con cui è stato ordinato alla TRA.DE.CO. srl, che gestisce da anni il servizio in proroga, di svolgere il servizio di igiene urbana ed altri servizi complementari così come descritti e stabiliti nel contratto stipulato nell'ottobre 2012 e scaduto un anno dopo, a fronte di un canone di 677.157,67 euro, una misura proporzionata alla durata rispetto al canone annuo pattuito. Altre 800 euro verranno stanziate quale contributo all'Autorità Nazionale Anticorruzione che sovrintende agli appalti.
La decisione, come recita l'atto, si è resa necessaria "alla luce dei presunti aumenti degli oneri di trattamento e smaltimento da corrispondere agli impianti che di volta in volta saranno individuati dalla Regione Puglia e/o dall'Ambito Territoriale Ottimale – ATO Bari", un tema particolarmente caldo nelle ultime settimane, a causa dell'emergenza rifiuti nel barese per una scarsità di discariche disponibili ad accogliere i rifiuti dei 41 comuni dell'ambito che ha portato Ato e Provincia a individuare 28 possibili nuovi siti, tra cui proprio uno ad Altamura.
Una polemica, quello sul servizio di smaltimento dei rifiuti, sempre viva in ambito politico, con le minoranze che specie in occasione dell'approvazione della Tari, hanno duramente attaccato l'aumento progressivo della tassa sui rifiuti, quasi triplicata in nove anni. La maggioranza invece, rivendica il risultato conseguito aumentando la percentuale di raccolta differenziata, che ha evitato alla città l'ulteriore onere dell'ecotassa, anche se le percentuali altamurane (20% circa) restano lontane dalla pur bassa media regionale.
A far discutere tutti al di là degli schieramenti è senz'altro il mancato rispetto, nell'espletamento del servizio, di quell'"obbligo di osservanza piena ed inderogabile delle norme, condizioni, oneri e modalità" richiamati da un contratto ormai scaduto da tempo e dalle diverse ordinanze, come avvenuto durante la recente emergenza neve.
E' quanto emerge dalla determina dirigenziale con cui Palazzo di Città ha deciso di impegnare e liquidare la somma di 8.538.349,37 euro quale canone per il servizio di igiene urbana, compresi gli oneri di trattamento e smaltimento, con decorrenza dal 1 gennaio al 31 dicembre di quest'anno.
L'atto segue le tre ordinanze sindacali del 2013 e del 2014 con cui è stato ordinato alla TRA.DE.CO. srl, che gestisce da anni il servizio in proroga, di svolgere il servizio di igiene urbana ed altri servizi complementari così come descritti e stabiliti nel contratto stipulato nell'ottobre 2012 e scaduto un anno dopo, a fronte di un canone di 677.157,67 euro, una misura proporzionata alla durata rispetto al canone annuo pattuito. Altre 800 euro verranno stanziate quale contributo all'Autorità Nazionale Anticorruzione che sovrintende agli appalti.
La decisione, come recita l'atto, si è resa necessaria "alla luce dei presunti aumenti degli oneri di trattamento e smaltimento da corrispondere agli impianti che di volta in volta saranno individuati dalla Regione Puglia e/o dall'Ambito Territoriale Ottimale – ATO Bari", un tema particolarmente caldo nelle ultime settimane, a causa dell'emergenza rifiuti nel barese per una scarsità di discariche disponibili ad accogliere i rifiuti dei 41 comuni dell'ambito che ha portato Ato e Provincia a individuare 28 possibili nuovi siti, tra cui proprio uno ad Altamura.
Una polemica, quello sul servizio di smaltimento dei rifiuti, sempre viva in ambito politico, con le minoranze che specie in occasione dell'approvazione della Tari, hanno duramente attaccato l'aumento progressivo della tassa sui rifiuti, quasi triplicata in nove anni. La maggioranza invece, rivendica il risultato conseguito aumentando la percentuale di raccolta differenziata, che ha evitato alla città l'ulteriore onere dell'ecotassa, anche se le percentuali altamurane (20% circa) restano lontane dalla pur bassa media regionale.
A far discutere tutti al di là degli schieramenti è senz'altro il mancato rispetto, nell'espletamento del servizio, di quell'"obbligo di osservanza piena ed inderogabile delle norme, condizioni, oneri e modalità" richiamati da un contratto ormai scaduto da tempo e dalle diverse ordinanze, come avvenuto durante la recente emergenza neve.