Sequestro beni, l'imprenditore è ritenuto vicino al boss
Coinvolto nella operazione "Leonessa". Eseguita misura cautelare
martedì 13 novembre 2012
17.07
Si tratta di un sequestro preventivo. I militari della Guardia di finanza di Bari, in esecuzione di un provvedimento eseguito unitamente allo S.C.I.C.O. di Roma, hanno posto i sigilli a beni per un valore complessivo di oltre 35milioni di euro appartenenti a Mario Clemente, imprenditore altamurano. Il sequestro è stato disposto dal Tribunale del riesame di Bari su richiesta dei pm della Dda Digeronimo e Pennisi nell'ambito del processo in cui Clemente è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Il suo nome risulterebbe legato a quello di Bartolomeo Dambrosio, boss ucciso nel 2010 nelle campagne murgiane.
Clemente, ora difeso da un legale della città di Bari, è stato coinvolto nell'operazione denominata «Leonessa», condotta dai Carabinieri della provincia anche per estorsione. Il filo conduttore tra l'imprenditore e il boss consisterebbe nella rete di imprese di Clemente asservita agli scopi del clan mafioso.
Sono cinque le società interessate: Italfibre s.r.l., Euroimmagine s.r.l., Clemar s.r.l., Climartex s.r.l. e Clemar style s.r.l.. Sarà assicurato il regolare prosieguo delle attività imprenditoriali ora nelle mani di amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Bari. Le indagini sfociate nella misura cautelare hanno permesso di far emergere dati sproporzionati tra il tenore di vita dell'imprenditore e i redditi dichiarati. Sotto sequestro anche 6 immobili, 13 quote di partecipazione in 8 società e 3 veicoli, tra cui un'auto modello Ferrari che, secondo quanto accertato dalla Procura di Bari, veniva data in prestito dall'imprenditore al boss per ottenere in cambio "protezione".
Clemente, ora difeso da un legale della città di Bari, è stato coinvolto nell'operazione denominata «Leonessa», condotta dai Carabinieri della provincia anche per estorsione. Il filo conduttore tra l'imprenditore e il boss consisterebbe nella rete di imprese di Clemente asservita agli scopi del clan mafioso.
Sono cinque le società interessate: Italfibre s.r.l., Euroimmagine s.r.l., Clemar s.r.l., Climartex s.r.l. e Clemar style s.r.l.. Sarà assicurato il regolare prosieguo delle attività imprenditoriali ora nelle mani di amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Bari. Le indagini sfociate nella misura cautelare hanno permesso di far emergere dati sproporzionati tra il tenore di vita dell'imprenditore e i redditi dichiarati. Sotto sequestro anche 6 immobili, 13 quote di partecipazione in 8 società e 3 veicoli, tra cui un'auto modello Ferrari che, secondo quanto accertato dalla Procura di Bari, veniva data in prestito dall'imprenditore al boss per ottenere in cambio "protezione".