Sequestrata la discarica della Tradeco in contrada Le Lamie
Operazione dei Carabinieri - Noe. Procura contesta inquinamento ambientale e mancata bonifica
venerdì 29 novembre 2019
14.21
Questa mattina i militari del Nucleo Operativo Ecologico di Bari – Carabinieri hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo della discarica in contrada Le Lamie, già gestito da Tradeco srl, società dichiarata fallita dal Tribunale di Bari con sentenza dell'8 ottobre 2018. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura di Bari, in seguito ad un'attività di indagine delegata al Noe e a funzionari di ARPA Puglia.
La discarica ha raccolto per circa 20 anni i rifiuti solidi urbani di molti Comuni (Altamura, Gravina di Puglia, Santeramo in Colle, Cassano delle Murge, Grumo Appula, Toritto, Poggiorsini) appartenenti al "Bacino BA/4". L'impianto ha raccolto rifiuti provenienti anche da altri Comuni, dal 1999 in avanti, in connessione con situazioni di emergenza ambientale.
Nel 2007 la Provincia di Bari aveva ordinato la cessazione dei conferimenti di rifiuti in discarica e, da quel momento, era stato dato avvio alla procedura di chiusura che prevedeva una serie di adempimenti di messa in sicurezza e gestione del sito (capping, gestione del percolato, ecc.) per evitare conseguenze in danno dell'ambiente e della salute pubblica. Secondo gli inquirenti, tali attività "non sono state adempiute nei tempi e nei modi previsti, a partire dalla incompleta copertura superficiale della discarica, passando per l'assenza del sistema di raccolta, convogliamento e combustione del cd. biogas (prodotto fisiologicamente dal corpo dei rifiuti) fino all'omessa predisposizione - nonostante le reiterate diffide ad adempiere effettuate nel tempo dalla Provincia - di un piano finanziario della gestione postuma del sito".
Tale situazione, certamente aggravata dal fallimento della società dichiarato poco dopo la chiusura della discarica, aveva determinato l'esecuzione da parte della curatela fallimentare di accertamenti per la verifica della situazione ambientale, anche con conferimento di incarico di perizia. Dopo questi adempimenti, la curatela restituiva l'impianto a Tradeco s.r.l. Emergeva l'assenza del trattamento del percolato dal 2015 in avanti. Il sequestro del sito consentirà ulteriori analisi e verifiche.
Gli amministratori di Tradeco, che si sono succeduti nel tempo, sono stati denunciati dai Carabinieri del NOE di Bari poiché ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di inquinamento ambientale, omessa bonifica, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, emissione in atmosfera di biogas proveniente dalla discarica, scarico sul suolo, senza autorizzazione, di acquee meteoriche, di dilavamento e prima pioggia rivenienti dalla discarica.
La discarica ha raccolto per circa 20 anni i rifiuti solidi urbani di molti Comuni (Altamura, Gravina di Puglia, Santeramo in Colle, Cassano delle Murge, Grumo Appula, Toritto, Poggiorsini) appartenenti al "Bacino BA/4". L'impianto ha raccolto rifiuti provenienti anche da altri Comuni, dal 1999 in avanti, in connessione con situazioni di emergenza ambientale.
Nel 2007 la Provincia di Bari aveva ordinato la cessazione dei conferimenti di rifiuti in discarica e, da quel momento, era stato dato avvio alla procedura di chiusura che prevedeva una serie di adempimenti di messa in sicurezza e gestione del sito (capping, gestione del percolato, ecc.) per evitare conseguenze in danno dell'ambiente e della salute pubblica. Secondo gli inquirenti, tali attività "non sono state adempiute nei tempi e nei modi previsti, a partire dalla incompleta copertura superficiale della discarica, passando per l'assenza del sistema di raccolta, convogliamento e combustione del cd. biogas (prodotto fisiologicamente dal corpo dei rifiuti) fino all'omessa predisposizione - nonostante le reiterate diffide ad adempiere effettuate nel tempo dalla Provincia - di un piano finanziario della gestione postuma del sito".
Tale situazione, certamente aggravata dal fallimento della società dichiarato poco dopo la chiusura della discarica, aveva determinato l'esecuzione da parte della curatela fallimentare di accertamenti per la verifica della situazione ambientale, anche con conferimento di incarico di perizia. Dopo questi adempimenti, la curatela restituiva l'impianto a Tradeco s.r.l. Emergeva l'assenza del trattamento del percolato dal 2015 in avanti. Il sequestro del sito consentirà ulteriori analisi e verifiche.
Gli amministratori di Tradeco, che si sono succeduti nel tempo, sono stati denunciati dai Carabinieri del NOE di Bari poiché ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di inquinamento ambientale, omessa bonifica, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, emissione in atmosfera di biogas proveniente dalla discarica, scarico sul suolo, senza autorizzazione, di acquee meteoriche, di dilavamento e prima pioggia rivenienti dalla discarica.