Scuola, comitato altamurano boccia Emiliano
"In tutta Italia non ci sono precedenti di questa confusione"
venerdì 8 gennaio 2021
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"In tutta Italia non vi sono precedenti della confusione creata dal governatore pugliese. Un'ordinanza dovrebbe dare indicazioni chiare ai cittadini, invece per la seconda volta le famiglie, gli insegnanti e tutte le comunità scolastiche pugliesi vengono gettate nel caos da chi decide di non decidere". Lo afferma il comitato altamurano per i diritti alla scuola e all'istruzione dopo l'ultima ordinanza sulla scuola in Puglia, con possibilità di scelta per le famiglie della didattica in presenza rispetto alla didattica digitale integrata. Altre iniziative sono state organizzate dal comitato, come la "protesta degli zaini" (nella foto di archivio, in occasione della prima ordinanza) e nei giorni scorsi una videoconferenza sulla ripartenza della scuola in sicurezza.
"In Puglia - aggiunge il comitato costituito da genitori e insegnanti - continua la scuola on demand che trasforma un diritto/dovere in un'elemosina/capriccio: la scuola è in presenza solo se i genitori ne fanno richiesta per elementari e medie (in estrema sintesi)".
Per il comitato non ci sono i presupposti per provvedimenti di questo genere. "Nelle motivazioni iniziali dell'ordinanza - sostiene il comitato - si fa genericamente cenno ad un importante numero di focolai scolastici, ma a leggere il Rapporto ISS COVID-19 n. 63/2020 relativo al periodo dall'apertura delle scuole fino al 27 dicembre, i focolai segnalati dalla Regione Puglia sarebbero stati 28. Come genitori ed insegnanti ci sentiamo presi in giro e vediamo mortificato il diritto all'istruzione (e alla salute intesa come benessere psico-fisico) dei nostri figli se pensiamo che in Emilia Romagna con 1018 focolai la Regione non ha chiuso un solo giorno le scuole del primo ciclo. Sempre nell'ordinanza leggiamo di un piano per gli "indirizzi operativi per la riapertura in sicurezza delle scuole nella Regione Puglia che sarebbero in via di approvazione": ci aspettiamo azioni forti, concrete e soprattutto immediate in questa direzione".
Quindi l'auspicio di "finirla con questo scaricabarile e di assumersi le responsabilità di governo senza gettare nel panico l'intera Regione già penalizzata dalle dis-ordinanze emanate dal 27 ottobre 2020 ad oggi".
"In Puglia - aggiunge il comitato costituito da genitori e insegnanti - continua la scuola on demand che trasforma un diritto/dovere in un'elemosina/capriccio: la scuola è in presenza solo se i genitori ne fanno richiesta per elementari e medie (in estrema sintesi)".
Per il comitato non ci sono i presupposti per provvedimenti di questo genere. "Nelle motivazioni iniziali dell'ordinanza - sostiene il comitato - si fa genericamente cenno ad un importante numero di focolai scolastici, ma a leggere il Rapporto ISS COVID-19 n. 63/2020 relativo al periodo dall'apertura delle scuole fino al 27 dicembre, i focolai segnalati dalla Regione Puglia sarebbero stati 28. Come genitori ed insegnanti ci sentiamo presi in giro e vediamo mortificato il diritto all'istruzione (e alla salute intesa come benessere psico-fisico) dei nostri figli se pensiamo che in Emilia Romagna con 1018 focolai la Regione non ha chiuso un solo giorno le scuole del primo ciclo. Sempre nell'ordinanza leggiamo di un piano per gli "indirizzi operativi per la riapertura in sicurezza delle scuole nella Regione Puglia che sarebbero in via di approvazione": ci aspettiamo azioni forti, concrete e soprattutto immediate in questa direzione".
Quindi l'auspicio di "finirla con questo scaricabarile e di assumersi le responsabilità di governo senza gettare nel panico l'intera Regione già penalizzata dalle dis-ordinanze emanate dal 27 ottobre 2020 ad oggi".