Scuola, come sviluppare una cittadinanza europea attiva

Un progetto presso l'Istituto comprensivo Bosco-Fiore. L'intervista alla prof.ssa Lucia Maiullari

mercoledì 15 maggio 2013 10.32
Si sente spesso parlare di scuola, il più delle volte per eventi di cronaca. Raramente viene raccontata una scuola che cambia e che cerca degli strumenti didattici adatti ad una società in continuo movimento e a degli studenti sempre più esigenti. È ciò che ha fatto la dott.sa Eufemia Patella, dirigente dell'Istituto comprensivo Bosco – Fiore di Altamura, che ha aderito al programma settoriale Comenius formazione in servizio, facente parte del programma europeo LLP (Longlife Learning Programme). L'adesione a tale programma aiuta i docenti e gli alunni a sviluppare la conoscenza e la comprensione della diversità culturale e linguistica europea ed aiuta i giovani ad acquisire le competenze di base necessarie per sviluppare una cittadinanza europea attiva. Con la professoressa Lucia Maiullari, cercheremo di approfondire questo progetto.

Professoressa potrebbe presentarsi e parlarci del progetto Comenius a cui lei ha partecipato?
Sono una docente di inglese, quest'anno la nostra scuola ha partecipato al Progetto multilaterale Comenius dal titolo: "Different stories, different languages same roots" con ben 8 paesi europei : Spagna, Inghilterra, Francia, Turchia, Polonia, Norvegia, Romania, Grecia e naturalmente Italia. Oltre a fare parte dello staff, ho anche vinto una borsa di studio di formazione individuale Comenius e lo scorso marzo, dal 9 al 7, ho frequentato un corso di aggiornamento a Maidstone in UK dal titolo: Creative activities and motivating materials for the secondary classroom tenuto da Lucy Norris docente universitaria a Brighton e collaboratrice dell'OUP (Oxford University Press). Ho deciso di partecipare a questo corso, perché volevo migliorare le mie strategie didattiche per teenagers, in maniera da motivare sempre di più i ragazzi ad imparare una lingua straniera . Al corso eravamo 17 docenti provenienti da diversi paesi europei: 5 Italiani 1 Tedesca 3 Svedesi 1 macedone 1 slovacca e 2 lituani. Questo mi ha permesso anche di confrontare il sistema scolastico italiano con quello di altri paesi e di approfondire ed il modo di vivere degli inglesi.

Ritiene questa esperienza utile per lei e per i suoi alunni?
Quest'esperienza è stata utilissima sia per me, perché' mi ha permesso di migliorare le mie competenze linguistiche e didattiche, sia per gli alunni, perché riproporrò in classe tutte le strategie apprese durante il corso. Inoltre, a seguito del corso, una docente ha creato un blog dal titolo Englishforfunandmore, dove tutti noi docenti, ci scambiamo informazioni utili e attività alternative e divertenti per insegnare inglese. In questo modo anche i ragazzi possono allargare i loro orizzonti culturali e apprendere ciò che di buono e innovativo proviene da altri paesi. Per esempio l'utilizzo di laptop e nuove tecnologie a scuola, aiuta a migliorare la comunicazione orale della lingua straniera

Oggi si parla molto della mancanza di prospettive per i giovani, cosa ritiene che possa e debba fare la scuola per aiutare le nuove generazioni? Come dicevo prima: utilizzare più tecnologia. La scuola italiana è troppo legata al libro cartaceo che propone una lingua standard, molto distante da quella parlata. Oggi è vero si assiste ad una crisi non solo economica, ma anche sociale ed, oserei dire, anche antropologica. Quindi consiglio alle nuove generazioni, ed anche ai miei alunni, soprattutto a quelli di terza media, non solo di studiare, ma di cogliere tutte le opportunità che L'Europa ci offre come: il Mia, la Mobilita individuale degli alunni. Tutte iniziative che permettono di passare un periodo di 3 mesi all'estero in una scuola e di frequentare le lezioni lì. Oppure l'Erasmus e tante altre occasioni, per apprendere una lingua straniera che permetta di potersi muovere liberamente in Europa. La scuola dovrebbe essere più vicina ai giovani e ai loro interessi, offrendo stage e possibilità di fare esperienze pratiche e reali, non solo teoriche. Il contatto con docenti straniere potrà esser utile in futuro per stabilire gemellaggi tra i ragazzi nostri e quelli di altre scuole. Inoltre si potranno formare gruppi di ragazzi della nostra scuola interessati ad una vacanza studio in Inghilterra.

A cura di Lorenzo Loizzo