"Scorie radioattive, la popolazione non viene informata"
Il Consiglio regionale ribadisce il "no" alle scelte nazionali
venerdì 13 maggio 2022
17.17
"È miope scegliere il sito per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi senza informare correttamente e diffusamente le comunità coinvolte. È quanto potrebbe accadere in Puglia ed è anche per questo motivo che il mio parere è negativo". Lo ha affermato Paolo Campo, presidente della commissione ambiente della Regione Puglia, intervenendo sul tema del deposito nucleare su cui è calato il silenzio dopo la fase di presentazione delle osservazioni. In Puglia sono state individuate potenziali aree idonee ad Altamura, Gravina e Laterza.
Nel frattempo è stata redatta dalla Sogin (società di gestione degli impianti nucleari) la carta delle aree idonee su cui è stato richiesto un parere tecnico ad alcune autorità nazionali. Da quel momento non si è saputo più nulla ma è trapelata la notizia che la scelta definitiva sarà fatta entro la fine del 2023.
"Attenzione - dice ancora Campo - non è il classico "la Puglia ha già dato". È solo che i pugliesi, e chi li rappresenta nelle istituzioni come me, vogliono essere messi a conoscenza e vogliono partecipare ad un processo decisionale così delicato e impattante, socialmente e ambientalmente. Imporre un sito piuttosto che un altro senza un'adeguata campagna di informazione sulle motivazioni della scelta, i suoi effetti, le opzioni tecnologiche, ecc. avrebbe come unico effetto la contrapposizione tra lo Stato e le comunità locali. E, pur avendo profondo rispetto per le istituzioni, non avrei dubbi su quale lato della barricata collocarmi".
Nel frattempo è stata redatta dalla Sogin (società di gestione degli impianti nucleari) la carta delle aree idonee su cui è stato richiesto un parere tecnico ad alcune autorità nazionali. Da quel momento non si è saputo più nulla ma è trapelata la notizia che la scelta definitiva sarà fatta entro la fine del 2023.
"Attenzione - dice ancora Campo - non è il classico "la Puglia ha già dato". È solo che i pugliesi, e chi li rappresenta nelle istituzioni come me, vogliono essere messi a conoscenza e vogliono partecipare ad un processo decisionale così delicato e impattante, socialmente e ambientalmente. Imporre un sito piuttosto che un altro senza un'adeguata campagna di informazione sulle motivazioni della scelta, i suoi effetti, le opzioni tecnologiche, ecc. avrebbe come unico effetto la contrapposizione tra lo Stato e le comunità locali. E, pur avendo profondo rispetto per le istituzioni, non avrei dubbi su quale lato della barricata collocarmi".