Scommettiamo che... anche Altamura ha i suoi guinness?

Altamuralife intervista il fabbro Antonio Marroccoli. Quando scommettere sul proprio mestiere significa... Un piccolo "prodigio" mostrato davanti alle nostre telecamere

mercoledì 12 maggio 2010 11.03
A cura di Anna Maria Colonna
Ci mostra gli attrezzi del mestiere, il signor Antonio Giuseppe Marroccoli. Dice di essere orgoglioso del suo lavoro e della sua bottega. Fabbro dal 1964, ha trasmesso la stessa passione ai tre figli, impegnati non solo a mandare avanti l'azienda di famiglia, ma anche a conservare una tradizione che, altrimenti, andrebbe persa. In un'epoca in cui pochi giovani decidono di dedicarsi al lavoro manuale - attratti da una laurea che spesso non offre garanzie - conoscere qualcuno che crede fortemente nel proprio mestiere è consolatorio ed incoraggiante. La notizia importante sta proprio in questo. Sapere che, nella propria città, c'è chi, da anni, con dedizione ed impegno, si dedica ad una passione che è diventata professione. Svolta con amore. A volte anche con sacrificio. Ma senza lamentele. Il signor Marroccoli ci accoglie nella sua bottega, sita in via Umberto Maddalena (nei pressi del Cimitero), con grande cordialità. Ci racconta la sua storia e lo fa sempre con il sorriso sulle labbra. Ci presenta i suoi tre figli. Poi ci mostra il suo "segreto", svelato in parte al pubblico già nel 2003, quando viene ospitato nella trasmissione "Scommettiamo che": riuscire ad accendere le sigarette con l'incudine e il martello. All'epoca le sigarette da accendere in un minuto erano tre. Ora siamo a quota sette. Un guinness dei primati tutto altamurano! Gli chiediamo di mostrarci il suo "prodigio" e lui lo fa con piacere.