Sblocca Italia o Sfascia Italia? Il Grillaio contro il decreto di Renzi
Sotto accusa "l'economia nera del petrolio"
venerdì 17 ottobre 2014
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"Il Decreto "Sblocca Italia" varato dal Governo Renzi il 12 settembre scorso è un provvedimento che porterebbe il Belpaese in un vicolo cieco... e nero come il petrolio".
E' un attacco a testa bassa quello del Grillaio contro quello che viene definito lo "Sfascia Italia", Il decreto che "distrugge il Belpaese preferendo l'economia nera del petrolio alle eccellenze di un turismo eno-gastronomico e paesaggistico unico al mondo"
Il movimento, sottoponendo al sindaco al presidente del consiglio e a tutti i consiglieri una proposta di delibera che chieda di impugnare il decreto dinanzi alla Corte Costituzionale, sottolinea come "l'economia nera del petrolio prevarica ogni aspetto sano della nostra economia: Il mare, che fa vivere milioni di persone con il turismo e la pesca; la terra, dove l'agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo; le montagne, con i paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio".
Nel denunnciare quella che viene definita "la petrolizzazione di tutta la penisola a discapito dei delicatissimi equilibri ambientali, soprattuto dei corpi idrici", il Grillaio sottolinea come nel drecreto si dia "poca importanza alle produzioni agro alimentari di qualità (il pane Dop, la frutta biologica...) ed il nostro paesaggio è un optional come tutte le attività economiche non inquinanti".
Altro tema al centro della discussione, quello dei rifiuti, il cui incenerimento andrebbe contro le stesse direttive europee che parlano di riduzione alla fonte:"bruciare i rifiuti significa spostare ceneri e pericolosissimi inquinanti nell'aria", scrive il Grillaio.
Il comunicato punta il dito anche contro la privatizzazione del servizio idrico e contro le grandi opere che "vengono ancora una volta spacciati come i toccasana per la "crescita" con l'aiuto di commissari e general contractor che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese. Questo decreto anticipa, di fatto, le peggiori previsioni della modifica della Costituzione: accentra il potere escludendo le comunità locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio. Alla faccia del referendum del 2011".
"Contrastare il decreto "Sblocca Itala" – conclude il Grillaio - è un obbligo per la cittadinanza attiva e per gli amministratori locali responsabili affinché la bellezza e la genuinità di un paese non siano soffocate dagli interessi di pochi petrolieri, cementificatori e affaristi dei rifiuti e delle bonifiche".