Sanità, "consegnati" a Fiore i disagi che la città sta vivendo
Tavola rotonda con l'Assessore regionale alle Politiche della Salute. Ieri la firma del Piano di rientro sanitario
martedì 30 novembre 2010
15.52
Mentre ieri sera, nell'intervista, chiedevamo all'assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore quali sarebbero state le conseguenze per la sanità pugliese se il Governo non avesse firmato il Piano di rientro sanitario, l'intesa veniva siglata. Le firme dei ministri Tremonti e Fazio già c'erano. Mancavano quelle del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e del ministro agli Affari regionali Raffele Fitto. La sottoscrizione del Piano 2010-2012 è, dunque, completa. Oggi toccherà alla Giunta regionale analizzarlo ulteriormente. La Regione si impegna ad avviare un processo di riqualificazione e di riorganizzazione del proprio servizio sanitario e della rete ospedaliera. I tagli comporteranno la revisione di 18 ospedali, l'eliminazione di 2250 posti letto, il blocco del turn-over per il personale (chi andrà in pensione non potrà essere sostituito) e quello dei rimborsi extra-tetto per le cliniche private. In compenso, sono stati sbloccati 500 milioni di euro di fondi aggiuntivi al riparto del Fondo Sanitario 2011.
Una tavola rotonda di circa due ore con l'assessore Fiore ha preceduto la seduta consiliare in programma ieri pomeriggio. Presenti, oltre al sindaco Mario Stacca, al presidente del Consiglio comunale Nicola Dambrosio e ai consiglieri comunali, diversi rappresentanti regionali, fra i quali i consiglieri Michele Ventricelli (Sel), Ignazio Zullo (Pdl), Salvatore Greco (La Puglia Prima di Tutto), Giammarco Surico (Pdl), Massimo Cassano (Pdl). A prendere la parola, anche l'ex consigliere comunale Massimo Iurino. Un confronto non solo politico, perché sono intervenuti anche i rappresentanti di associazioni e di Comitati locali costituitisi recentemente "in difesa della sanità". Ognuno ha esposto le problematiche che il territorio sta vivendo - dai precari alle strutture accreditate - consegnando all'assessore Fiore documenti e note. Fiore ha parlato di un eccesso di domanda e di "una spesa farmaceutica esagerata", ribadendo la necessità "di mettere mano all'intero settore sanitario dell'offerta e della domanda nel tentativo di distribuire il più possibile i servizi". L'Assessore regionale alle politiche della Salute, in riferimento alle strutture accreditate, ha annunciato che sono state predisposte delle "verifiche nei confronti di tutti coloro che, dalla ridistribuzione dei budget, avranno un incremento esagerato". Un problema sollevato dal Comitato "Libera scelta", secondo il quale "c'è un incremento per le strutture minori o per quelle neoaccreditate a discapito di quelle maggiori o presenti sul territorio da più tempo". Nel dibattito non poteva mancare il riferimento all'Ospedale della Murgia che, secondo le parole di Fiore, "sta nella tabella di segno positivo del Piano di rientro. Per l'elenco delle unità operative e degli specialismi, alcune potranno essere attuate già nel 2011".
In Consiglio comunale (presenti anche il direttore generale della Asl/Ba Nicola Pansini ed il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli) è stato presentato all'assessore Fiore l'Ordine del Giorno, un documento unitario sottoscritto dai 30 consiglieri in seguito alla seduta dello scorso 16 novembre. Tre sono le priorità emerse: "mantenere gli attuali livelli occupazionali per garantire continuità e soprattutto qualità alle prestazioni rese dalla struttura ospedaliera, operare una migliore ridistribuzione dei budget alle strutture convenzionate, mantenendo saldi i criteri individuati nella D.G.R. 1500/2010, ma che tenga conto della professionalità e dell'anzianità di servizio delle stesse, giungere entro il 2011 all'apertura del nuovo ospedale della Murgia". Nel documento si esprimono alla Giunta regionale e al Governo nazionale delle "esigenze improrogabili: garantire, per quanto di rispettiva competenza, la realizzazione definitiva del nuovo Ospedale della Murgia; reperire adeguati fondi per finanziare l'acquisto di attrezzature da destinare al nuovo Ospedale con il bilancio preventivo 2011; dotare la struttura di specialistiche (neonatologia, oncologia, pneumologia, neurologia, PET, ORL e oculistica); attuare apparecchiature elettromedicali attualmente abbandonate da più di 5 anni; impegnarsi affinché gli assunti a tempo determinato siano prorogati, affiancando un piano assunzioni finalizzato all'apertura di quella struttura; proporre la nomina, con un atto deliberativo, di una task-force finalizzata all'organizzazione del trasferimento dei vecchi presidi verso il nuovo; sottolineare la centralità dell'assistenza domiciliare e territoriale". L'Ordine del Giorno è stato approvato all'unanimità dei presenti (24 consiglieri).
"Nella sanità pugliese – ha sottolineato Fiore – ci sono degli sprechi contro cui dobbiamo combattere". Sprechi e criticità riportati nello stesso Piano di rientro. "La Puglia è al primo posto in Italia per ricoveri ordinari, ricoveri inappropriati che derivano da atteggiamenti opportunistici". L'Assessore regionale ha ribadito che occorre "rimettere in sesto questa baracca" attuando una "programmazione ragionevole per mantenere in piedi i servizi sanitari senza farsi illusioni di poterli espandere".
"Non è vero – ha aggiunto Fiore – che l'Ospedale della Murgia è schiacciato fra quello di Matera e quello di Acquaviva, che sono in crisi. L'Ospedale di Matera non è più in equilibrio economico, quello di Acquaviva possiede un debito pari a metà di quello di tutti gli ospedali della Puglia".
Per le strutture specialistiche accreditate, "bisogna smontare il meccanismo dei tetti storici. Non è possibile ripristinare lo status quo ante". Per il precariato, "i dipendenti a tempo determinato che non hanno raggiunto gli anni di servizio necessari per legge ad ottenere la stabilizzazione, restano a tempo determinato. Andranno avanti con le proroghe". Per gli infermieri dell'assistenza domiciliare, lavoratori precari da più di dieci anni, "inventeremo qualcosa per uscire dalla situazione".
Il sindaco Mario Stacca ha definito la presenza di Fiore ad Altamura "motivo di grande orgoglio. Credo che l'Assessore riuscirà a dare una risposta ad una Regione che sta soffrendo in ambito sanitario". Il Primo cittadino ha concluso con un riferimento al Piano di rientro, "inizio di una riorganizzazione che sarà lenta e sofferta per il territorio".
Segue l'intervista all'assessore Tommaso Fiore, a Michele Lospalluto (Rappresentanze Sindacali di Base, Unione Sindacale di Base, Pubblico Impiego – Puglia) e a Domenico Cirasole (Comitato Sanitari Precari Altamurani).
Una tavola rotonda di circa due ore con l'assessore Fiore ha preceduto la seduta consiliare in programma ieri pomeriggio. Presenti, oltre al sindaco Mario Stacca, al presidente del Consiglio comunale Nicola Dambrosio e ai consiglieri comunali, diversi rappresentanti regionali, fra i quali i consiglieri Michele Ventricelli (Sel), Ignazio Zullo (Pdl), Salvatore Greco (La Puglia Prima di Tutto), Giammarco Surico (Pdl), Massimo Cassano (Pdl). A prendere la parola, anche l'ex consigliere comunale Massimo Iurino. Un confronto non solo politico, perché sono intervenuti anche i rappresentanti di associazioni e di Comitati locali costituitisi recentemente "in difesa della sanità". Ognuno ha esposto le problematiche che il territorio sta vivendo - dai precari alle strutture accreditate - consegnando all'assessore Fiore documenti e note. Fiore ha parlato di un eccesso di domanda e di "una spesa farmaceutica esagerata", ribadendo la necessità "di mettere mano all'intero settore sanitario dell'offerta e della domanda nel tentativo di distribuire il più possibile i servizi". L'Assessore regionale alle politiche della Salute, in riferimento alle strutture accreditate, ha annunciato che sono state predisposte delle "verifiche nei confronti di tutti coloro che, dalla ridistribuzione dei budget, avranno un incremento esagerato". Un problema sollevato dal Comitato "Libera scelta", secondo il quale "c'è un incremento per le strutture minori o per quelle neoaccreditate a discapito di quelle maggiori o presenti sul territorio da più tempo". Nel dibattito non poteva mancare il riferimento all'Ospedale della Murgia che, secondo le parole di Fiore, "sta nella tabella di segno positivo del Piano di rientro. Per l'elenco delle unità operative e degli specialismi, alcune potranno essere attuate già nel 2011".
In Consiglio comunale (presenti anche il direttore generale della Asl/Ba Nicola Pansini ed il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli) è stato presentato all'assessore Fiore l'Ordine del Giorno, un documento unitario sottoscritto dai 30 consiglieri in seguito alla seduta dello scorso 16 novembre. Tre sono le priorità emerse: "mantenere gli attuali livelli occupazionali per garantire continuità e soprattutto qualità alle prestazioni rese dalla struttura ospedaliera, operare una migliore ridistribuzione dei budget alle strutture convenzionate, mantenendo saldi i criteri individuati nella D.G.R. 1500/2010, ma che tenga conto della professionalità e dell'anzianità di servizio delle stesse, giungere entro il 2011 all'apertura del nuovo ospedale della Murgia". Nel documento si esprimono alla Giunta regionale e al Governo nazionale delle "esigenze improrogabili: garantire, per quanto di rispettiva competenza, la realizzazione definitiva del nuovo Ospedale della Murgia; reperire adeguati fondi per finanziare l'acquisto di attrezzature da destinare al nuovo Ospedale con il bilancio preventivo 2011; dotare la struttura di specialistiche (neonatologia, oncologia, pneumologia, neurologia, PET, ORL e oculistica); attuare apparecchiature elettromedicali attualmente abbandonate da più di 5 anni; impegnarsi affinché gli assunti a tempo determinato siano prorogati, affiancando un piano assunzioni finalizzato all'apertura di quella struttura; proporre la nomina, con un atto deliberativo, di una task-force finalizzata all'organizzazione del trasferimento dei vecchi presidi verso il nuovo; sottolineare la centralità dell'assistenza domiciliare e territoriale". L'Ordine del Giorno è stato approvato all'unanimità dei presenti (24 consiglieri).
"Nella sanità pugliese – ha sottolineato Fiore – ci sono degli sprechi contro cui dobbiamo combattere". Sprechi e criticità riportati nello stesso Piano di rientro. "La Puglia è al primo posto in Italia per ricoveri ordinari, ricoveri inappropriati che derivano da atteggiamenti opportunistici". L'Assessore regionale ha ribadito che occorre "rimettere in sesto questa baracca" attuando una "programmazione ragionevole per mantenere in piedi i servizi sanitari senza farsi illusioni di poterli espandere".
"Non è vero – ha aggiunto Fiore – che l'Ospedale della Murgia è schiacciato fra quello di Matera e quello di Acquaviva, che sono in crisi. L'Ospedale di Matera non è più in equilibrio economico, quello di Acquaviva possiede un debito pari a metà di quello di tutti gli ospedali della Puglia".
Per le strutture specialistiche accreditate, "bisogna smontare il meccanismo dei tetti storici. Non è possibile ripristinare lo status quo ante". Per il precariato, "i dipendenti a tempo determinato che non hanno raggiunto gli anni di servizio necessari per legge ad ottenere la stabilizzazione, restano a tempo determinato. Andranno avanti con le proroghe". Per gli infermieri dell'assistenza domiciliare, lavoratori precari da più di dieci anni, "inventeremo qualcosa per uscire dalla situazione".
Il sindaco Mario Stacca ha definito la presenza di Fiore ad Altamura "motivo di grande orgoglio. Credo che l'Assessore riuscirà a dare una risposta ad una Regione che sta soffrendo in ambito sanitario". Il Primo cittadino ha concluso con un riferimento al Piano di rientro, "inizio di una riorganizzazione che sarà lenta e sofferta per il territorio".
Segue l'intervista all'assessore Tommaso Fiore, a Michele Lospalluto (Rappresentanze Sindacali di Base, Unione Sindacale di Base, Pubblico Impiego – Puglia) e a Domenico Cirasole (Comitato Sanitari Precari Altamurani).