Sanità: accordo tra Basilicata e Puglia per area di confine
Per gestire i flussi di pazienti
mercoledì 27 novembre 2024
Le Regioni Basilicata e Puglia sigleranno un accordo per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale. La giunta regionale lucana ha già approvato lo schema dell'intesa mentre l'esecutivo pugliese di appresta a farlo.
In base ai termini, sarà in vigore dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026 e avrà valore sulle prestazioni del 2024 e del 2025, con l'obiettivo di ''regolare i rapporti e la collaborazione interregionale in sanità, per evitare fenomeni di mobilità tra le due regioni distorsive del mercato e dei flussi e dovute solo a eventuali differenze di tariffe o di offerta''. Il dialogo sulla mobilità passiva è stato avviato dalla Regione Basilicata, soprattutto in considerazione dei tetti di spesa per le prestazioni fornite negli ospedali pugliesi, in particolar modo l'ente ecclesiastico regionale ''Miulli'' di Acquaviva delle Fonti che quest'anno sono state sospese già a giugno per esaurimento del budget mentre l'anno scorso vennero interrotte alla fine di ottobre.
Le due regioni intendono regolare i rapporti, soprattutto nelle aree di confine e nel caso specifico in quella che include Matera da una parte e il versante barese dall'altro. La mobilità sanitaria passiva è un deficit pesante soprattutto per i conti della Basilicata. Il volume economico delle prestazioni erogate dalla Regione Puglia per i pazienti della Basilicata è pari a oltre 42 milioni di euro, di cui l'81% per attività di ricovero; il valore delle prestazioni erogate dalla Basilicata per pazienti pugliesi ammonta a circa 14 milioni di euro, di cui il 55% per attività di specialistica ambulatoriale. Dopo le rispettive delibere, l'intesa passerà alla firma dei presidenti Vito Bardi e Michele Emiliano.
In base ai termini, sarà in vigore dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026 e avrà valore sulle prestazioni del 2024 e del 2025, con l'obiettivo di ''regolare i rapporti e la collaborazione interregionale in sanità, per evitare fenomeni di mobilità tra le due regioni distorsive del mercato e dei flussi e dovute solo a eventuali differenze di tariffe o di offerta''. Il dialogo sulla mobilità passiva è stato avviato dalla Regione Basilicata, soprattutto in considerazione dei tetti di spesa per le prestazioni fornite negli ospedali pugliesi, in particolar modo l'ente ecclesiastico regionale ''Miulli'' di Acquaviva delle Fonti che quest'anno sono state sospese già a giugno per esaurimento del budget mentre l'anno scorso vennero interrotte alla fine di ottobre.
Le due regioni intendono regolare i rapporti, soprattutto nelle aree di confine e nel caso specifico in quella che include Matera da una parte e il versante barese dall'altro. La mobilità sanitaria passiva è un deficit pesante soprattutto per i conti della Basilicata. Il volume economico delle prestazioni erogate dalla Regione Puglia per i pazienti della Basilicata è pari a oltre 42 milioni di euro, di cui l'81% per attività di ricovero; il valore delle prestazioni erogate dalla Basilicata per pazienti pugliesi ammonta a circa 14 milioni di euro, di cui il 55% per attività di specialistica ambulatoriale. Dopo le rispettive delibere, l'intesa passerà alla firma dei presidenti Vito Bardi e Michele Emiliano.