Roma “rinasce” grazie ad Altamura
Continua il viaggio de La Nuova Murgia e di Edilife. Murgia, we can!
sabato 9 ottobre 2010
12.42
Roma "rinasce" grazie ad Altamura... Murgia, we can!
E' proprio così. Come riportato nel titolo principale di quest'articolo, «Roma "rinasce" grazie ad Altamura». Nessuna esaltazione, è la verità. E tutto grazie al lavoro della Cobar spa di Vito Barozzi.
Si tratta un imprenditore altamurano doc, che insieme alle migliori maestranze locali, in sei anni di tempo, ha fatto "rinascere" uno dei più importanti palazzi romani dell'età Barocca (del 1500), unico nel proprio stile. Si tratta di Palazzo Barberini, tra i pochi al mondo progettati da ben tre architetti, i più autorevoli dell'epoca: Carlo Maderno, Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini. Un'opera in sé straordinaria, che adesso ospita in più la ricca Galleria nazionale di arte antica. «Una giornata storica per Roma, per l'Italia. Oggi Roma rinasce». Si è espresso proprio così il Ministro alle Attività Culturali Sandro Bondi durante la conferenza stampa. Il Sottosegretario Francesco Maria Giro ha spiegato poi perché "rinasce", dichiarando che «Con l'apertura della grande Galleria Nazionale di Roma si colma finalmente una lacuna storica durata quasi 140 anni: la capitale d'Italia, alla pari delle altre capitali del mondo, avrà un suo piccolo Louvre, dove si potranno ammirare capolavori straordinari costretti finora nei depositi; opere dal 1200 al nostro Rinascimento, finora sottratte al pubblico, del Lippi, del Perugino, di Bellini e Lotto, ancora di Raffaello, fino al nuovo allestimento dei capolavori del Caravaggio». Presenti all'incontro con la stampa, il Segretario Generale Roberto Cecchi, il Direttore Generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanea, Mario Lolli Ghetti, il Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, Mario Resca, il Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, Federica Galloni, il Soprintendente speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma, Rossella Vodret. Il giorno dopo ne hanno parlato tutti i più autorevoli giornali d'Italia (Corriere della Sera, la Repubblica, Il Messaggero). Ecco uno stralcio dell'articolo di Lauretta Colonnelli, sul Corriere del 17 settembre scorso: "Di Salone in salone una festa della luce e del colore. Il miracolo è avvenuto grazie ad una squadra composta da 50 restauratori, 20 impiantisti, 40 operai, guidati dagli architetti Laura Cherubini, Mario Lolli Ghetti e Federica Galloni e dai direttori e sovrintendenti del ministero In sei anni lavorando senza respiro e con un finanziamento di dieci milioni di euro, hanno rivoluzionato lo storico edificio"(…). Di seguito abbiamo dato la parola alle maestranze, ai protagonisti di questo "miracolo", tutti altamurani. Per l'occasione, la sera dell'inaugurazione, la Cobar ha offerto ai circa 1000 inviati (tra questi il critico Vittorio Sgarbi, l'attrice Alba Parietti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta) un buffet con prodotti tutti pugliesi, murgiani… un modo per promuovere la nostra terra, servizio curato magistralmente dal gastronomo Dionisio Caputo.
La Parola ai protagonisti
Vito Barozzi (COBAR SPA - impresa capofila): «E' stato un lavoro delicato. In questo importante palazzo abbiamo utilizzato tecnologie moderne, dall'aria condizionata ai sistemi di sicurezza, senza stravolgere quello che è l'assetto architettonico. Un lavoro reso possibile grazie alla maestria dei nostri artigiani altamurani, muratori, pavimentisti, impiantisti, dipintori. Queste maestranze me le porto in giro per l'Italia, con molto piacere, veramente con amore. Vorrei ringraziare tutti loro che collaborano e ci seguono in questa avventura in giro per l'Italia».
Dario Maggi (impiantista Eredi Maggi): «Intervenire in una galleria di arte antica, restaurata, che contiene importanti dipinti, non né stato facile. Far "convivere" importanti opere d'arte, un'architettura antica con le più moderne tecnologie, senza compromettere nulla, è stato il nostro lavoro principale. Ci siamo riusciti. Abbiamo realizzato impianti di tv a circuito chiuso, impianti di allarme per protezione quadri o tentativi di intrusione. Tutto convoglia in una centrale operativa, dalla quale si può controllare tutto».
Franco Maggi (Eredi Maggi): «Abbiamo realizzato impianti tecnologici di sicurezza, impianti di luci molto avanzati. Per non sbagliare, prima di mettere mani, abbiamo girato il mondo, ci siamo recati al museo di Louvre di Parigi (il più visitato del mondo: ndr), il British Museum di Londra e a quello di New York. Abbiamo studiato che tipo di luci e di impianti di sicurezza avevano adottato e abbiamo seguito lo stesso esempio. Così facendo abbiamo anche rassicurato i soprintendenti, temevano che le opere venissero compromesse. È andato tutto bene».
Michele Tafuni (TERMO IDRICA): «Trattandosi di un'importante galleria d'arte, l'impianto di condizionamento che abbiamo realizzato è totalmente differente da quello tradizionale. Si è cercato di ridurre la rumorosità negli ambienti. Grazie alla Cobar di Vito Barozzi, abbiamo realizzato importanti lavori. In tutta Italia. E' una soddisfazione per noi e per la nostra azienda».
Dionisio Caputo (gastronomo): «Per il buffet dell'inaugurazione abbiamo offerto i nostri prodotti della Murgia, dai cardoncelli ai lampagioni tutti prodotti spontanei. Crostini fatti con il nostro pane di Altamura, con creme di carciofi, melanzane, la burratina di Andria, focacce, poi olio extravergine d'oliva… e poi i dolci, la mandorla di Toritto, il nostro panettone artigianale… Un modo per promuovere la nostra terra, fuori dai confini regionali, come nelle intenzioni di Vito Barozzi. E noi ci siamo mossi in quella direzione».
A cura di
Michele Cannito
Maria Paola De Santis
Anna Maria Colonna
Francesco Dipalo
E' proprio così. Come riportato nel titolo principale di quest'articolo, «Roma "rinasce" grazie ad Altamura». Nessuna esaltazione, è la verità. E tutto grazie al lavoro della Cobar spa di Vito Barozzi.
Si tratta un imprenditore altamurano doc, che insieme alle migliori maestranze locali, in sei anni di tempo, ha fatto "rinascere" uno dei più importanti palazzi romani dell'età Barocca (del 1500), unico nel proprio stile. Si tratta di Palazzo Barberini, tra i pochi al mondo progettati da ben tre architetti, i più autorevoli dell'epoca: Carlo Maderno, Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini. Un'opera in sé straordinaria, che adesso ospita in più la ricca Galleria nazionale di arte antica. «Una giornata storica per Roma, per l'Italia. Oggi Roma rinasce». Si è espresso proprio così il Ministro alle Attività Culturali Sandro Bondi durante la conferenza stampa. Il Sottosegretario Francesco Maria Giro ha spiegato poi perché "rinasce", dichiarando che «Con l'apertura della grande Galleria Nazionale di Roma si colma finalmente una lacuna storica durata quasi 140 anni: la capitale d'Italia, alla pari delle altre capitali del mondo, avrà un suo piccolo Louvre, dove si potranno ammirare capolavori straordinari costretti finora nei depositi; opere dal 1200 al nostro Rinascimento, finora sottratte al pubblico, del Lippi, del Perugino, di Bellini e Lotto, ancora di Raffaello, fino al nuovo allestimento dei capolavori del Caravaggio». Presenti all'incontro con la stampa, il Segretario Generale Roberto Cecchi, il Direttore Generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanea, Mario Lolli Ghetti, il Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, Mario Resca, il Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, Federica Galloni, il Soprintendente speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma, Rossella Vodret. Il giorno dopo ne hanno parlato tutti i più autorevoli giornali d'Italia (Corriere della Sera, la Repubblica, Il Messaggero). Ecco uno stralcio dell'articolo di Lauretta Colonnelli, sul Corriere del 17 settembre scorso: "Di Salone in salone una festa della luce e del colore. Il miracolo è avvenuto grazie ad una squadra composta da 50 restauratori, 20 impiantisti, 40 operai, guidati dagli architetti Laura Cherubini, Mario Lolli Ghetti e Federica Galloni e dai direttori e sovrintendenti del ministero In sei anni lavorando senza respiro e con un finanziamento di dieci milioni di euro, hanno rivoluzionato lo storico edificio"(…). Di seguito abbiamo dato la parola alle maestranze, ai protagonisti di questo "miracolo", tutti altamurani. Per l'occasione, la sera dell'inaugurazione, la Cobar ha offerto ai circa 1000 inviati (tra questi il critico Vittorio Sgarbi, l'attrice Alba Parietti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta) un buffet con prodotti tutti pugliesi, murgiani… un modo per promuovere la nostra terra, servizio curato magistralmente dal gastronomo Dionisio Caputo.
La Parola ai protagonisti
Vito Barozzi (COBAR SPA - impresa capofila): «E' stato un lavoro delicato. In questo importante palazzo abbiamo utilizzato tecnologie moderne, dall'aria condizionata ai sistemi di sicurezza, senza stravolgere quello che è l'assetto architettonico. Un lavoro reso possibile grazie alla maestria dei nostri artigiani altamurani, muratori, pavimentisti, impiantisti, dipintori. Queste maestranze me le porto in giro per l'Italia, con molto piacere, veramente con amore. Vorrei ringraziare tutti loro che collaborano e ci seguono in questa avventura in giro per l'Italia».
Dario Maggi (impiantista Eredi Maggi): «Intervenire in una galleria di arte antica, restaurata, che contiene importanti dipinti, non né stato facile. Far "convivere" importanti opere d'arte, un'architettura antica con le più moderne tecnologie, senza compromettere nulla, è stato il nostro lavoro principale. Ci siamo riusciti. Abbiamo realizzato impianti di tv a circuito chiuso, impianti di allarme per protezione quadri o tentativi di intrusione. Tutto convoglia in una centrale operativa, dalla quale si può controllare tutto».
Franco Maggi (Eredi Maggi): «Abbiamo realizzato impianti tecnologici di sicurezza, impianti di luci molto avanzati. Per non sbagliare, prima di mettere mani, abbiamo girato il mondo, ci siamo recati al museo di Louvre di Parigi (il più visitato del mondo: ndr), il British Museum di Londra e a quello di New York. Abbiamo studiato che tipo di luci e di impianti di sicurezza avevano adottato e abbiamo seguito lo stesso esempio. Così facendo abbiamo anche rassicurato i soprintendenti, temevano che le opere venissero compromesse. È andato tutto bene».
Michele Tafuni (TERMO IDRICA): «Trattandosi di un'importante galleria d'arte, l'impianto di condizionamento che abbiamo realizzato è totalmente differente da quello tradizionale. Si è cercato di ridurre la rumorosità negli ambienti. Grazie alla Cobar di Vito Barozzi, abbiamo realizzato importanti lavori. In tutta Italia. E' una soddisfazione per noi e per la nostra azienda».
Dionisio Caputo (gastronomo): «Per il buffet dell'inaugurazione abbiamo offerto i nostri prodotti della Murgia, dai cardoncelli ai lampagioni tutti prodotti spontanei. Crostini fatti con il nostro pane di Altamura, con creme di carciofi, melanzane, la burratina di Andria, focacce, poi olio extravergine d'oliva… e poi i dolci, la mandorla di Toritto, il nostro panettone artigianale… Un modo per promuovere la nostra terra, fuori dai confini regionali, come nelle intenzioni di Vito Barozzi. E noi ci siamo mossi in quella direzione».
A cura di
Michele Cannito
Maria Paola De Santis
Anna Maria Colonna
Francesco Dipalo