Riforma Pubblica amministrazione, un tradimento per i lavoratori

Mobilitazione dei sindacati indipendenti nella Provincia di Bari

mercoledì 25 gennaio 2017 9.24
E' iniziata lunedì 23 gennaio, con la riunione della Segreteria Territoriale di Bari, la campagna di mobilitazione della FSI-USAE nell'ambito della vertenza nazionale per rivendicare aumenti salariali adeguati per i lavoratori delle Pubbliche amministrazioni centrali e locali (in cui vanno comprese anche scuola e sanità) e la sottoscrizione delle relative petizioni. Una vertenza per cui la FSI (Federazione Sindacati Indipendenti) chiede il coinvolgimento ed il sostegno di tutti i lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali, ovunque essi operino.

Ne ha dato comunicazione il Segretario Territoriale della FSI di Bari Francesco Balducci, che ha rammentato che FSI-USAE nazionale ha rifiutato di sottoscrivere l'accordo intervenuto fra la Ministra Madia e la Triplice (Cgil, Cisl e Uil) giudicandolo inadeguato e, dal lato economico, scandaloso, un tradimento dei lavoratori, dichiarando aperta la vertenza ed espletando le relative procedure di raffreddamento del conflitto; di fatto aprendo la strada delle mobilitazioni regionali e locali.
Oggi inizia la prima fase della vertenza e sarà quindi posto in distribuzione il relativo materiale informativo in tutte le amministrazioni pubbliche di questa Regione a cui faranno seguito le assemblee e le manifestazioni a carattere territoriale .

Francesco Balducci, Segretario Territoriale della FSI, a tale proposito ha dichiarato: "I lavoratori della p.a. hanno il diritto ad una giusta retribuzione e alla possibilità di recuperare il potere di acquisto delle proprie buste paga".
FSI-USAE rivendica da subito, con questa tornata contrattuale, il riallineamento degli andamenti retributivi e contrattuali dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali con quanto avvenuto per i lavoratori del lavoro privato e chiede aumenti adeguati e indica una cifra che, al netto degli 80 euro di decontribuzione, si può quantificare in 250 euro medie pro capite.

L'accordo sottoscritto lo scorso 30 novembre, fra la Ministra Madia e Cgil-Cisl–Uil (sottoscritto poi anche dalla Confsal) tradisce gli impegni precedentemente assunti anche dagli stessi soggetti con i protocolli del 2009, non prevede alcun aumento per il periodo 2013-2015 ma inserisce degli aumenti medi pro-capite di 85 euro per il triennio 2016-2018.
E' dal 2010 che per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni è in vigore il blocco delle retribuzioni (stabilito con il decreto legge 78/2010, prorogato con il dl 98/2011, norme richiamate dalle manovre finanziarie successive) ma nel frattempo è intervenuta la sentenza della corte costituzionale n. 178 del 2015 che ha dichiarato la riapertura dei contratti a partire dal luglio 2015 e quindi nel pieno del triennio 2013-2015. E, nello stesso periodo, i grandi contratti di categoria del settore privato sono già stati rinnovati almeno due volte: prima per il triennio 2010-2012 e poi per quello 2013-2015 con degli aumenti che si aggirano rispettivamente sui 100 e sui 130 euro. E sono contratti che sono stati firmati anche da CGIL, CISL e UIL.

"Questa vertenza pertanto sarà pure utopica per la scarsità delle risorse messe a disposizione dal Governo ma non certamente demagogica. Anche perché, mentre per i suoi lavoratori piange miseria, quando si è trattato di andare incontro alle banche questo Governo ha messo sul piatto 20 MLD senza fiatare e senza una battito di ciglia".