Riforma banche, un comitato per la tutela dei piccoli azionisti
La proposta della Confconsumatori per evitare perdite di valore economico
sabato 17 novembre 2018
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La Confconsumatori di Altamura, insieme ad un gruppo di professionisti tra avvocati e commercialisti, ha deciso di promuovere la costituzione di un comitato per la tutela dei piccoli azionisti. Questa azione nasce per evitare danni e perdite di valore economico per gli effetti delle riforme in atto delle Bcc, banche di credito cooperativo.
Spiega l'associazione dei consumatori che "la riforma delle banche popolari apre ad una modernizzazione del sistema finanziario italiano e lo fa modificando in più punti il Testo Unico Bancario mentre la riforma delle Bcc fa parte di un pacchetto di modifiche introdotte dal d.l. 14/02/2016 n. 18 (convertito nella legge n. 49/2016) che nasceva con l'obiettivo di ridurre la frammentazione e, soprattutto, le ridotte dimensioni delle banche del settore". Ma "quest'ultima riforma è andata ben al di là dell'obiettivo iniziale di mettere in sicurezza il sistema delle Bcc perché tutte le singole Bcc diventeranno delle semplici filiali di un'unica capogruppo società per azioni (che agisce esclusivamente per il profitto e gli utili) e dove il piccolo azionista è solo un
numero di posizione e non una persona come invece siamo stati abituati a concepire l'odierno rapporto", aggiunge la Confconsumatori.
La Confconsumatori cita qual è il punto cruciale, vale a dire l'art. 28 comma 2-ter del Testo Unico Bancario che così prevede: "Nelle banche popolari e nelle banche di credito cooperativo il diritto al rimborso delle azioni nel caso di recesso, anche a seguito di trasformazione, morte o esclusione del socio, è limitato secondo quanto previsto dalla Banca d'Italia, anche in deroga a norme di legge, laddove ciò sia necessario ad assicurare la computabilità delle azioni nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca. Agli stessi fini, la Banca d'Italia può limitare il diritto al rimborso degli altri strumenti di capitale emessi".
"Il punto è che tale situazione - sottolinea la sigla dei consumatori - non è conosciuta dalla maggior parte dei soci". Pertanto c'è il rischio di "infiniti contenziosi che probabilmente finiranno davanti alla Corte Costituzionale quando i soci delusi chiederanno inutilmente di ritirare i loro soldi".
Per coloro che fossero interessati la Confconsumatori invita ad inviare una mail (confconsumatorialtamura@live.it) o a recarsi nella sede in via Giandonato Griffi 14 il martedì ed il giovedì dalle 19.00 alle 21.00.
Spiega l'associazione dei consumatori che "la riforma delle banche popolari apre ad una modernizzazione del sistema finanziario italiano e lo fa modificando in più punti il Testo Unico Bancario mentre la riforma delle Bcc fa parte di un pacchetto di modifiche introdotte dal d.l. 14/02/2016 n. 18 (convertito nella legge n. 49/2016) che nasceva con l'obiettivo di ridurre la frammentazione e, soprattutto, le ridotte dimensioni delle banche del settore". Ma "quest'ultima riforma è andata ben al di là dell'obiettivo iniziale di mettere in sicurezza il sistema delle Bcc perché tutte le singole Bcc diventeranno delle semplici filiali di un'unica capogruppo società per azioni (che agisce esclusivamente per il profitto e gli utili) e dove il piccolo azionista è solo un
numero di posizione e non una persona come invece siamo stati abituati a concepire l'odierno rapporto", aggiunge la Confconsumatori.
La Confconsumatori cita qual è il punto cruciale, vale a dire l'art. 28 comma 2-ter del Testo Unico Bancario che così prevede: "Nelle banche popolari e nelle banche di credito cooperativo il diritto al rimborso delle azioni nel caso di recesso, anche a seguito di trasformazione, morte o esclusione del socio, è limitato secondo quanto previsto dalla Banca d'Italia, anche in deroga a norme di legge, laddove ciò sia necessario ad assicurare la computabilità delle azioni nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca. Agli stessi fini, la Banca d'Italia può limitare il diritto al rimborso degli altri strumenti di capitale emessi".
"Il punto è che tale situazione - sottolinea la sigla dei consumatori - non è conosciuta dalla maggior parte dei soci". Pertanto c'è il rischio di "infiniti contenziosi che probabilmente finiranno davanti alla Corte Costituzionale quando i soci delusi chiederanno inutilmente di ritirare i loro soldi".
Per coloro che fossero interessati la Confconsumatori invita ad inviare una mail (confconsumatorialtamura@live.it) o a recarsi nella sede in via Giandonato Griffi 14 il martedì ed il giovedì dalle 19.00 alle 21.00.