Rifiuti, la Regione Puglia detta nuove regole
Cosa cambia per Altamura?. Lo spiega il Movimento Aria Fresca
venerdì 7 settembre 2012
17.00
La Regione Puglia ha approvato il 20 agosto scorso una legge che detta nuove norme sui rifiuti e assegna un nuovo volto all'organizzazione della gestione. Infatti se prima i comuni erano suddivisi per Ato (Ambiti territoriali di zona dichiarati enti inutili dall'ultimo governo Berlusconi ma salvati in calcio d'angolo dall'ultima riforma), ora la novella legislativa introduce la suddivisione dei servizi: raccolta, spazzamento e trasporto, saranno affidati agli Ambiti di Raccolta Ottimali (Aro) – la cui perimetrazione dovrà essere proposta entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge - mentre smaltimento, trattamento e commercializzazione resteranno alle competenze degli Ato. Saranno individuati ora territori più ampi sui perimetri provinciali attuali, gestiti da un Organo di Governo d'Ambito (OGA).
Il provvedimento toglie ai Comuni una buona fetta di competenza nella gestione del territorio.
La giunta regionale entro centoventi giorni dall'approvazione della legge dovrà approvare il Piano regionale dei rifiuti mentre i comuni (come Altamura) dovranno accordarsi con gli altri comuni dell'Ato (nel nostro caso Gravina, Poggiorsini, Toritto, Santeramo, Cassano e Grumo) e approntare poi con loro un nuovo bando per la gestione dei rifiuti.
La stessa legge prevede un'altra norma: «alla data di entrata in vigore della legge è fatto divieto ai Comuni di indire nuove procedure di gara per l'affidamento dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto».
E per Altamura tutto ciò in cosa si traduce? "La nostra situazione – spiega il movimento Aria fresca - è particolarmente delicata vista l'assenza di un minimo e decente governo della città, con una maggioranza in disfacimento e lotte di potere dei suoi esponenti".
E continua: "Questo significa per i cittadini altamurani non vedere più la tanto sbandierata, annunciata, decantata (dal sindaco e dalle forze politiche della sua maggioranza)gara di appalto per la gestione comunale del servizio rifiuti per nove anni. Significa pure che i costi sinora sostenuti per la predisposizione degli atti preliminari alla gara (ad esempio, per l'incarico affidato ad una società di consulenza torinese) sono stati effettuati invano, resteranno sulle spalle degli altamurani senza aver prodotto alcun risultato".
Tutto si traduce in "un danno sicuro e pesantissimo" per la città. "Prima la scandalosa e ingiustificata inerzia dell'amministrazione Stacca che non ha predisposto nulla per il nuovo appalto rifiuti con i conseguenti costi enormi a carico della città. Ora il blocco, imposto ai comuni, di tutte le gare d'appalto deciso in maniera discutibile dal consiglio regionale. Tutto questo determinerà che, sino a quando l'ambito di raccolta ottimale (ARO) non sarà operativo e in grado di definire modalità e forme di gestione dei servizi dei comuni coinvolti, dovrà proseguire l'attuale gestione dei servizio con gli attuali mezzi (vecchi di oltre dieci anni ormai), con gli attuali risultati di raccolta differenziata (un misero 13% nei primi cinque mesi del 2012), con le penalità connesse a questo dato modesto (ecotassa regionale nella misura massima), con gli attuali costi stratosferici per trasporto e trattamento dei rifiuti (salvo che nel 2013 il Tar Puglia non dia ragione al Comune nel contenzioso avviato dalla Tradeco)".
Il provvedimento toglie ai Comuni una buona fetta di competenza nella gestione del territorio.
La giunta regionale entro centoventi giorni dall'approvazione della legge dovrà approvare il Piano regionale dei rifiuti mentre i comuni (come Altamura) dovranno accordarsi con gli altri comuni dell'Ato (nel nostro caso Gravina, Poggiorsini, Toritto, Santeramo, Cassano e Grumo) e approntare poi con loro un nuovo bando per la gestione dei rifiuti.
La stessa legge prevede un'altra norma: «alla data di entrata in vigore della legge è fatto divieto ai Comuni di indire nuove procedure di gara per l'affidamento dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto».
E per Altamura tutto ciò in cosa si traduce? "La nostra situazione – spiega il movimento Aria fresca - è particolarmente delicata vista l'assenza di un minimo e decente governo della città, con una maggioranza in disfacimento e lotte di potere dei suoi esponenti".
E continua: "Questo significa per i cittadini altamurani non vedere più la tanto sbandierata, annunciata, decantata (dal sindaco e dalle forze politiche della sua maggioranza)gara di appalto per la gestione comunale del servizio rifiuti per nove anni. Significa pure che i costi sinora sostenuti per la predisposizione degli atti preliminari alla gara (ad esempio, per l'incarico affidato ad una società di consulenza torinese) sono stati effettuati invano, resteranno sulle spalle degli altamurani senza aver prodotto alcun risultato".
Tutto si traduce in "un danno sicuro e pesantissimo" per la città. "Prima la scandalosa e ingiustificata inerzia dell'amministrazione Stacca che non ha predisposto nulla per il nuovo appalto rifiuti con i conseguenti costi enormi a carico della città. Ora il blocco, imposto ai comuni, di tutte le gare d'appalto deciso in maniera discutibile dal consiglio regionale. Tutto questo determinerà che, sino a quando l'ambito di raccolta ottimale (ARO) non sarà operativo e in grado di definire modalità e forme di gestione dei servizi dei comuni coinvolti, dovrà proseguire l'attuale gestione dei servizio con gli attuali mezzi (vecchi di oltre dieci anni ormai), con gli attuali risultati di raccolta differenziata (un misero 13% nei primi cinque mesi del 2012), con le penalità connesse a questo dato modesto (ecotassa regionale nella misura massima), con gli attuali costi stratosferici per trasporto e trattamento dei rifiuti (salvo che nel 2013 il Tar Puglia non dia ragione al Comune nel contenzioso avviato dalla Tradeco)".