Rendiconto 2013, il Prefetto diffida il Comune
Scaduti i termini di approvazione. Colonna: “Siamo tutti minoranza”
giovedì 3 luglio 2014
11.45
Una corsa contro il tempo. Il 7, 8 e 9 luglio prossimi, alle ore 17, il consiglio è convocato ancora per l'approvazione del rendiconto della gestione dell'esercizio finanziario 2013.
Sedute dichiarate di eccezionale e motivata urgenza, stante la diffida del Prefetto di Bari, a causa del ritardo nell'approvazione del rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario del 2013, essendo già scaduti i termini lo scorso 30 giugno. Una vicenda che ha tenuto banco per 15 convocazioni, rallentata da un'estenuante discussione consiliare. Un ritardo che fa discutere la politica, in un muro contro muro che ha visto la maggioranza bocciare sistematicamente l'elevato numero di emendamenti proposti dalle opposizioni.
"Otto mesi di totale improduttività – tuona il consigliere Enzo Colonna su facebook - al solito, assistiamo al nulla e subiamo il nulla, l'assenza della politica, l'impulso automatico a negare l'evidente difficoltà della situazione amministrativa, la compulsiva bocciatura di tutti gli emendamenti, la misera riduzione del dibattito ad una prova muscolare e numerica, del confronto ad una prova infantile di mascolinità".
"Si continua a non capire – continua l'esponente di Aria Fresca - che siamo tutti minoranza e che è necessario avvertire il dovere e l'umiltà di gesti nuovi per non perdere anche questi ultimi otto mesi di mandato, come purtroppo sono andati irrimediabilmente persi gli ultimi anni. La Città continua ad essere ostaggio, ormai da anni, di immobilismo e strafottenza, di compromessi di potere, di tatticismi per mantenere una poltrona o conquistarne una."
"Il consiglio – conclude Colonna - si è ridotto ad un'assemblea di coatti. Coatti a ripetere gesti improduttivi e parole che si disperdono. Ma è evidente che del nulla resta e resterà il nulla, solo spreco di opportunità, di energie, di parole e di tempo. E anche di dignità. C'è qualcuno di questa non-maggioranza ancora lucido da mettere fine a questo strazio, a questa povera esperienza amministrativa?".
Domande, o meglio critiche, a cui nessuno dai banchi della squadra guidata da Mario Stacca ha inteso rispondere.
Sedute dichiarate di eccezionale e motivata urgenza, stante la diffida del Prefetto di Bari, a causa del ritardo nell'approvazione del rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario del 2013, essendo già scaduti i termini lo scorso 30 giugno. Una vicenda che ha tenuto banco per 15 convocazioni, rallentata da un'estenuante discussione consiliare. Un ritardo che fa discutere la politica, in un muro contro muro che ha visto la maggioranza bocciare sistematicamente l'elevato numero di emendamenti proposti dalle opposizioni.
"Otto mesi di totale improduttività – tuona il consigliere Enzo Colonna su facebook - al solito, assistiamo al nulla e subiamo il nulla, l'assenza della politica, l'impulso automatico a negare l'evidente difficoltà della situazione amministrativa, la compulsiva bocciatura di tutti gli emendamenti, la misera riduzione del dibattito ad una prova muscolare e numerica, del confronto ad una prova infantile di mascolinità".
"Si continua a non capire – continua l'esponente di Aria Fresca - che siamo tutti minoranza e che è necessario avvertire il dovere e l'umiltà di gesti nuovi per non perdere anche questi ultimi otto mesi di mandato, come purtroppo sono andati irrimediabilmente persi gli ultimi anni. La Città continua ad essere ostaggio, ormai da anni, di immobilismo e strafottenza, di compromessi di potere, di tatticismi per mantenere una poltrona o conquistarne una."
"Il consiglio – conclude Colonna - si è ridotto ad un'assemblea di coatti. Coatti a ripetere gesti improduttivi e parole che si disperdono. Ma è evidente che del nulla resta e resterà il nulla, solo spreco di opportunità, di energie, di parole e di tempo. E anche di dignità. C'è qualcuno di questa non-maggioranza ancora lucido da mettere fine a questo strazio, a questa povera esperienza amministrativa?".
Domande, o meglio critiche, a cui nessuno dai banchi della squadra guidata da Mario Stacca ha inteso rispondere.