Referendum popolari, la richiesta dal Prc
Cinque i quesiti proposti. Oggi in piazza per maggiori informazioni
domenica 2 dicembre 2012
Il Prc Altamura ha depositato presso gli uffici della segreteria generale del Comune sono stati 5 moduli per richiesta di referendum popolari. "Cinque buoni motivi per firmare" è l'invito del Partito.
Quali sono gli argomenti? Si tratta dell'abrogazione dell'art. 8 del D.L. 138/2011 convertito il legge con il 148/2011 che, con accordi aziendali, permette deroghe sui diritti fondamentali dei lavoratori, quali la classificazione e l'inquadramento del personale, l'orario di lavoro, i contratti a termine e part-time, il regime della solidarietà negli appalti, il ricorso alla somministrazione di lavoro e la modalità di assunzione. Con tale quesito, il Prc intende abolire le manomissioni e ristabilire la certezza dei diritti per tutti i lavoratori. Si passa poi all'abrogazione delle modifiche all'art. 18 della L. 300/1970 che, sostanzialmente, hanno sostituito l'obbligo di reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa o giustificato motivo, con il risarcimento monetario.
Con il secondo punto, si vuole ripristinare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori com'era nella versione originaria, restituendo al lavoratore ingiustamente licenziato, qualora il fatto sia accertato dal giudice, di poter rientrare nel proprio posto di lavoro. Il terzo quesito riguarda l'abrogazione di alcuni articoli della L. 1261/1965 che permette ai parlamentari italiani di essere tra i più pagati al mondo e godere di inopportuni privilegi. "Azzerare la cosiddetta diaria" è il messaggio chiave che abbraccia anche la volontà di cancellare le norme che rendono l'indennità mensile esente da ogni tributo e ne impediscono il sequestro o il pignoramento.
Gli ultimi temi concernono l'abrogazione dell'articolo 24 inerente le disposizioni in materia di trattamenti pensionistici, della legge 214/2011, il quale ha portato l'età pensionabile a 67 anni e gettato nelle disperazione centinaia di migliaia di lavoratori, trovatosi senza la meritata pensione e senza la vecchia occupazione (i cosiddetti esodati). Il Partito ritiene la legge "ingiusta e classista".
È possibile apporre la propria firma presso l'ufficio comunale oppure presso la sede di Partito. Inoltre nella giornata di oggi, in piazza Duomo, dalle 11:30 alle 13:00 e dalle 19:00 alle 21:00, sarà organizzato un presidio dove poter sottoscrivere le richieste di referendum popolare e ricevere eventuali chiarimenti in merito.
Quali sono gli argomenti? Si tratta dell'abrogazione dell'art. 8 del D.L. 138/2011 convertito il legge con il 148/2011 che, con accordi aziendali, permette deroghe sui diritti fondamentali dei lavoratori, quali la classificazione e l'inquadramento del personale, l'orario di lavoro, i contratti a termine e part-time, il regime della solidarietà negli appalti, il ricorso alla somministrazione di lavoro e la modalità di assunzione. Con tale quesito, il Prc intende abolire le manomissioni e ristabilire la certezza dei diritti per tutti i lavoratori. Si passa poi all'abrogazione delle modifiche all'art. 18 della L. 300/1970 che, sostanzialmente, hanno sostituito l'obbligo di reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa o giustificato motivo, con il risarcimento monetario.
Con il secondo punto, si vuole ripristinare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori com'era nella versione originaria, restituendo al lavoratore ingiustamente licenziato, qualora il fatto sia accertato dal giudice, di poter rientrare nel proprio posto di lavoro. Il terzo quesito riguarda l'abrogazione di alcuni articoli della L. 1261/1965 che permette ai parlamentari italiani di essere tra i più pagati al mondo e godere di inopportuni privilegi. "Azzerare la cosiddetta diaria" è il messaggio chiave che abbraccia anche la volontà di cancellare le norme che rendono l'indennità mensile esente da ogni tributo e ne impediscono il sequestro o il pignoramento.
Gli ultimi temi concernono l'abrogazione dell'articolo 24 inerente le disposizioni in materia di trattamenti pensionistici, della legge 214/2011, il quale ha portato l'età pensionabile a 67 anni e gettato nelle disperazione centinaia di migliaia di lavoratori, trovatosi senza la meritata pensione e senza la vecchia occupazione (i cosiddetti esodati). Il Partito ritiene la legge "ingiusta e classista".
È possibile apporre la propria firma presso l'ufficio comunale oppure presso la sede di Partito. Inoltre nella giornata di oggi, in piazza Duomo, dalle 11:30 alle 13:00 e dalle 19:00 alle 21:00, sarà organizzato un presidio dove poter sottoscrivere le richieste di referendum popolare e ricevere eventuali chiarimenti in merito.