Raccolta dell’umido, le sottolineature di Aria Fresca e le proposte di MeetUp il Grillaio
Il richiamo a Paul Connet e alla strategia “rifiuti zero”. Aria Fresca: «Si tratta di una fase di sperimentazione»
sabato 5 febbraio 2011
12.55
Lunedì 14 febbraio sarà avviata ad Altamura la raccolta dei rifiuti organici (avanzi di cibi cotti e crudi, pane, pasta, riso, carne, pesce, scarti di frutta e verdura, gusci d'uovo, filtri di the, fondi di caffé, tovaglioli di carta, carta da cucina, scarti verdi di giardino e orto, fiori, foglie secche). «Meglio tardi che mai», scrive il Movimento cittadino Aria Fresca. «Ma non per questo - aggiunge - stappiamo bottiglie di champagne. È bene sottolineare che la raccolta della frazione umida prende avvio solo a titolo di sperimentazione (dunque nulla di definitivo e stabile), in clamoroso ritardo sulla tabella di marcia (un paio di anni) e che il servizio non è per nulla economico (più di un milione di euro di costo per l'intero ATO Ba/4). Lo avevamo detto e scritto per tempo, con documenti e interpellanze».
«Ci auguriamo – conclude Aria Fresca nella nota - che gli stessi ritardi e le stesse inefficienze non denotino pure i passi per l'organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti cittadini, il cui appalto scade tra un anno esatto. È lì che si gioca la vera partita».
Sulla questione si esprime anche MeetUp il Grillaio. «I cassonetti color marrone accanto a quelli per la raccolta di vetro, plastica e carta - scrive - sono una bella sorpresa. Ad essi è legato il destino molto prossimo del nostro territorio. Quanta sporcizia vogliamo continuare a nascondere sotto il tappeto? Vogliamo continuare a perpetrare comportamenti che "ingrassano" il volume delle discariche, oltre che i conti in banca di chi gestisce questi siti o costruisce inceneritori? Vogliamo che si spolverino con ceneri tossiche le nostre campagne e che queste entrino nella nostra catena alimentare? Il ricordo delle parole di Paul Connet è troppo vivo perché si risponda distrattamente a queste domande. E ancora: quanti rifiuti vogliamo continuare a gettare nelle discariche dei vicini (dato che nessuno le vuole nella propria città)? Quando gli amministratori di Canberra posero questa domanda ai loro cittadini, alle loro associazioni... questi risposero "zero". Ecco com'è nato lo slogan "Rifiuti zero", che è uno slogan, certo, ma che alcuni paesi (piccoli come Capannori, ma anche grandi come Seattle; lontani come Vedelago, ma anche vicini come Melpignano) hanno trasformato in realtà».
«Ad Altamura – continua MeetUp il Grillaio - abbiamo una raccolta differenziata a livelli vergognosamente bassi, ma talmente bassi che se non si facesse sarebbe meglio, dato che il 7% di differenziata non giustifica neanche la realizzazione di cassonetti appositi o di contenitori nuovi per sostituire i vecchi. Ve le ricordate le campane verdi per il vetro interamente di plastica? Sapete che ora sono a loro volta un rifiuto ammassato nel deposito all'aperto della Tradeco sullo stradone tra via Corato e via Gravina? Chissà se esiste una raccolta differenziata per i cassonetti della differenziata. La nostra viva speranza è che non abbiano fatto la stessa fine le mini-pattumiere distribuite 6 mesi fa dall'ATO BA4 (qui l'opuscolo) e che ora serviranno per raccogliere la frazione umida dei nostri rifiuti (pane, pasta, riso, carne, pesce, scarti di frutta e verdura, gusci d'uovo, filtri di the, fondi di caffé, avanzi di cibi cotti e crudi,tovaglioli di carta, carta da cucina, scarti verdi di giardino e orto, fiori, foglie secche). Senza tutta questa roba e differenziando bene carta, vetro e plastica (aggiungiamoci pure l'alluminio), la nostra pattumiera potrebbe essere svuotata anche una volta al mese. Chi, come noi, è abituato a raccogliere l'umido per sfamare cani e gatti e/o a compostarlo nel proprio orto/giardino, questa esperienza l'ha già fatta: ci si sente più leggeri».
«Oggi differenziando la frazione umida - aggiunge MeetUp il Grillaio nella nota conclusiva - abbiamo (noi altamurani) la possibilità di giustificare la spesa che abbiamo sostenuto per comprare tutti quei cassonetti colorati! Sempre che, ovviamente, la sperimentazione di un anno diventi una previsione definitiva nel nuovo contratto d'appalto per i rifiuti. Ci piacerebbe che tutti gli altamurani collaborassero, ma perché ciò accada sono fondamentali quattro cose: una campagna di sensibilizzazione martellante e per almeno un anno su tv e radio locali (quella di 6 mesi fa è stato un inutile spreco di energie e soldi) e che in questa campagna siano coinvolte le scuole di ogni ordine e grado e gli amministratori pubblici che danno l'esempio; che si predispongano dei controlli a campione sulla condotta dei cittadini; che si facciano controlli anche sulla effettiva differenziazione da parte di chi gestisce il servizio di raccolta dei RSU; raccogliere dati sulla differenziata di 5-6 macrozone della città e prevedere sconti sulla TARSU per quei quartieri virtuosi. Altrimenti l'umido sarà solo un bidone che ci è già costato salato!»
«Ci auguriamo – conclude Aria Fresca nella nota - che gli stessi ritardi e le stesse inefficienze non denotino pure i passi per l'organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti cittadini, il cui appalto scade tra un anno esatto. È lì che si gioca la vera partita».
Sulla questione si esprime anche MeetUp il Grillaio. «I cassonetti color marrone accanto a quelli per la raccolta di vetro, plastica e carta - scrive - sono una bella sorpresa. Ad essi è legato il destino molto prossimo del nostro territorio. Quanta sporcizia vogliamo continuare a nascondere sotto il tappeto? Vogliamo continuare a perpetrare comportamenti che "ingrassano" il volume delle discariche, oltre che i conti in banca di chi gestisce questi siti o costruisce inceneritori? Vogliamo che si spolverino con ceneri tossiche le nostre campagne e che queste entrino nella nostra catena alimentare? Il ricordo delle parole di Paul Connet è troppo vivo perché si risponda distrattamente a queste domande. E ancora: quanti rifiuti vogliamo continuare a gettare nelle discariche dei vicini (dato che nessuno le vuole nella propria città)? Quando gli amministratori di Canberra posero questa domanda ai loro cittadini, alle loro associazioni... questi risposero "zero". Ecco com'è nato lo slogan "Rifiuti zero", che è uno slogan, certo, ma che alcuni paesi (piccoli come Capannori, ma anche grandi come Seattle; lontani come Vedelago, ma anche vicini come Melpignano) hanno trasformato in realtà».
«Ad Altamura – continua MeetUp il Grillaio - abbiamo una raccolta differenziata a livelli vergognosamente bassi, ma talmente bassi che se non si facesse sarebbe meglio, dato che il 7% di differenziata non giustifica neanche la realizzazione di cassonetti appositi o di contenitori nuovi per sostituire i vecchi. Ve le ricordate le campane verdi per il vetro interamente di plastica? Sapete che ora sono a loro volta un rifiuto ammassato nel deposito all'aperto della Tradeco sullo stradone tra via Corato e via Gravina? Chissà se esiste una raccolta differenziata per i cassonetti della differenziata. La nostra viva speranza è che non abbiano fatto la stessa fine le mini-pattumiere distribuite 6 mesi fa dall'ATO BA4 (qui l'opuscolo) e che ora serviranno per raccogliere la frazione umida dei nostri rifiuti (pane, pasta, riso, carne, pesce, scarti di frutta e verdura, gusci d'uovo, filtri di the, fondi di caffé, avanzi di cibi cotti e crudi,tovaglioli di carta, carta da cucina, scarti verdi di giardino e orto, fiori, foglie secche). Senza tutta questa roba e differenziando bene carta, vetro e plastica (aggiungiamoci pure l'alluminio), la nostra pattumiera potrebbe essere svuotata anche una volta al mese. Chi, come noi, è abituato a raccogliere l'umido per sfamare cani e gatti e/o a compostarlo nel proprio orto/giardino, questa esperienza l'ha già fatta: ci si sente più leggeri».
«Oggi differenziando la frazione umida - aggiunge MeetUp il Grillaio nella nota conclusiva - abbiamo (noi altamurani) la possibilità di giustificare la spesa che abbiamo sostenuto per comprare tutti quei cassonetti colorati! Sempre che, ovviamente, la sperimentazione di un anno diventi una previsione definitiva nel nuovo contratto d'appalto per i rifiuti. Ci piacerebbe che tutti gli altamurani collaborassero, ma perché ciò accada sono fondamentali quattro cose: una campagna di sensibilizzazione martellante e per almeno un anno su tv e radio locali (quella di 6 mesi fa è stato un inutile spreco di energie e soldi) e che in questa campagna siano coinvolte le scuole di ogni ordine e grado e gli amministratori pubblici che danno l'esempio; che si predispongano dei controlli a campione sulla condotta dei cittadini; che si facciano controlli anche sulla effettiva differenziazione da parte di chi gestisce il servizio di raccolta dei RSU; raccogliere dati sulla differenziata di 5-6 macrozone della città e prevedere sconti sulla TARSU per quei quartieri virtuosi. Altrimenti l'umido sarà solo un bidone che ci è già costato salato!»