Questione via Vecchia Buoncammino
Le riflessioni di Aria Fresca. "Netta presa di distanza da tutto quello che non si è fatto"
lunedì 13 agosto 2012
Sotto i riflettori torna la questione di via Vecchia Buoncammino. Già dieci anni fa, come sottolinea Aria Fresca in un comunicato, il consigliere Enzo Colonna avanzò una proposta sul caso: predisporre un accordo con l'impresa che prevedesse il trasferimento di diritti edificatori su area diversa da individuare a fronte della riqualificazione e cessione dell'area archeologica (che è di proprietà dell'impresa).
Questa posizione, oggi, è condivisa anche dal Pd.
A tal riguardo, il Movimento specifica le condizioni dettate dalla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici, e cioè: «la proposta progettuale mira ad assicurare il recupero e la fruizione pubblica di un'area archeologica lasciata all'abbandono da oltre trenta anni, sentite la Soprintendenza archeologica della Puglia e la Soprintendenza BAP per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, ritiene - in linea di massima e in via preliminare e, comunque, fatte salve le determinazioni di competenza del Settore Urbanistico (Ufficio Paesaggio) della Regione Puglia - di non sollevare obiezioni in merito alla proposta relativa all'oggetto (realizzazione attorno al menzionato sito archeologico, che peraltro sarà oggetto di recupero e valorizzazione, di un corpo di fabbrica articolato su tre fronti)» (nota del 7.9.2009).
Sulla questione, secondo Aria Fresca, i governi cittadini vecchi e attuali (negli anni 2001-2012) non articolano un pensiero, una proposta, una soluzione alternativa. "Ora tutti si impiccano ad un Sì o ad un No". Il Movimento sottolinea il proprio "No" come "una netta presa di distanza rispetto a tutto quello che non si è fatto, non si è tentato e non si è sperimentato. Saremo forse soli a ribadire che tra i "sì" e i "no" vi sono territori immensi, tutti da esplorare, da battere, da inventare, sempre coinvolgendo i cittadini e le forze culturali e sociali nelle decisioni. E questo è il compito, anzi il dovere della Politica".
Questa posizione, oggi, è condivisa anche dal Pd.
A tal riguardo, il Movimento specifica le condizioni dettate dalla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici, e cioè: «la proposta progettuale mira ad assicurare il recupero e la fruizione pubblica di un'area archeologica lasciata all'abbandono da oltre trenta anni, sentite la Soprintendenza archeologica della Puglia e la Soprintendenza BAP per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, ritiene - in linea di massima e in via preliminare e, comunque, fatte salve le determinazioni di competenza del Settore Urbanistico (Ufficio Paesaggio) della Regione Puglia - di non sollevare obiezioni in merito alla proposta relativa all'oggetto (realizzazione attorno al menzionato sito archeologico, che peraltro sarà oggetto di recupero e valorizzazione, di un corpo di fabbrica articolato su tre fronti)» (nota del 7.9.2009).
Sulla questione, secondo Aria Fresca, i governi cittadini vecchi e attuali (negli anni 2001-2012) non articolano un pensiero, una proposta, una soluzione alternativa. "Ora tutti si impiccano ad un Sì o ad un No". Il Movimento sottolinea il proprio "No" come "una netta presa di distanza rispetto a tutto quello che non si è fatto, non si è tentato e non si è sperimentato. Saremo forse soli a ribadire che tra i "sì" e i "no" vi sono territori immensi, tutti da esplorare, da battere, da inventare, sempre coinvolgendo i cittadini e le forze culturali e sociali nelle decisioni. E questo è il compito, anzi il dovere della Politica".