Pugliesi golosi ma poco acculturati
Boom di spesa per i pranzi secondo la Confartigianato
domenica 27 dicembre 2015
8.56
Pugliesi golosi e vanitosi ma poco propensi a spendere in cultura. E' questo il quadro che emerge dall'analisi dell'Osservatorio economico di Confartigianato .
Si tratta di uno studio elaborato su dati Istat, su un arco di tempo che va dal 2002 ad oggi. Quella che emerge è una fotografia dei consumi dei pugliesi: in pratica tagliamo tutto, dalla casa ai trasporti e all'istruzione, ma non rinunciamo alla tavola e al vestiario.
Ogni mese, i pugliesi sborsano, in media, 446 euro per l'acquisto di generi alimentari e bevande non alcoliche, pari al 21,7 per cento della totale della spesa, mentre la media nazionale si ferma a 436 euro, pari al 17,5 per cento del dato complessivo. Per le bevande alcoliche e i tabacchi si spendono 44 euro e per l'abbigliamento e le calzature circa 120 euro contro i 114 della media nazionale.
La situazione si capovolge, però, quando si parla di spese per la casa su cui in Puglia si impegnano in media 662 euro al mese, contro una media nazionale di 913 euro.
Le differenze aumentano con i trasporti: 201 euro è la spesa media regionale contro i 257 di quella nazionale. Per la cultura e gli spettacoli appena 78 euro contro una media nazionale di 121 euro. Per l'istruzione 10,84 euro contro 14,07. Differenze che scompaiono quasi del tutto quando si parla di sanità (107 euro contro 109).
Bisogna considerare che la spesa media mensile di una famiglia pugliese è di 2.061 euro. Ma un italiano ha in media la possibilità di spendere 2.488 euro. Si tratta di un valore medio che raggruppa sia gli anziani soli ultrasessantenni che tirano avanti con una pensione di mille euro al mese, sia le famiglie con più di tre figli a carico, gli imprenditori e i liberi professionisti con redditi ben più elevati.
Si tratta di uno studio elaborato su dati Istat, su un arco di tempo che va dal 2002 ad oggi. Quella che emerge è una fotografia dei consumi dei pugliesi: in pratica tagliamo tutto, dalla casa ai trasporti e all'istruzione, ma non rinunciamo alla tavola e al vestiario.
Ogni mese, i pugliesi sborsano, in media, 446 euro per l'acquisto di generi alimentari e bevande non alcoliche, pari al 21,7 per cento della totale della spesa, mentre la media nazionale si ferma a 436 euro, pari al 17,5 per cento del dato complessivo. Per le bevande alcoliche e i tabacchi si spendono 44 euro e per l'abbigliamento e le calzature circa 120 euro contro i 114 della media nazionale.
La situazione si capovolge, però, quando si parla di spese per la casa su cui in Puglia si impegnano in media 662 euro al mese, contro una media nazionale di 913 euro.
Le differenze aumentano con i trasporti: 201 euro è la spesa media regionale contro i 257 di quella nazionale. Per la cultura e gli spettacoli appena 78 euro contro una media nazionale di 121 euro. Per l'istruzione 10,84 euro contro 14,07. Differenze che scompaiono quasi del tutto quando si parla di sanità (107 euro contro 109).
Bisogna considerare che la spesa media mensile di una famiglia pugliese è di 2.061 euro. Ma un italiano ha in media la possibilità di spendere 2.488 euro. Si tratta di un valore medio che raggruppa sia gli anziani soli ultrasessantenni che tirano avanti con una pensione di mille euro al mese, sia le famiglie con più di tre figli a carico, gli imprenditori e i liberi professionisti con redditi ben più elevati.