Protesta simbolica contro il degrado televisivo
12 giugno, sciopero del telespettatore. NO-TV DAY, la notizia si diffonde in rete
martedì 1 giugno 2010
18.50
«È superfluo dire il perché vogliamo per un giorno tenere spenta la TV. È superfluo ogni tentativo di provare a guardare la TV», questo il messaggio di protesta che, da circa due settimane, percorre la rete come una scossa elettrica di sito in sito, di blog in blog. «In pochi hanno parlato di noi e siamo più di 150.000», recita il volantino che diffonde la notizia di uno sciopero del telespettatore previsto per il 12 giugno.
L'iniziativa parte da Facebook. «L'unico modo che abbiamo noi spettatori di protestare contro questa TV è non guardarla», recita sempre il volantino, e tuttavia l'organizzatore dell'evento, registrato sul noto social network con il nome Anche io ho smesso di vedere la TV, è ben consapevole del valore puramente simbolico dell'iniziativa. A giudicare dall'esiguo numero di coloro che hanno dato la loro adesione (104.554), rispetto a quello - di gran lunga maggiore - di non partecipanti (301.739) e di indecisi (431.772), è evidente che a sentire l'esigenza di una migliore qualità delle trasmissioni è solo una minoranza.
L'iniziativa parte da Facebook. «L'unico modo che abbiamo noi spettatori di protestare contro questa TV è non guardarla», recita sempre il volantino, e tuttavia l'organizzatore dell'evento, registrato sul noto social network con il nome Anche io ho smesso di vedere la TV, è ben consapevole del valore puramente simbolico dell'iniziativa. A giudicare dall'esiguo numero di coloro che hanno dato la loro adesione (104.554), rispetto a quello - di gran lunga maggiore - di non partecipanti (301.739) e di indecisi (431.772), è evidente che a sentire l'esigenza di una migliore qualità delle trasmissioni è solo una minoranza.