Presidio in piazza ad Altamura, appello per la pace e il cessate il fuoco
In Ucraina e in Palestina. Per mobilitazione europea del 24 febbraio
venerdì 23 febbraio 2024
10.02
Il Comitato cittadino Altamura per la pace aderisce alla mobilitazione nazionale di domani (24 febbraio) organizzata da "Europe for peace" che raccoglie tante sigle di Associazioni, gruppi sociali e Sindacati, a due anni della guerra in Ucraina. Si fa appallo al "Cessate il fuoco" in Palestina e in Ucraina, contro tutte le guerre, la corsa al riarmo e la distruzione del pianeta.
Previsto un presidio in Piazza Duomo, a partire dalle ore 18, con un microfono aperto e interventi programmati. La cittadinanza è invitata a partecipare.
Questo l'appello: "Chiediamo nuovamente a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi insieme nelle piazze italiane, per ribadire il NO a tutte le guerre e il NO al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace, impegnandosi per:
Previsto un presidio in Piazza Duomo, a partire dalle ore 18, con un microfono aperto e interventi programmati. La cittadinanza è invitata a partecipare.
Questo l'appello: "Chiediamo nuovamente a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi insieme nelle piazze italiane, per ribadire il NO a tutte le guerre e il NO al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace, impegnandosi per:
- la messa al bando delle armi nucleari;
- la riduzione immediata delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio e per una difesa civile e nonviolenta;
- la riconversione dell'industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati;
- l'immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza;
- la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la fine dell'assedio e dell'isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l'assistenza alla popolazione palestinese;
- il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell'occupazione e della violenza in Cisgiordania;
- la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all'illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l'Europa intera;
- il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione;
- il rafforzamento dell'azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale (Afghanistan, Myanmar, Nagorno Karabakh, Iran...);
- lo stanziamento dello 0,7% del PIL a favore della cooperazione allo sviluppo;
- la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l'egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, che coinvolgono milioni di persone che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate.