Presepe in Masseria, le parole della musica
Applausi per il concerto de “Il Soffio dell’Otre”
giovedì 7 gennaio 2010
17.16
Si è conclusa ieri la prima edizione di "Presepe in Masseria", organizzata dal Consorzio "Puglia in Masseria" e dalla Confartigianato (Giovani Imprenditori) Altamura. L'iniziativa rientra nel cartellone "Natale in Città 2010", promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune. Dal 19 dicembre, cittadini e visitatori hanno potuto ammirare, presso Masseria Losurdo (S.P. Altamura/Laterza km 5), una mostra permanente di presepi pugliesi e lucani, allestita nelle splendide grotte della struttura. Ad arricchire l'esposizione, itinerari enogastronomici e passeggiate ecologiche. Non poteva mancare la musica, che, lo scorso 3 gennaio, è stata molto apprezzata dai numerosi presenti. Masseria Losurdo, infatti, ha ospitato, dopo la divertente tombolata contadina, un concerto di Natale per zampogna e ensemble strumentale del gruppo "Il Soffio dell'Otre".
Storie che conoscono solamente le parole della musica, quelle raccontate dalla zampogna, una delle protagoniste della serata. Pastorali, salterelli e tarantelle per ripercorrere, con melodie suonate e vissute, un tempo apparentemente trascorso. Mai cancellato nelle tracce lasciate dal passato. Vivo nel respiro di note evocative.
Il concerto, presentato da Antonella Genga, attrice dello staff di Mudù e conduttrice del programma "Mezzogiorno su 7" (Telenorba), ha riscosso un enorme successo. Ad introdurlo, i saluti dell'assessore provinciale Vito Giampetruzzi e dell'assessore alla Cultura del Comune Giovanni Saponaro.
Abbiamo incontrato Nico Berardi, promotore e compositore del gruppo "Il Soffio dell'Otre", per rivolgergli qualche domanda.
Nico, come è nato "Il Soffio dell'Otre"?
Il gruppo ha quasi tre anni di vita, però il progetto nasce molto prima, con i miei studi sulla zampogna, uno strumento difficilissimo da suonare. È una passione che risale a circa 15 anni fa. Il fatto di riscuotere sempre un grande successo di pubblico ci permette di avere la possibilità di suonare in tanti ambiti diversi. Siamo stati in numerosi paesi, sia italiani che esteri. L'unione tra strumenti popolari - zampogna e ciaramella - e strumenti del mondo classico – fagotto e violoncello – sembra molto gradita. Anche la scelta del nostro repertorio viaggia un po' in questa direzione perché da una parte c'è il mondo popolare, attraverso il ricchissimo patrimonio legato agli strumenti tradizionali, dall'altro la musica classica, attraverso l'arrangiamento di brani celeberrimi come, ad esempio, la ninna nanna di Brahms. Nella loro musica riconosci proprio i suoni della zampogna. Noi li restituiamo al mondo popolare dal quale, probabilmente, provengono.
Storie che conoscono solamente le parole della musica, quelle raccontate dalla zampogna, una delle protagoniste della serata. Pastorali, salterelli e tarantelle per ripercorrere, con melodie suonate e vissute, un tempo apparentemente trascorso. Mai cancellato nelle tracce lasciate dal passato. Vivo nel respiro di note evocative.
Il concerto, presentato da Antonella Genga, attrice dello staff di Mudù e conduttrice del programma "Mezzogiorno su 7" (Telenorba), ha riscosso un enorme successo. Ad introdurlo, i saluti dell'assessore provinciale Vito Giampetruzzi e dell'assessore alla Cultura del Comune Giovanni Saponaro.
Abbiamo incontrato Nico Berardi, promotore e compositore del gruppo "Il Soffio dell'Otre", per rivolgergli qualche domanda.
Nico, come è nato "Il Soffio dell'Otre"?
Il gruppo ha quasi tre anni di vita, però il progetto nasce molto prima, con i miei studi sulla zampogna, uno strumento difficilissimo da suonare. È una passione che risale a circa 15 anni fa. Il fatto di riscuotere sempre un grande successo di pubblico ci permette di avere la possibilità di suonare in tanti ambiti diversi. Siamo stati in numerosi paesi, sia italiani che esteri. L'unione tra strumenti popolari - zampogna e ciaramella - e strumenti del mondo classico – fagotto e violoncello – sembra molto gradita. Anche la scelta del nostro repertorio viaggia un po' in questa direzione perché da una parte c'è il mondo popolare, attraverso il ricchissimo patrimonio legato agli strumenti tradizionali, dall'altro la musica classica, attraverso l'arrangiamento di brani celeberrimi come, ad esempio, la ninna nanna di Brahms. Nella loro musica riconosci proprio i suoni della zampogna. Noi li restituiamo al mondo popolare dal quale, probabilmente, provengono.
Tra questi brani, ci sono anche delle tue composizioni?
La vena compositiva è una molla che mi spinge molto in questo lavoro perché la ricerca dell'insieme dei suoni e del senso delle composizioni è estremamente stimolante. La composizione è un elemento diventato preponderante e prepotente nella mia attività artistica. Sono sempre alla ricerca di stimoli per creare brani e per mettere insieme strumenti molto diversi tra loro.
La vena compositiva è una molla che mi spinge molto in questo lavoro perché la ricerca dell'insieme dei suoni e del senso delle composizioni è estremamente stimolante. La composizione è un elemento diventato preponderante e prepotente nella mia attività artistica. Sono sempre alla ricerca di stimoli per creare brani e per mettere insieme strumenti molto diversi tra loro.
Concerti passati e concerti in programma…
Quest'anno siamo stati l'unico gruppo italiano che ha partecipato a quello che io ritengo sia il più prestigioso festival dedicato agli strumenti di musica popolare, il Festival di Saint Chartier in Francia. Abbiamo partecipato anche al Festival della Zampogna di Scapoli, dove siamo stati rinvitati per il prossimo anno. Domenica 10 gennaio saremo, per la terza volta, a Cava dei Tirreni per un altro Festival della Zampogna. Ci hanno ospitati anche Verona e Firenze
Quest'anno siamo stati l'unico gruppo italiano che ha partecipato a quello che io ritengo sia il più prestigioso festival dedicato agli strumenti di musica popolare, il Festival di Saint Chartier in Francia. Abbiamo partecipato anche al Festival della Zampogna di Scapoli, dove siamo stati rinvitati per il prossimo anno. Domenica 10 gennaio saremo, per la terza volta, a Cava dei Tirreni per un altro Festival della Zampogna. Ci hanno ospitati anche Verona e Firenze
Nico, ci ricordi gli altri componenti del gruppo?
Alla ciaramella, un oboe popolare difficile da suonare, c'è Pino Colonna. Alla fisarmonica, Giuseppe Volpe di Terlizzi. Poi due altamurani, al fagotto Maria Arcangela Lorusso, alle percussioni Silvio Teot. Infine, al violoncello c'è la giovanissima Scintilla Porfido di Rutigliano.
Alla ciaramella, un oboe popolare difficile da suonare, c'è Pino Colonna. Alla fisarmonica, Giuseppe Volpe di Terlizzi. Poi due altamurani, al fagotto Maria Arcangela Lorusso, alle percussioni Silvio Teot. Infine, al violoncello c'è la giovanissima Scintilla Porfido di Rutigliano.