Presentato a Venezia il film tv su Leopardi, Rubini ha girato anche ad Altamura
Scelta l'Antica Tipografia Portoghese: la soddisfazione della famiglia e del Museo d'arte tipografica
giovedì 29 agosto 2024
17.31
Alla Mostra del cinema di Venezia, 81esima edizione, fuori concorso è stata presentata una grande produzione in costume "Leopardi: il poeta dell'infinito" con la prima regia televisiva di Sergio Rubini. Il film per la televisione andrà in onda in due puntate su Rai 1 lunedì 16 e martedì 17 dicembre in prima serata. La produzione su Leopardi vuole restituire alle nuove generazioni un ritratto inedito, se pur storicamente coerente, del grande Giacomo Leopardi: bambino prodigio, adolescente ostile ai genitori come un moderno teenager, poeta romantico, filosofo e pensatore politico, primo esistenzialista della modernità. A interpretare Leopardi è Leonardo Maltese, già apprezzato nei film Rapito di Marco Bellocchio e Il Signore delle Formiche di Gianni Amelio, per i quali ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D'Argento 2023. Con lui, Alessio Boni nel ruolo dell'austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici, Giusy Buscemi che interpreta l'amata Fanny Targioni Tozzetti, emblema dell'amore irraggiungibile magnificato nei suoi versi. E infine Cristiano Caccamo, nelle vesti dell'amico Antonio Ranieri, e Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine. Coprodotta da Rai Fiction, IBC Movie e Rai Com, la miniserie segna la prima regia televisiva di Sergio Rubini.
La produzione è stata girata a Recanati e nelle Marche e in altre città. Anche in Puglia (con la collaborazione di Apulia Film Commission): tra i set Rubini ha scelto l'Antica Tipografia Portoghese, ad Altamura in via Scipione Ronchetti, per ambientare delle scene. Le riprese ad Altamura si sono tenute a novembre e tutto si è svolto in forma molto riservata, come è nello stile del regista di Grumo Appula. A tal proposito Francesca Portoghese racconta: "Quando il regista Rubini ci ha chiesto di fare il primo sopralluogo in tipografia per il suo film, abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione che gli sforzi e l'impegno di questi anni avessero un senso. Permettere il montaggio di incredibili scenografie che hanno trasformato la tipografia in due tipografie diverse, vedere disseminati nei locali le camera da presa, i monitor per la regia, i microfoni e i proiettori è stato emozionante. Tutto aveva una luce particolare, eppure era sempre il nostro posto dell'anima che per poche ore ha vissuto una magia diversa. Quello che è successo ci dice, se ancora ce ne fosse bisogno, che l'Antica Tipografia Portoghese è un posto unico, diverso da qualsiasi altro museo d'arte tipografica. Quella è UNA TIPOGRAFIA DEL 1891 che ancora vive nel 2024. È un gioiello che è stato scelto come set di un film per com'era e non per come avrebbero potuto trasformarlo. È stata scelta la sua anima. La trasformazione è stata unicamente legata al rispetto della cronologia, per il resto era "perfetta così", come ha detto il regista Rubini. La presenza ad Altamura della Tipografia Portoghese è la testimonianza del legame fortissimo che il passato ha con il presente e questo impone una valutazione seria e profonda su quanto i beni del nostro territorio possano e debbano essere di ispirazione per per la sua tutela e valorizzazione. Abbiamo conservato questo patrimonio famigliare che oggi diventa patrimonio comune attraverso la condivisione della sua eterna bellezza.
E tutta quella bellezza è stata sicuramente descritta, come vedrete, nelle scene girate da Rubini, con attori straordinari. Da altamurani prima e da eredi di questo gioiello poi, io e la mia famiglia siamo orgogliosi e fieri di questa bellissima occasione che Altamura ha avuto".
La produzione è stata girata a Recanati e nelle Marche e in altre città. Anche in Puglia (con la collaborazione di Apulia Film Commission): tra i set Rubini ha scelto l'Antica Tipografia Portoghese, ad Altamura in via Scipione Ronchetti, per ambientare delle scene. Le riprese ad Altamura si sono tenute a novembre e tutto si è svolto in forma molto riservata, come è nello stile del regista di Grumo Appula. A tal proposito Francesca Portoghese racconta: "Quando il regista Rubini ci ha chiesto di fare il primo sopralluogo in tipografia per il suo film, abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione che gli sforzi e l'impegno di questi anni avessero un senso. Permettere il montaggio di incredibili scenografie che hanno trasformato la tipografia in due tipografie diverse, vedere disseminati nei locali le camera da presa, i monitor per la regia, i microfoni e i proiettori è stato emozionante. Tutto aveva una luce particolare, eppure era sempre il nostro posto dell'anima che per poche ore ha vissuto una magia diversa. Quello che è successo ci dice, se ancora ce ne fosse bisogno, che l'Antica Tipografia Portoghese è un posto unico, diverso da qualsiasi altro museo d'arte tipografica. Quella è UNA TIPOGRAFIA DEL 1891 che ancora vive nel 2024. È un gioiello che è stato scelto come set di un film per com'era e non per come avrebbero potuto trasformarlo. È stata scelta la sua anima. La trasformazione è stata unicamente legata al rispetto della cronologia, per il resto era "perfetta così", come ha detto il regista Rubini. La presenza ad Altamura della Tipografia Portoghese è la testimonianza del legame fortissimo che il passato ha con il presente e questo impone una valutazione seria e profonda su quanto i beni del nostro territorio possano e debbano essere di ispirazione per per la sua tutela e valorizzazione. Abbiamo conservato questo patrimonio famigliare che oggi diventa patrimonio comune attraverso la condivisione della sua eterna bellezza.
E tutta quella bellezza è stata sicuramente descritta, come vedrete, nelle scene girate da Rubini, con attori straordinari. Da altamurani prima e da eredi di questo gioiello poi, io e la mia famiglia siamo orgogliosi e fieri di questa bellissima occasione che Altamura ha avuto".