Povertà, un Osservatorio territoriale della Diocesi sul tema
Tanti i progetti solidali della Caritas sul territorio
martedì 17 marzo 2015
"La Caritas vuole avere innanzitutto una funzione educativa e morale prima che sociale. Bisogna insegnare alla gente a uscire dal bisogno, che spesso non è solo economico".
Ha le idee chiare don Mimmo Giannuzzi, il giovane sacerdote di Acquaviva nuovo delegato diocesano per l'opera della Caritas, sull'impostazione da dare al sostegno verso famiglie indigenti e situazioni di marginalità.
I centri della Caritas, com'è noto, sono divenuti oggi l'ultima risorsa per coloro che vivono in situazioni di estrema difficoltà economica e indigenza. E' quanto accade anche nella mensa cittadina, in via Conservatorio Carmine, accanto all'omonima chiesa. Diverse decine le persone che ogni giorno usufruiscono di pasti pomeridiani o serali presso la mensa diocesana grazie all'aiuto dei preziosi volontari e cuochi. Un dato che coinvolge non solo extracomunitari ma ormai anche tanti cittadini altamurani.
Un'azione però non solo focalizzata sull'assistenza materiale, ma che vuole andare alla radice del disagio: di qui la decisione di mettere su un vero e proprio "Osservatorio della povertà e delle risorse": "Abbiamo iniziato a censire la povertà su tutto il territorio diocesano fin da novembre – spiega don Mimmo – e a giugno contiamo di rendere pubblici i dati. Occorre andare alla radice dell'indigenza rimuovendone le cause".
Le parrocchie delle città sono state raccolte in unità pastorali, per meglio coordinare l'opera di monitoraggio e mettere in rete le diverse esperienze sul campo. Quattro quelle altamurane, mentre ogni singola parrocchia gestisce un banco alimentare. Per volontà del vescovo Giovanni, è in progetto anche un dormitorio, sia ad Altamura che a Gravina.
A queste iniziative si aggiungono anche i convegni diocesani sull'uso del denaro e le sue devianze, come il gioco d'azzardo e usura, la partecipazione alla politica, i nuovi stili di vita e il tema della corruzione. Oltre agli eventi di approfondimento culturali e politici, sono previsti anche progetti di microcredito e corsi di formazione finalizzati all'imprenditoria giovanile.
"Opere-segno", le chiama don Mimmo, a significare appunto la presenza concreta della Carità.
Ha le idee chiare don Mimmo Giannuzzi, il giovane sacerdote di Acquaviva nuovo delegato diocesano per l'opera della Caritas, sull'impostazione da dare al sostegno verso famiglie indigenti e situazioni di marginalità.
I centri della Caritas, com'è noto, sono divenuti oggi l'ultima risorsa per coloro che vivono in situazioni di estrema difficoltà economica e indigenza. E' quanto accade anche nella mensa cittadina, in via Conservatorio Carmine, accanto all'omonima chiesa. Diverse decine le persone che ogni giorno usufruiscono di pasti pomeridiani o serali presso la mensa diocesana grazie all'aiuto dei preziosi volontari e cuochi. Un dato che coinvolge non solo extracomunitari ma ormai anche tanti cittadini altamurani.
Un'azione però non solo focalizzata sull'assistenza materiale, ma che vuole andare alla radice del disagio: di qui la decisione di mettere su un vero e proprio "Osservatorio della povertà e delle risorse": "Abbiamo iniziato a censire la povertà su tutto il territorio diocesano fin da novembre – spiega don Mimmo – e a giugno contiamo di rendere pubblici i dati. Occorre andare alla radice dell'indigenza rimuovendone le cause".
Le parrocchie delle città sono state raccolte in unità pastorali, per meglio coordinare l'opera di monitoraggio e mettere in rete le diverse esperienze sul campo. Quattro quelle altamurane, mentre ogni singola parrocchia gestisce un banco alimentare. Per volontà del vescovo Giovanni, è in progetto anche un dormitorio, sia ad Altamura che a Gravina.
A queste iniziative si aggiungono anche i convegni diocesani sull'uso del denaro e le sue devianze, come il gioco d'azzardo e usura, la partecipazione alla politica, i nuovi stili di vita e il tema della corruzione. Oltre agli eventi di approfondimento culturali e politici, sono previsti anche progetti di microcredito e corsi di formazione finalizzati all'imprenditoria giovanile.
"Opere-segno", le chiama don Mimmo, a significare appunto la presenza concreta della Carità.