Pirp, bocciato da tecnici regionali e comunali

Enzo Colonna ha sempre espresso il suo dissenso. Le tre proposte del Movimento Aria Fresca

mercoledì 14 marzo 2012 19.18
"Che fine ha fatto il Piano Integrato di Riqualificazione delle Periferie (PIRP) approvato dal consiglio comunale il 29 luglio 2010?" Lo chiede il Movimento cittadino Aria Fresca. Nell'occasione, tutti i consiglieri, tranne Enzo Colonna, espressero voto favorevole. Il dissenso del consigliere fu motivato "dall'assurdità di un Pirp sovradimensionato, il solito ingorgo di cemento e asfalto".

A distanza di un anno e mezzo, nulla è stato fatto. Nei mesi scorsi l'amministrazione comunale, su sollecitazione di imprese e vari esponenti politici, ha presentato alla Regione Puglia una diversa modulazione del PIRP, ridimensionato nelle volumetrie complessive da edificare e con ulteriore riduzione delle opere pubbliche previste.

Ma il 9 novembre 2011 il dirigente del settore urbanistico della Regione ha fatto pervenire la propria risposta: «Con riferimento […] alla proposta di rimodulazione trasmessa dal Comune di Altamura, preme evidenziare la palese difformità, di ordine non solo formale, ma soprattutto sostanziale della stessa, per quanto concerne i volumi da realizzare, gli importi da investire e soprattutto i parametri urbanistici da rispettare. [...] Dovendo ragionevolmente ritenere che non sussistono le condizioni necessarie a garantire che il P.I.R.P. del Comune di Altamura possa essere portato a compimento nei termini di attuazione […] ovvero il 31.12.2013» Un documento che, a detta del Movimento, volutamente non è stato diffuso dagli amministratori comunali.

"Il 15 febbraio scorso, infine, - precisa Aria Fresca - è arrivata la bocciatura pure del dirigente del settore urbanistico del comune, notificata alle imprese impegnate nel PIRP, al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale e ai tecnici della Regione.

"Non ci sono, dunque, - sottolinea il Movimento - le minime condizioni affinché il piano possa essere nuovamente approvato e quindi realizzato entro il 31 dicembre 2013 come impone la gestione dei fondi comunitari. È la perdita di una grande occasione per la riqualificazione di un quartiere e per la realizzazione di opere pubbliche".

Riassunte in tre punti sono le proposte sul caso da parte del Movimento: dare attuazione alla legge regionale 21 del 2008 sulla rigenerazione urbana, adottando piani (pubblici o privati) destinati a riqualificare il territorio urbano, rigenerando il patrimonio edilizio esistente e realizzando strutture e servizi per la collettività; dare attuazione alla legge regionale 12 del 2008 sull'edilizia residenziale sociale, adottando programmi minimi a cura del Comune e dei privati destinati alla realizzazione di abitazioni da assegnare a basso costo, in vendita o locazione, a chi ne ha bisogno; dare piena attuazione alla legge regionale 13 del 2008 sull'abitare sostenibile promuovendo, tramite incentivi fiscali e volumetrici, interventi destinati ad assicurare autonomia energetica e sostenibilità ambientale agli edifici.