Pino Aprile presenta "Terroni" ad Altamura
Nord e Sud, una differenza «imposta con le armi e con le stragi». I dislivelli «nascono al momento dell'Unità»
venerdì 17 dicembre 2010
12.15
La copertina del libro mostra un'Italia vista "di testa in giù", a richiamare simbolicamente i contenuti trattati. È stato presentato ieri, nella sala conferenze "Tommaso Fiore", Terroni del giornalista e scrittore di Gioia del Colle Pino Aprile, edito da Piemme e giunto alla 16ma ristampa. Coincidenza o caso che la presentazione sia avvenuta in una sala dedicata al noto meridionalista altamurano autore di "Un popolo di formiche". La serata ha offerto ai presenti - fra questi diversi studenti - spunti per approfondire la storia con senso critico, alla luce dei documenti. Ad un anno dai festeggiamenti del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia (1861-2011), lo stivale appare spaccato fra un Nord ed un Sud in perenne conflitto. L'autore si chiede come mai «le due Germanie, pur divise da una diversa visione del futuro, dalla Guerra Fredda e da un muro, in vent'anni sono tornate una» e «da noi non è successo?». Il dislivello fra le due parti del Paese, secondo Aprile, non esisteva al momento dell'Unità, dunque il «Sud non era un paese povero». Una differenza «imposta con le armi, con stragi che hanno provocato decine di migliaia di morti».
Tacciato di essere filo-borbonico, di fare «fantasiose ricostruzioni, di scrivere leggende, di preparare pulizie etniche e la terza guerra mondiale», si difende dagli attacchi affermando «di aver semplicemente raccontato i fatti, che fanno tutti parte della nostra storia». E ripete che «il Nord costruisce la sua ricchezza rubando al Sud».
L'intervento dell'autore è stato preceduto da quello di Piero Castoro (Centro Studi Torre di Nebbia), che ha messo in evidenza la necessità di partire da una domanda, «Che cos'è la nazione?». Si è poi soffermato sulla questione meridionale e sul fenomeno del brigantaggio, «una guerra civile fra Nord e Sud». Non concorde con Aprile su diversi punti, per Castoro «il divario nasce insieme all'Unità, continuando a svilupparsi in seguito». Nel libro «manca l'approfondimento delle dinamiche interne al Sud».
L'evento è stato organizzato dai Presìdi del Libro di Altamura. A moderare il dibattito, i giornalisti Peppino Disabato (periodico FREE) e Antonio Ferrante (LAB magazine).
Tacciato di essere filo-borbonico, di fare «fantasiose ricostruzioni, di scrivere leggende, di preparare pulizie etniche e la terza guerra mondiale», si difende dagli attacchi affermando «di aver semplicemente raccontato i fatti, che fanno tutti parte della nostra storia». E ripete che «il Nord costruisce la sua ricchezza rubando al Sud».
L'intervento dell'autore è stato preceduto da quello di Piero Castoro (Centro Studi Torre di Nebbia), che ha messo in evidenza la necessità di partire da una domanda, «Che cos'è la nazione?». Si è poi soffermato sulla questione meridionale e sul fenomeno del brigantaggio, «una guerra civile fra Nord e Sud». Non concorde con Aprile su diversi punti, per Castoro «il divario nasce insieme all'Unità, continuando a svilupparsi in seguito». Nel libro «manca l'approfondimento delle dinamiche interne al Sud».
L'evento è stato organizzato dai Presìdi del Libro di Altamura. A moderare il dibattito, i giornalisti Peppino Disabato (periodico FREE) e Antonio Ferrante (LAB magazine).