Pienone per lo spettacolo di Massimo Ranieri
“Io, le mie donne, le ho sempre tradite tutte… con il pubblico, però”
mercoledì 27 gennaio 2010
09.30
Lunedì 25 gennaio 2010. Via Manzoni. Emozioni musicali vibrano nell'aria. Si attende all'ingresso del Palazzetto dello Sport. Poi la gente comincia a prendere posto. Alle 22.00 circa, luci spente. Il silenzio viene interrotto dalla musica, che irrompe improvvisa... "Se bruciasse la città, da te da te da te io correrei, anche il fuoco vincerei per rivedere te". Tutti cantano. Massimo Ranieri stupisce il folto pubblico con la sua inconfondibile voce. Agli applausi si accompagnano i sorrisi, strappati ai presenti dalla simpatia e dall'humor del cantante napoletano.
Sul palco, un'orchestra e un corpo di ballo composto interamente da donne. Un omaggio alla sfera femminile, che Ranieri chiama in causa durante lo spettacolo: «Io le mie donne le ho sempre tradite tutte». Poi aggiunge ridendo: «Giustamente». E spiega: «No, volevo dire… il tradimento è una cosa terribile, è una ferita che difficilmente si rimargina nella vita… volevo dire che le ho tradite tutte, ma con il mio pubblico. Le ho tradite per una sola sera. Le ho tradite per settimane, per mesi interi, senza mai fare ritorno a casa, in giro sempre per lo spettacolo, da est a ovest, mangiando male, dormendo peggio. Questo ha fatto sì che, più di una volta, non mi accorgessi della fine di un amore…». Di nuovo musica. Di nuovo emozioni in punta di piedi. Danzate da movimenti leggeri, che si intrecciano alle note. A fare da sfondo, le luci. Tonalità calde, dal blu al rosso al giallo.
"Canto perché non so nuotare… da 40 anni", questo il titolo dello spettacolo teatrale di Ranieri, rientra nel ricco cartellone di "Poliscenica – Altamura 2010", quarta edizione della Stagione concertistica che già negli scorsi anni ha riscosso grande successo. L'iniziativa, organizzata dall'Orchestra di Puglia e Basilicata, è patrocinata e sostenuta dall'Amministrazione comunale (direttore artistico, maestro Francesco Zingariello).
L'artista partenopeo alterna ai brani musicali parti recitate, con le quali racconta la sua storia: «Io ho iniziato a cantare perché non sapevo nuotare. I miei amici, avevamo 8 o 9 anni, mi mettevano su uno scoglio e, sotto minaccia, mi obbligavano a cantare mentre loro, in acqua, facevano le foche ammaestrate, come li chiamavo io. Si mettevano davanti ai ristoranti, mentre i turisti mangiavano, e chiedevano la dieci lire, la cento lire. I turisti, inteneriti e divertiti da questi meravigliosi bambini, buttavano i soldi in acqua. Loro andavano sotto e riemergevano con la monetina, chiedendo di buttarne un'altra. Io intanto cantavo, e come cantavo… Spesso cambiavamo "palcoscenico", cioè cambiavamo ristorante, e mi mettevano seduto sul ponticello di via Caracciolo. Loro in acqua mi guardavano e facevano: "Giua' cant, Giua' cant snnò t vuttàm a mar (sennò ti buttiamo in mare)".
Oltre a propri brani musicali, come "Rose rosse" e "Erba di casa mia", Ranieri interpreta anche famose melodie italiane. Tra queste, "Almeno tu nell'universo" di Mia Martini", "L'istrione" di Charles Aznavour e "La Cura" di Franco Battiato. E, nel bel mezzo della serata, l'artista si esibisce in un curioso tip tap insieme al giovanissimo ballerino Federico Pisano.
Lo spettacolo si conclude con "Perdere l'amore". Alla voce dell'artista si accompagna quella del pubblico. Che non dimenticherà facilmente una serata come questa.
Sul palco, un'orchestra e un corpo di ballo composto interamente da donne. Un omaggio alla sfera femminile, che Ranieri chiama in causa durante lo spettacolo: «Io le mie donne le ho sempre tradite tutte». Poi aggiunge ridendo: «Giustamente». E spiega: «No, volevo dire… il tradimento è una cosa terribile, è una ferita che difficilmente si rimargina nella vita… volevo dire che le ho tradite tutte, ma con il mio pubblico. Le ho tradite per una sola sera. Le ho tradite per settimane, per mesi interi, senza mai fare ritorno a casa, in giro sempre per lo spettacolo, da est a ovest, mangiando male, dormendo peggio. Questo ha fatto sì che, più di una volta, non mi accorgessi della fine di un amore…». Di nuovo musica. Di nuovo emozioni in punta di piedi. Danzate da movimenti leggeri, che si intrecciano alle note. A fare da sfondo, le luci. Tonalità calde, dal blu al rosso al giallo.
"Canto perché non so nuotare… da 40 anni", questo il titolo dello spettacolo teatrale di Ranieri, rientra nel ricco cartellone di "Poliscenica – Altamura 2010", quarta edizione della Stagione concertistica che già negli scorsi anni ha riscosso grande successo. L'iniziativa, organizzata dall'Orchestra di Puglia e Basilicata, è patrocinata e sostenuta dall'Amministrazione comunale (direttore artistico, maestro Francesco Zingariello).
L'artista partenopeo alterna ai brani musicali parti recitate, con le quali racconta la sua storia: «Io ho iniziato a cantare perché non sapevo nuotare. I miei amici, avevamo 8 o 9 anni, mi mettevano su uno scoglio e, sotto minaccia, mi obbligavano a cantare mentre loro, in acqua, facevano le foche ammaestrate, come li chiamavo io. Si mettevano davanti ai ristoranti, mentre i turisti mangiavano, e chiedevano la dieci lire, la cento lire. I turisti, inteneriti e divertiti da questi meravigliosi bambini, buttavano i soldi in acqua. Loro andavano sotto e riemergevano con la monetina, chiedendo di buttarne un'altra. Io intanto cantavo, e come cantavo… Spesso cambiavamo "palcoscenico", cioè cambiavamo ristorante, e mi mettevano seduto sul ponticello di via Caracciolo. Loro in acqua mi guardavano e facevano: "Giua' cant, Giua' cant snnò t vuttàm a mar (sennò ti buttiamo in mare)".
Oltre a propri brani musicali, come "Rose rosse" e "Erba di casa mia", Ranieri interpreta anche famose melodie italiane. Tra queste, "Almeno tu nell'universo" di Mia Martini", "L'istrione" di Charles Aznavour e "La Cura" di Franco Battiato. E, nel bel mezzo della serata, l'artista si esibisce in un curioso tip tap insieme al giovanissimo ballerino Federico Pisano.
Lo spettacolo si conclude con "Perdere l'amore". Alla voce dell'artista si accompagna quella del pubblico. Che non dimenticherà facilmente una serata come questa.