Piazza don Tonino Bello, un luogo violentato dall’inciviltà
In questo modo “giochiamo” la nostra identità di uomini e donne?. Le immagini dello scempio
mercoledì 14 dicembre 2011
11.00
Piazza don Tonino Bello, luogo «di pace e di accoglienza». La scritta che compare sulla targa posta all'ingresso dello slargo in via Selva contrasta con lo scempio che chiunque può notare. Muri imbrattati, panchine rotte, aiuole trasformate in bidoni della spazzatura. Ancora un atto di inciviltà nei confronti di Altamura e della memoria stessa del vescovo di Molfetta.
Don Tonino affermava che «è il mondo lo spazio in cui giochiamo la nostra identità». Vedere una piazza ridotta così fa sorgere molte domande. È in questo modo che "giochiamo" la nostra identità di uomini e donne? Perché la necessità di violare e di violentare beni che appartengono a tutti? Le pagine di pietra scarabocchiate non rimangono diari privati. Sono sotto gli occhi di tutti. Eppure si rimane in silenzio. Espressione di un disagio? Della mancanza del senso del bene comune?
Don Tonino affermava che «è il mondo lo spazio in cui giochiamo la nostra identità». Vedere una piazza ridotta così fa sorgere molte domande. È in questo modo che "giochiamo" la nostra identità di uomini e donne? Perché la necessità di violare e di violentare beni che appartengono a tutti? Le pagine di pietra scarabocchiate non rimangono diari privati. Sono sotto gli occhi di tutti. Eppure si rimane in silenzio. Espressione di un disagio? Della mancanza del senso del bene comune?