Piano paesaggistico regionale, le prospettive del territorio
Barbanente: "Recuperare il rapporto tra città e campagna"
giovedì 11 dicembre 2014
16.00
"Tra città e campagna finora c'è stato conflitto, e la campagna ha perso. Occorre voltare pagina e agire sul fronte del territorio rurale".
Le parole dell'assessore regionale Angela Barbanente, risuonano nella sala consiliare del comune di Altamura a pochi giorni di distanza dal dibattito sulle aree omogenee della Città Metropolitana, e sembrano riprendere il filo del discorso sull'identità e le prospettive della Murgia.
Il tema del convegno, organizzato da Sel, è "Città, territorio, beni culturali fra nuove norme e piano paesaggistico regionale", con la stesura di quest'ultimo in dirittura d'arrivo che diventa l'occasione per tornare a parlare di programmazione e sviluppo del territorio.
"Una grande esperienza di partecipazione dal basso - la definisce il consigliere regionale Michele Ventricelli aprendo l'incontro – la Regione per la prima volta si dota di un piano, aperto a tante osservazioni e suggerimenti, che interpreta il territorio alla luce del paesaggio, applicando compiutamente il codice dei beni culturali. Occore superare lo iato tra tessuto urbano e area circostante".
Cinque i progetti concepiti dalla giunta regionale, e tra essi anche il patto tra città e campagna, all'insegna del recupero del valore della ruralità: "Occorre cambiare visione e metodo – dichiara la Barbanente – perché la Puglia ha inseguito a lungo senza successo modelli estranei. Il paesaggio è, come dice la convenzione europea, un'interazione tra soggetto e oggetto, e se trattiamo male il territorio è perché lo percepiamo male".
Lo sviluppo per la docente di urbanistica non è quindi possibile se non si punta sul paesaggio e se non si abbandona il vecchio alibi della programmazione comunitaria come deroga alla pianificazione: "Natura e cultura devono essere legate se si vuole andare oltre il degrado. Il vincolo da solo non basta, la tutela deve accompagnarsi alla valorizzazione, alla cura e alla gestione del patrimonio. Il tema del rischio idrogeologico non si risolve con la logica dell'emergenza, ma con progetti di reti ecologiche. Il paesaggio pugliese è anche fatto di frantoi, trappeti, trabucchi, fabbriche storiche, oltre che di prodotti tipici", afferma la Barbanente citando la recente legge sul patrimonio archeologico industriale.
Infine, il tema più a cuore alla platea murgiana, quello del rapporto da riannodare tra città e paesaggio rurale: "Occorre la riqualificazione urbana per recuperare un patrimonio dismesso, basta con l'espansione di città dilatate in periferia e svuotate al centro. La campagna non deve essere solo area di produzione agricola ma anche di ambiente, luogo di svago e tempo libero. Bisogna ritrovare una mobilità dolce, valorizzando le ferrovie regionali".
"Uno dei progetti, quello dei paesaggi costieri salentini, è più avanti degli altri", conclude l'assessore regionale, annunciando avvisi pubblici ai comuni per le manifestazioni d'interesse. Un implicito appello ai territori interni a non perdere anche il treno dei progetti di sviluppo del piano paesaggistico.
Le parole dell'assessore regionale Angela Barbanente, risuonano nella sala consiliare del comune di Altamura a pochi giorni di distanza dal dibattito sulle aree omogenee della Città Metropolitana, e sembrano riprendere il filo del discorso sull'identità e le prospettive della Murgia.
Il tema del convegno, organizzato da Sel, è "Città, territorio, beni culturali fra nuove norme e piano paesaggistico regionale", con la stesura di quest'ultimo in dirittura d'arrivo che diventa l'occasione per tornare a parlare di programmazione e sviluppo del territorio.
"Una grande esperienza di partecipazione dal basso - la definisce il consigliere regionale Michele Ventricelli aprendo l'incontro – la Regione per la prima volta si dota di un piano, aperto a tante osservazioni e suggerimenti, che interpreta il territorio alla luce del paesaggio, applicando compiutamente il codice dei beni culturali. Occore superare lo iato tra tessuto urbano e area circostante".
Cinque i progetti concepiti dalla giunta regionale, e tra essi anche il patto tra città e campagna, all'insegna del recupero del valore della ruralità: "Occorre cambiare visione e metodo – dichiara la Barbanente – perché la Puglia ha inseguito a lungo senza successo modelli estranei. Il paesaggio è, come dice la convenzione europea, un'interazione tra soggetto e oggetto, e se trattiamo male il territorio è perché lo percepiamo male".
Lo sviluppo per la docente di urbanistica non è quindi possibile se non si punta sul paesaggio e se non si abbandona il vecchio alibi della programmazione comunitaria come deroga alla pianificazione: "Natura e cultura devono essere legate se si vuole andare oltre il degrado. Il vincolo da solo non basta, la tutela deve accompagnarsi alla valorizzazione, alla cura e alla gestione del patrimonio. Il tema del rischio idrogeologico non si risolve con la logica dell'emergenza, ma con progetti di reti ecologiche. Il paesaggio pugliese è anche fatto di frantoi, trappeti, trabucchi, fabbriche storiche, oltre che di prodotti tipici", afferma la Barbanente citando la recente legge sul patrimonio archeologico industriale.
Infine, il tema più a cuore alla platea murgiana, quello del rapporto da riannodare tra città e paesaggio rurale: "Occorre la riqualificazione urbana per recuperare un patrimonio dismesso, basta con l'espansione di città dilatate in periferia e svuotate al centro. La campagna non deve essere solo area di produzione agricola ma anche di ambiente, luogo di svago e tempo libero. Bisogna ritrovare una mobilità dolce, valorizzando le ferrovie regionali".
"Uno dei progetti, quello dei paesaggi costieri salentini, è più avanti degli altri", conclude l'assessore regionale, annunciando avvisi pubblici ai comuni per le manifestazioni d'interesse. Un implicito appello ai territori interni a non perdere anche il treno dei progetti di sviluppo del piano paesaggistico.